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The Legend of Zelda: A Link Between Worlds - review

Un indimenticabile tuffo nel passato.

Avete presente quella piacevole sensazione che si prova quando si torna a casa dopo un viaggio? O quella che almeno una volta tutti noi abbiamo provato rivedendo un amico dopo una lunga lontananza? Bene, ciò che si prova dopo le prime ore passate in compagnia di questo nuovo capitolo della serie Zelda è qualcosa di molto simile.

Pur avendo raggiunto picchi sensibilmente alti con Wind Waker, Skyward Sword e i due capitoli DS, i fan della saga continuano a ricordare come "i migliori" quasi esclusivamente i vecchi capitoli, dall'immortale Ocarina of Time all'affascinante A Link to The Past.

The Legend of Zelda: A Link Between Worlds è un sequel proprio di quest'ultimo titolo e ne ricalca in gran parte tutti i pregi, aggiungendo parecchi elementi che, se possibile, ne elevano di un altro gradino il livello. Pura eresia? Aspettate di leggere fino in fondo e se vi avrò convinto, preparatevi ad uscire per andare a comprare la vostra copia.

Il gioco inizia nel più classico dei modi: Link si sveglia in un letto e viene subito redarguito per non essere ancora andato alla bottega del fabbro dove lavora. Hyrule è ancora un luogo splendido, in cui il sole splende e gli uccellini cinguettano allegramente volando da un albero all'altro... ma sappiamo benissimo tutti che le cose sono destinate a cambiare in breve tempo, giusto?

La possibilità di trasformarsi in un dipinto bidimensionale apre nuove frontiere di gameplay, tutte da scoprire.

E così è. Dopo una breve introduzione si viene a conoscenza che un essere tanto spregevole quanto spietato, tale Yuga, è intenzionato ad imprigionare i sette saggi in altrettanti dipinti per attuare un cerimoniale che ha un solo scopo: risvegliare sua malvagità in persona, Ganon. Indovinate a chi spetta il compito di impedire questa catastrofe?

Sin dai primi istanti di gioco, dicevamo, The Legend of Zelda: A Link Between Worlds avvolge il giocatore in una calda e rassicurante coperta che sembra voler dire "conosci questi lidi, sai come muoverti, ora vai e vivi la tua avventura". Quasi mossi da una mano invisibile, si supera la prima parte del gioco che consiste nel ritrovare tre preziosi amuleti, potenti artefatti in grado di risvegliare i poteri della spada leggendaria, l'unica arma capace di difendere il regno dal male.

"The Legend of Zelda: A Link Between Worlds avvolge il giocatore in una calda e rassicurante coperta"

Ok, il plot è piuttosto scontato ma non è certo una trama alla Inception che ci si aspetta da un nuovo Zelda, giusto? Quello che i fan vogliono è giocabilità a pacchi e tanti bei dungeon da esplorare fino all'ultimo centimetro. Beh, da questo punto di vista l'ultimo nato della serie Zelda non delude!

I primi tre dungeon servono quasi da allenamento, giusto per sgranchire le giunture arrugginite, ma già dalle prime ore si intuisce che la struttura familiare di questo capitolo nasconde alcune interessanti sorprese. La prima: da sempre la serie ci ha abituati a ricevere armi e gadget con cadenza regolare, in base alle sfide da affrontare. In The Legend of Zelda: A Link Between Worlds questo non avviene, anzi... arco, arpione, bombe, boomerang, scettri con vari poteri e molto altro saranno a vostra disposizione fin dall'inizio nella bottega di Lavio.

Questo bizzarro ed invadente personaggio diventerà uno dei vostri più preziosi alleati... a patto che abbiate abbastanza Rupie.

Questo strano tizio mascherato da coniglio invaderà la casa di Link all'inizio del gioco e al suo interno darà il via alla sua lucrosa attività commerciale. Da lui è possibile affittare tutti gli strumenti di cui sopra e usarli quanto si vuole ma ad una condizione: quando si muore torneranno al legittimo proprietario e sarà necessario affittarli nuovamente per proseguire.

All'inizio tale novità potrebbe risultare un po' spiazzante ma basta davvero poco per accorgersi di quanto sia comodo poter usufruire subito di bombe infinite per aprire quella caverna che abbiamo intravisto o utilizzare il martello per aprire passaggi segreti che in altri tempi sarebbero stati preclusi chissà fino a quando.

I soldi, pardon le Rupie, per affittare armi e gadget non sono un problema visto che l'intera Hyrule è disseminata di cespugli da tagliare, pietre da sollevare e nemici da eliminare per rimpinguare il proprio gruzzolo. L'unico limite nell'uso di tali strumenti è rappresentato da un'apposita barra su schermo, che si consuma più o meno velocemente ad ogni utilizzo per poi tornare a riempirsi dopo qualche secondo.

Nonostante tale novità, esistono ancora dei limiti che non possono essere superati prima del tempo. Non siamo in presenza del primo Zelda totalmente free-roaming della storia e il susseguirsi degli eventi riveste ancora un ruolo fondamentale. Passati i primi tre dungeon, si viene in possesso della suddetta spada ed è proprio qui che il gioco vero e proprio inizia e The Legend of Zelda: A Link Between Worlds insegna fino in fondo ai giocatori la sua novità più grande, la possibilità per il protagonista di trasformarsi in un dipinto bidimensionale.

"La novità più grande è la possibilità per Link di trasformarsi in un dipinto bidimensionale"

Il trailer più recente di A Link Between Worlds.

Tale idea, che ci crediate o no, ha spinto la creatività Nintendo verso limiti mai toccati prima. Il giocatore è infatti spinto a pensare in modo diverso per risolvere un enigma, raggiungere una parte di un labirinto o attivare un semplice interruttore. Vi capiterà, ve lo assicuro, di avere la sensazione di essere arrivati ad un vicolo cieco ma così non è. Quando capirete che "appiccicandovi" ad un muro potrete attraversare quelle sbarre che sembravano invalicabili, la soddisfazione sarà pari solo all'ammirazione nei confronti dei designer.

Paradossalmente la possibilità di togliere una dimensione a Link ha permesso agli sviluppatori di aggiungere una dimensione al gameplay e questo assioma si riflette in tutti gli elementi che compongono questa splendida avventura. Raccontarvi una o più delle esperienze che ho avuto nel corso del gioco equivarrebbe a rovinarvi qualche bella sorpresa, l'unica cosa che mi sento di dirvi è "provate, provate, provate". Il mondo di questo nuovo Zelda è stato letteralmente disseminato di sorprese, segreti e bonus che potrebbero anche passare inosservati se la vostra voglia di sperimentare non andrà di pari passo con quella espressa da Nintendo in questa sua ultima opera.

A questo punto alcuni di voi si staranno chiedendo dove sia finita la famosa Hyrule oscura che lega questo nuovo episodio al grande A Link to the Past. Tranquilli, non è stata tagliata all'ultimo ma non è disponibile fin da subito. Potrete entrarci solo dopo aver recuperato la già menzionata spada e il passaggio da un mondo all'altro avverrà tramite delle strane fessure presenti in tutta Hyrule. Entrandoci potrete visitare Lorule, regno governato dalla principessa Hilda nel quale vi attendono i sette dungeon principali, quelli che racchiudono l'essenza dei saggi usati per risvegliare Ganon.

Alcuni boss storici sono stati ridisegnati per questa nuova avventura. Che ne dite di un vermone/hamburger?

"La qualità dei dungeon che vi troverete ad affrontare è mediamente alta"

La qualità dei dungeon che vi troverete ad affrontare è mediamente alta, nonostante la loro estensione non sia enorme. Per poterli portare a termine sapendo cosa fare fin dall'inizio sarebbero sufficienti pochi minuti, ma ovviamente voi non saprete subito dove andare e non conoscerete le soluzioni a tutti gli enigmi, quindi preparatevi a mettere in movimento la materia grigia. Niente di insormontabile vi attende ma proprio l'introduzione della nuova meccanica di "trasformazione" di Link cambia un po' le carte in tavola e spesso vi metterà di fronte a puzzle leggermente diversi da quelli a cui siete stati abituati negli altri Zelda.

Come sempre, alla fine di ogni dungeon vi attende il classico boss che richiede una tattica ben precisa per essere sconfitto e che quasi sempre coinvolge lo strumento più utilizzato all'interno del labirinto. Molti di questi nemici di fine livello ricordano quelli già affrontati in altri Zelda ma anche in questo caso l'approccio che dovrete usare dovrà essere, in alcuni casi, un po' diverso. Di più non posso dirvi.

Tra un dungeon e l'altro, The Legend of Zelda: A Link Between Worlds offre al giocatore numerose sfide e missioni secondarie, alcune delle quali dannatamente divertenti. Che ne dite, ad esempio, di una bella partita a baseball? Fate abbastanza punti rompendo le giare all'interno del campo e qualcosa di bello potrebbe accadere. Magari preferite la caccia al tesoro, occhio però a non essere troppo ingordi o rischiate di perdere anche il vostro gruzzolo. Già che ci siete poi, date una mano ad una mamma disperata i cui cuccioli si sono persi in tutta Hyrule (e Lorule). Li sentirete piangere quando vi avvicinerete a loro ma recuperarli tutti non sarà cosa facile.

Di cose da dire e da fare in questo gioco ce ne sono tante. Le sorprese si nascondono dietro ogni angolo ma lascerò a voi il piacere di scoprirle e di cogliere tutte le citazioni dei vecchi capitoli che Nintendo ha sparso qui e la sin dai primissimi istanti di gioco (quando Link si alzerà dal letto, ad esempio, guardatevi intorno).

L'oscura Lorule si distingue non solo per la gamma cromatica ma anche per alcune side-quest che non troverete ad Hyrule.

Possibile quindi che questa nuova avventura sia assolutamente esente da difetti? Possibilissimo, a meno che non vogliate considerare un difetto la forte sensazione di déjà-vu che si prova per tutta la sua durata. A tal proposito il sottoscritto ha completato la quest principale e gran parte delle missioni secondarie intorno alle 14 ore, una durata più che sufficiente per sentirsi appagati.

"A Link Between Worlds offre al giocatore numerose sfide e missioni secondarie"

A livello di longevità ci sarebbero da considerare anche alcune sorprese nascoste nelle funzionalità StreetPass, delle quali però non mi è permesso parlare per non rischiare di trovarmi i sicari di Nintendo sotto casa. A voi il piacere (ennesimo) di scoprirle...

A dare ulteriore pregio all'intera produzione troviamo un'ottima colonna sonora, composta in gran parte da versioni leggermente riviste dei temi che da anni accompagnano la saga, e un 3D che una volta tanto non è sfruttato solo a fini estetici ma risulta davvero utile ai fini del gameplay, fornendo al giocatore un efficace effetto di profondità essenziale per risolvere alcuni puzzle all'interno dei dungeon.

Se proprio volessi sottolineare un problema riscontrato in sede di test, questo non riguarderebbe sicuramente il gioco ma lo stick analogico del 3DS, che alla lunga provoca qualche accenno di crampo alle dita. Per il resto non c'è assolutamente nulla di negativo da segnalare. The Legend of Zelda: A Link Between Worlds è senza ombra di dubbio uno dei migliori Zelda di sempre, una killer-app che da sola basta per giustificare l'acquisto della console.

10 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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