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The Elder Scrolls V: Skyrim - Reloaded

Drago vecchio fa buon brodo.

Di tutte le saghe che da alcuni anni caratterizzano il mercato PC e console, quella di Elder Scrolls è sicuramente una delle più prestigiose. Tutti i titoli fantasy realizzati da Bethesda sotto questo marchio, a partire da Morrowind e Oblivion, hanno sicuramente lasciato il segno nel mercato per come veniva interpretato e sviluppato il concetto di RPG: enormi spazi aperti da esplorare all'insegna della più totale avventura.

Sotto un certo punto di vista, un marchio di fabbrica che incarna il concetto di gioco di ruolo per eccellenza nella sua accezione più ampia con pochi rivali in grado di contendergli quel trono. L'unico di una certa caratura è the Witcher, anche se si tratta di un gioco molto diverso, privo del concetto di free roaming che caratterizza l'ultima fatica di Bethesda.

The Elder Scrolls V: Skyrim è uscito ormai due anni fa ma l'attenzione è ancora alta perché i molti pregi lo rendono ancora oggi un prodotto degno d'attenzione a prescindere dalla piattaforma posseduta. Abbiamo quindi deciso di indagare su come sono andate le cose negli ultimi ventiquattro mesi, per cercare di capire se il nostro ha retto alla prova del tempo come molti si aspettavano.

Se ricordate, la fase di lancio non era stata propriamente indolore, come del resto sempre accade per buona parte dei titoli Bethesda: la complessità di una mappa di gioco gigantesca popolata da nemici, NPC e quest di ogni genere ha messo a dura prova il sorgente di un gioco pensato per girare anche su Xbox 360 e PS3, versioni di cui quella PC ha finito per ereditare le limitazioni tecniche.

Mazzate, magie o entrambe le cose. La scelta è solo vostra.

Nella prima settimana dopo il lancio era accaduto quello che molti si aspettavano, ovvero una mole di bug, dai più insignificanti ai più gravi, degna di una vendemmia autunnale nella migliore annata. Sotto molti punti di vista possiamo dire che Skyrim sia stato uno dei titoli più buggati della storia in virtù di quanto detto finora: una struttura aperta che garantisce tanta libertà al giocatore ma anche un ambiente poco controllato per gli sviluppatori in cui il fiorire di ogni genere di baco è praticamente inevitabile. Il problema è stato che oltre alla gravità, il numero era talmente elevato da lasciare molti utenti con la domanda se una seria fase di testing fosse effettivamente partita prima della pubblicazione del gioco.

"Il termine del supporto di Bethesda ha lasciato insoluti parecchie centinaia di piccoli errori"

Fin dal giorno del lancio la parola patch è stata pronunciata come un mantra da parte di tutti gli acquirenti e infatti nel giro di una quindicina di giorni sono usciti aggiornamenti a ripetizione che hanno incominciato a risolvere buona parte dei problemi più evidenti del gioco. Purtroppo, in più di un'occasione, l'arrivo di un aggiornamento correggeva degli errori e ne introduceva altri: in particolare la patch 1.2 è stata un vero disastro sotto questo punto di vista, con tanto di showstopping bug e crash di sistema a ripetizione, senza distinzione alcuna tra PC e console. A stretto giro di posta sono arrivati altri aggiornamenti che hanno continuato a sgrezzare il gioco fino a marzo 2012, data in cu cui la build ha incominciato ad essere finalmente abbastanza stabile e i bachi più gravi risolti.

Complessivamente, il supporto ufficiale di Bethesda ha impiegato circa un anno e mezzo per arrivare all'ultimo aggiornamento ufficiale, giunto con la patch 1.9. Tuttavia il lavoro di Bethesda non era ancora completo visto che, nell'anno e mezzo trascorso, la community aveva avuto ampio spazio per spulciare il gioco in lungo e in largo andando a trovare i bachi più reconditi, sia del gioco originale sia dei DLC pubblicati in seguito. Il termine del supporto di Bethesda ha lasciato insoluti parecchie centinaia di piccoli errori che non compromettono l'esperienza di gioco ma che impediscono di poterlo classificare come un prodotto perfettamente rifinito.

Il trailer ufficiale di lancio di The Elder Scrolls V.

Visto che la community delle Elder Scrolls è da ormai un decennio considerata una delle più tenaci e attive, l'interesse per il gioco ha fatto sì che i migliori modder PC mettessero in piedi un progetto non ufficiale pensato per andare correggere tutta quella serie di problemi minori trascurati dai tester di Bethesda nel gioco completo e anche nei DLC successivi. La prima patch non ufficiale è già disponibile da alcuni mesi ma la sensazione è che questo progetto andrà avanti ancora a lungo: i forum sono molto trafficati e con ogni probabilità vedremo nuove fix in arrivo anche per il 2014.

"Il lavoro di aggiornamento non si è limitato alla correzione dei problemi presenti ma anche all'introduzione di alcune feature interessanti"

Il lavoro di aggiornamento però non si è limitato solo alla correzione dei problemi presenti ma anche all'introduzione di alcune feature interessanti, anche legate specificamente ad alcune piattaforme. Degna di nota è stata infatti l'introduzione dei comandi vocali per Kinect su Xbox 360, il combattimento a cavallo, l'abolizione del cap level e l'aggiunta del livello di difficoltà Leggenda in concomitanza con una serie di nuove skill pensate apposta per renderlo affrontabile.

Insomma, nonostante il tempo trascorso e una situazione nettamente migliorata rispetto agli esordi, non si può dire che il gioco sia completamente bug free, in particolare le versioni console che non godono del supporto extra degli appassionati. In ogni caso, le build attuali sono decisamente migliorate e permettono un acquisto in relativa tranquillità a chi voglia cimentarsi ora con le sfide che offre un mondo di gioco molto vasto; una tranquillità che era mancata a chi aveva investito al day one e nei mesi successivi. Del resto, le dimensioni e i contenuti di Skyrim hanno tenuto inchiodati gli avventurieri al monitor per molti mesi e Bethesda ha rincarato la dose con i DLC che non hanno tardato ad arrivare sugli store ufficiali del gioco.

Il Creation Kit è completissimo e i modder di talento non hanno tardato a metterne a frutto le qualità.

Dawnguard, Heartfire e Dragonlord hanno introdotto un sacco di bachi ma anche di contenuti extra che in varia misura sono stati tutti apprezzati da parte della community. Il primo è rinomato per la possibilità di tramutarsi in un vampiro nel corso di una lunga quest che vede il giocatore impegnato a combattere un clan di succhiasangue. Il secondo ha avuto meno successo e dava la possibilità di acquistare un pezzo di terreno e costruirvi la propria abitazione, adottando anche un bambino. Bethesda si è ripresa con Dragonlord, che introduce una nuova isola in cui sono ambientate una serie di nuove quest legate all'incontro col primo Dragonborn. Nel caso foste costretti a scegliere, questo DLC è senz'ombra di dubbio il meglio riuscito del trittico.

"Dawnguard, Heartfire e Dragonlord hanno introdotto un sacco di bachi ma anche contenuti extra apprezzati dalla community"

Tutto quanto descritto finora è ovviamente disponibile per gli utenti di tutte le piattaforme, anche se è stato messo a disposizione in tempi diversi da una all'altra. Quello che gli utenti console non possono apprezzare è invece il clamoroso ammontare di mod che sono stati realizzati nel corso di questi 24 mesi dalla comunità che cura la patch non ufficiale.

In un mondo di gioco così aperto e strutturato, le possibilità d'inserimento di luoghi, NPC, quest, oggetti e quant'altro erano praticamente infinite. Il Creation Kit integrato in Steam ha messo le chiavi di Tamriel in mano a migliaia di modder di talento con risultati sotto gli occhi di tutti e basta fare un salto sulla pagina dedicata di Nexus mod per non sapere veramente da che parte voltarsi, tanta è la qualità e quantità dei contenuti a disposizione.

Oltre a quest, missioni e nuove locazioni capaci di farvi giocare per anni, il gioco intero è stato letteralmente rivoltato come un calzino sotto il profilo tecnico. Non si contano gli aggiornamenti a grafica, sonoro, e persino gestione della memoria per ridurre fenomeni di crash al desktop. Siamo arrivati a oltre sessantamila file d'installazione che testimoniano l'enorme successo della versione PC e la solidità di una community che rimarrà sulla cresta dell'onda senza cedimenti almeno per un altro paio d'anni. Del resto non ci si poteva aspettare nulla di diverso da un titolo che ha ormai superato i quindici milioni di copie vendute di cui tre (risultato eccezionale di questi tempi) solo in versione per home computer.

Dragonborn è un ottimo DLC, probabilmente il migliore dei tre pubblicati.

Il grosso delle vendite è ormai finito nelle casse di Bethesda ma questo Skyrim è un classico caso di gioco che anche a distanza di anni dalla pubblicazione continuerà a vendere copie, in virtù della community che c'è dietro e dei contenuti che può produrre. Alla luce di tutto questo non ci sono dubbi: se siete appassionati di RPG e per qualche oscuro motivo non ne eravate entrati in possesso al momento del lancio, acquistate The Elder Scrolls V: Skyrim seduta stante. Oltre il valore artistico, troviamo infatti anche un prezzo invitante che per le versioni console si attesta sui trenta euro. La versione PC è ancora più allettante, e infatti alcuni rivenditori la stanno proponendo già a 20-22 Euro.

"La versione PC è chiaramente quella da portarsi a casa"

Se potete scegliere, la versione PC è chiaramente quella da portarsi a casa per ciò che può offrire in più rispetto alle build console. La possibilità di giocarlo a risoluzioni e frame rate superiori fa il pari con un maggior numero di effetti, che non riescono comunque a nascondere un'anima in bassa risoluzione derivante dalla necessità di rendere il gioco adatto a Xbox 360 e PlayStation 3.

In questo senso la presenza di mod grafici capaci di migliorare il livello della presentazione pone ulteriormente in vantaggio la build PC che può contare anche su una valanga di contenuti aggiuntivi generati dagli utenti forti di una comunità attiva e competente.

Gli utenti console non hanno molte possibilità in questo senso se non quella di essere disposti a sostituire l'HD interno della propria console, come avevamo fatto in occasione di una Digital Foundry illuminante nel mettere a nudo i problemi di streaming delle texture sulle console della current-gen. In ogni caso, anche se l'estetica sente chiaramente il peso degli anni, è sul fronte dei contenuti che Skyrim non teme rivali e in questo senso si conferma un acquisto a prova di bomba ancora per parecchio tempo a venire.

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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