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Nidhogg - review

Stoccata vincente!

Che gli sviluppatori indie siano ormai la maggior fonte d'originalità nel mondo dei videogiochi è cosa ormai risaputa, ma in alcuni casi tale originalità raggiunge livelli impensabili. In passato vi abbiamo già parlato di titoli nati nel sottobosco e divenuti poi fenomeno di massa, ora siamo più che sicuri che Nidhogg sia un'altra potenziale hit... state a sentire perché!

Avete mai sognato di salire su una pedana da scherma, guardare il vostro avversario da dietro una maschera a nido d'ape e trovare un buco nella sua difesa in cui fare breccia? Troppo statica e tattica come situazione? Che ne dite se aggiungiamo la possibilità di combattere anche a mani nude e di correre in stile parkour senza sosta in cerca di avversarsi sempre più tosti?

Nidhogg è più o meno questo, ma anche tanto di più. La sua veste grafica assomiglia a quella dei vecchi giochi per Commodore 64 e le animazioni del protagonista non possono non riportare alla mente quell'Impossible Mission che tanti pomeriggi della nostra infanzia si è portato via. Il suo gameplay invece va oltre qualche rapido spostamento o fulminee pressioni di tasti.

Nel corso dei combattimenti è possibile anche effettuare mosse acrobatiche, schivate e calci volanti... ma la spada rimane essenziale per vincere.

Inizialmente si è portati a pensare che si tratti di un titolo di pura azione ma andando avanti (e dopo una generosa dose d'imprecazioni) ci si accorge che dietro a questa scorza si nasconde un'anima da picchiaduro semplice ma dura e un cuore tattico che oltre, alla rapidità d'esecuzione, richiede velocità di pensiero e puro istinto di sopravvivenza.

"La spada può essere tenuta in tre posizioni (alta, media e bassa), si può saltare e accucciarsi, effettuare colpi in scivolata, calci in tuffo e altro ancora"

In single player bisogna superare quattro mondi, caratterizzati da colori diversi ed elementi che non sono inseriti solo a mo' di orpello estetico: alcuni infatti nascondono insidie e trappole che si materializzano sotto forma di nuvole che si dissolvono, baratri che vi faranno precipitare chissà dove e pavimenti semoventi che renderanno difficile qualsiasi tentativo di fuga. Proprio a causa di tali ostacoli, Nidhogg richiede anche una certa abilità da "platformer".

Il fulcro del gameplay, tuttavia, rimane il combattimento. La spada può essere tenuta in tre posizioni (alta, media e bassa), si può saltare e accucciarsi, effettuare colpi in scivolata, calci in tuffo e altro ancora, il tutto con un sistema di controllo che definire basilare e fluido è riduttivo. Ma attenzione, è anche possibile attaccare a mani nude, magari dopo aver scagliato la spada contro l'avversario nel tentativo di ridurlo a uno spiedino. Si possono raccogliere le armi lasciate in terra dopo gli scontri precedenti e saltare agilmente per tentare una tecnica in stile Jackie Chan.

Nel caso riusciate ad eliminare un nemico o a fuggire verso il livello successivo, un altro avversario apparirà pochi secondi dopo.

Proprio come nella vera scherma, ogni colpo può essere parato e contrattaccato. Riuscire a farlo non è facile e il più delle volte si è portati a vivere lo scontro come qualcosa di fulmineo, ma credetemi se vi dico che in questo modo non andrete molto avanti. L'ondata di avversari che si frappongono tra voi e il prossimo "quadro" (termine volutamente ripescato dagli anni '80) non ha fine e appena pochi secondi dopo averne eliminato uno, eccone un altro pronto a farvi fuori. Dovrete avere pazienza, dovrete dare a Nidhogg il tempo di entrarvi sotto la pelle, di farvi capire quale sia la sua vera essenza: solo allora inizierete a divertirvi sul serio.

"Nidhogg in multiplayer è capace di mettere in crisi anche le amicizie più rodate"

Ma passiamo al multiplayer. È proprio qui che Nidhogg esprime la sua natura più bastarda perché ci troviamo di fronte ad uno di quei titoli capaci di mettere in crisi anche le amicizie più rodate. Non esiste "kill" di Call of Duty o "ring out" di Soul Calibur che possa tenere il passo con l'eliminazione a un torneo di questo gioco.

Confrontarsi con avversari umani in questo gioco richiede doti vicine alla preveggenza. Per quanto buona, l'IA del single player non può neanche minimamente avvicinarsi alle situazioni che vi ritroverete a fronteggiare quando sarete al cospetto di avversari raziocinanti. A questo punto potreste anche dire che tale affermazione è valida per qualsiasi gioco che preveda una componente multiplayer e forse è vero in parte, ma sono davvero pochi i titoli in cui si può essere eliminati o eliminare un avversario con un solo colpo a pochi passi dal traguardo.

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Per certi versi Nidhogg rappresenta l'esperienza più competitiva, irritante e al tempo stesso stimolante che abbiate mai provato in un videogioco. Ne riparleremo quando vi sarete trovati nel bel mezzo di una competizione con la pressione a mille, e verrete fatti fuori dal lancio fortunato di una spada effettuato dall'ultimo concorrente che vi separava dalla vittoria.

Il gioco è in offerta lancio su Steam a poco più di 11€ fino al 20 gennaio, passata questa data tornerà al suo prezzo standard di 13.99€. Pur essendo un titolo originale e molto divertente, acquistarlo a prezzo pieno solo per la modalità single player potrebbe non essere la scelta più saggia. Se al contrario avete qualche amico con cui infilzarvi in allegria, non esitate neanche per un secondo.

8 / 10

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Nidhogg

PS4, PlayStation Vita, PC, Mac

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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