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SteamWorld Dig - review

Quando Terraria incontra Spelunky.

Originariamente uscito sullo store digitale del Nintendo 3DS, SteamWorld Dig: A Fistful of Dirt finalmente debutta anche su Steam per la gioia di tutti gli amanti dei titoli indie, soprattutto quelli che hanno già apprezzato Terraria e Spelunky (due delle maggiori hit indipendenti degli ultimi anni), di cui questo gioco riprende e unisce numerosi elementi di gameplay.

In SteamWorld Dig, infatti, dovremo esplorare le profondità del sottosuolo scavando con il nostro inseparabile piccone tunnel sempre più intricati, inoltrandoci di tanto in tanto in caverne colme di enigmi, oggetti da raccogliere e potenziamenti da sbloccare. Chi ha già minato tonnellate di metalli in Terraria potrebbe avvertire un lieve senso di déjà vu di fronte a questa descrizione, ma invito tutti a non liquidare SteamWorld Dig come un semplice clone, perché si tratta invece un gioco davvero divertente, ben realizzato e soprattutto dotato di una abbondante dose di carattere.

L'introduzione è breve ma stilosa (e, vista l'ambientazione "western", non perde l'occasione di rendere omaggio al nostro Ennio Morricone): a quanto pare un nostro lontano zio ha per decenni setacciato le caverne sottostanti a un piccolo insediamento nel deserto, in cerca di qualcosa di misterioso, e dopo essere prematuramente scomparso ha lasciato a noi il suo incarico. Arrivati in paese incontreremo i pochi personaggi che lo popolano e senza troppi convenevoli saremo subito spediti in miniera.

Vendendo le gemme e i metalli rinvenuti, potremo guadagnare soldi e far salire di livello la città, attirando una manciata di nuovi abitanti.

L'obiettivo centrale del gioco è quello di scavare tunnel in cerca di preziose pepite di metallo o gemme, che dovremo poi riportare in superficie e vendere per acquistare nuova attrezzatura, potenziare quella esistente e proseguire ulteriormente verso l'ignoto del sottosuolo. Il tutto armati non soltanto di piccone ma anche di numerosi altri gadget che potremo comprare o sbloccare in speciali stanze sotterranee. Tra i primi potenziamenti che si incontrano c'è ad esempio una trivella, che consente di scavare anche nelle rocce più impenetrabili per il nostro semplice piccone, ma non mancheranno grandi classici come la dinamite e altro ancora.

"L'obiettivo centrale del gioco è quello di scavare tunnel in cerca di preziose pepite di metallo o gemme"

Le principali risorse a nostra disposizione sono tre: la prima è banalmente la vita. Subite troppi colpi da parte dei buffi nemici che popolano il sottosuolo e morirete, lasciando in terra tutte le gemme trasportate e ritrovandovi di nuovo in superficie con il compito di raggiungere il punto della vostra morte e recuperare il vostro bottino (fortunatamente, questo non sparirà per sempre in caso di una seconda morte, come avviene invece in Dark Souls).

La seconda risorsa a nostra disposizione è la luce: con noi avremo una lanterna, che servirà a rischiarare i tunnel da noi scavati e che dovremo alimentare con l'olio da rimboccare, ad esempio raccogliendo quello lasciato in terra dai nemici uccisi. Proseguire nell'avventura quando la luce della lanterna si esaurisce è possibile ma la visibilità cala nettamente e rende le cose molto più difficili.

Nell'angolo destro dello schermo avremo a disposizione una comoda mini-mappa che ci aiuterà ad orientarci nel sottosuolo.

Infine c'è l'acqua. Non a caso il nostro personaggio è uno steambot, un robot azionato con l'energia del vapore, e numerose delle sue azioni dipendono dalla riserva d'acqua che saremo in grado di raccogliere dai bacini presenti nel sottosuolo e trasportare. La trivella, ad esempio, consumerà la nostra riserva d'acqua e in caso di esaurimento non sarà più utilizzabile.

"Dopo l'esplorazione sotterranea e la raccolta di risorse, l'altra chiave del gameplay è la risoluzione di enigmi"

Tutte queste risorse possono essere potenziate tramite i personaggi che animano il nostro bel villaggio e che con nel corso della nostra avventura cresceranno di numero, offrendoci gadget sempre più avanzati e interessanti.

Dopo l'esplorazione sotterranea e la raccolta di risorse, l'altra chiave del gameplay, come già detto, è la risoluzione di enigmi. Nel sottosuolo incontreremo di tanto in tanto delle speciali caverne, che cambieranno in parte lo stile del gioco. Morendo al loro interno, ad esempio, non perderemo i nostri averi e non saremo ritrasportati in superficie, ma potremo semplicemente ricominciare dall'inizio della caverna.

Qui verremo messi alla prova da sfide più in stile puzzle, in cui non soltanto dovremo scavare gemme e metalli ma anche capire come avanzare, tra vicoli ciechi, blocchi instabili e altre insidie e trappole di ogni genere. Solitamente alla fine del percorso troveremo un premio speciale, come ad esempio un nuovo gadget in grado di darci nuove abilità e di farci esplorare zone altrimenti inaccessibili.

I nemici inizialmente non sono molto minacciosi, ma inoltrandosi nelle profondità si cominciano a trovare ostacoli sempre più insidiosi.

Il livello di sfida è ben calibrato: le prime fasi di gioco sono relativamente semplici ma la progressione nei tunnel sarà da subito da valutare con attenzione. Il personaggio infatti può muoversi con semplicità verso il basso e in orizzontale, ma per spostarsi in verticale (e dunque tornare verso la superficie) è richiesta una dose ben maggiore di abilità e di programmazione dei tunnel. Non è infatti possibile picconare in diagonale per scavare delle scale nella roccia (come invece potevamo fare in Terraria), né riposizionare i blocchi scavati.

"Addentrandosi nel sottosuolo e trovando sempre più insidie, proseguire diventa sempre più difficile"

Addentrandosi nel sottosuolo e trovando sempre più insidie (pozze di acido, barili esplosivi eccetera), proseguire diventa sempre più difficile e richiede un approccio sempre più strategico, pena il rischio di restare bloccati e dunque doversi suicidare per tornare in superficie, perdendo il bottino. Fortunatamente, per i casi più complicati è disponibile anche un sistema di teletrasporto, che però è piuttosto costoso e dunque va utilizzato con parsimonia.

Parlando di nemici, le creature che incontrerete in SteamWorld Dig non sono mai particolarmente insidiose ma aiutano a rendere la propria spedizione mai banale, e riusciranno sicuramente a strapparvi una risata.

Insomma, il design di SteamWorld Dig non è particolarmente innovativo ma è comunque molto coerente e ben fatto, offrendo un mondo di gioco non enorme ma curato e ben caratterizzato. Il gameplay è capace di generare il giusto grado di dipendenza e una volta picchiettati i primi colpi al di sotto della crosta terrestre, vi ritroverete coinvolti in una sfida per raggiungere il più in fretta possibile le profondità e scoprire il mistero che vostro zio vi ha tramandato.

Il trailer di Steamworld Dig.

Cosa che probabilmente riuscirete a fare in circa 6 ore di gioco (noi ne abbiamo impiegate 8, potenziando però tutto il potenziabile): va infatti detto che, a differenza di molti titoli simili, SteamWorld Dig non è un gioco infinito e, sebbene il sottosuolo sia generato con una certa dose di casualità, non offre chissà che rigiocabilità.

Nonostante queste limitazioni di fondo e un concept che di certo non brilla per originalità, SteamWorld Dig è comunque un titolo indie divertente, ironico e piacevole dal punto di vista estetico, che merita senz'altro l'acquisto da parte degli amanti del genere.

8 / 10

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SteamWorld Dig

PS4, Xbox One, PlayStation Vita, Nintendo Wii U, PC, Mac, Nintendo 3DS, Nintendo Switch

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A proposito dell'autore
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Luca Signorini

Contributor

Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. È giornalista ma soprattutto appassionato; non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara e sarete suoi amici per sempre.

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