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Rayman Legends - review

Melanzane next-gen.

Quanti di voi si ricordano della travagliatissima storia di Rayman Legends? Forse non raggiungerà il livello d'incredulità di titoli come The Last Guardian o Final Fantasy Versus XIII, ma l'ultima fatica di Michel Ancel venne alla luce nel tardo agosto 2013 dopo essere stata dapprima un'esclusiva Wii U prevista per il lancio del novembre 2012, poi rinviata al febbraio dell'anno successivo, e nuovamente spostata di 5 mesi a causa dell'inizio dello sviluppo delle versioni Xbox 360, PS3, PC e Vita.

Secondo uno sviluppatore interno, i continui rinvii e il conseguente annuncio dell'uscita su altre piattaforme era dovuto al fatto che le vendite di ZombieU (altra esclusiva della console Nintendo), non avevano raggiunto i numeri sperati dalla società francese. A distanza di 6 mesi ecco arrivare sugli scaffali dei negozi anche le versioni PlayStation 4 e Xbox One, casualmente vendute a prezzo semi-pieno ma prive di sostanziali novità rispetto alle controparti già disponibili dalla scorsa estate.

Nel pacchetto confezionato da Ubisoft troviamo però una versione migliorata del UbiArt Framework (lo splendido motore grafico che presto rivedremo all'opera nel gioco di ruolo Child Of Light), che regala alle ambientazioni di Legends un aspetto ancora più incredibile, ma ammettiamo che in questo caso il salto tecnico è davvero troppo piccolo per essere percepito al primo colpo.

I livelli musicali sono il fiore all'occhiello di Rayman Legends. Chissà che in futuro Ubisoft non decida di realizzare inno spin-off scaricabile dedicato esclusivamente a questa tipologia di stage.

Anche i tempi di caricamento hanno beneficiato dell'avvento della nuova generazione, ed ora non passano che pochissimi istanti dal menu principale all'inizio del livello vero proprio: sono quindi state eliminate del tutto le brevi scenette d'intermezzo giocabili che servivano per caricare uno stage.

"Una novità inserita nella versione PS4 è la possibilità di zoomare lo schermo grazie al touch-pad del DualShock 4"

Un'altra novità inserita nella versione PS4 è la possibilità di zoomare lo schermo grazie al touch-pad del DualShock 4, ma davvero non riusciamo a capire quale sia la sua utilità se non quella di cercare particolari nascosti come passaggi segreti o soffermarsi su un dettaglio da condividere poi col tasto share. Ah, si possono anche grattare i biglietti della fortuna collezionabili raccogliendo un certo numero di Lums, gli esserini gialli e rosa sparsi negli angoli di ogni livello.

Per il resto, ci troviamo di fronte agli stessi contenuti che abbiamo già avuto modo di apprezzare l'anno scorso: 120 episodi suddivisi in 7 mondi, 40 dei quali pescati dal capitolo precedente Origins, i fetentissimi stage "invasi" da completare entro un limite di tempo, le sfide giornaliere, il minigioco multiplayer Kung Foot e gli spassosissimi livelli musicali nei quali il ritmo del gioco va a tempo con i brani che fanno da colonna sonora in sottofondo.

L'UbiArt Framework in tutto il suo splendore: non vediamo l'ora di vedere altri giochi che utilizzino lo stesso motore grafico.

La melanzana protagonista è accompagnata anche da un rooster di personaggi fuori di testa selezionabili andando semplicemente nella stanza degli eroi, ma è giusto segnalare che ognuno di essi non è dotato di poteri personalizzati e il tutto si traduce in una sola differenza estetica. A tal proposito, la versione PS4 include l'inedito costume di Assassin Ray (che potete vedere in azione nel video a corredo delle recensione) mentre su Xbox One sono presenti quelli di Splinter Ray, Ray Vaas e Globox Vaas.

"Col Remote Play il gioco si muove senza particolari compromessi ma un leggerissimo lag rende alcuni stage sconsigliabili"

A questo punto è un vero peccato che Ubisoft Montpellier non sia venuta a capo delle limitazioni tecniche in termini di latenza che avrebbero permesso, anche su next-gen, le stesse caratteristiche della controparte Wii U. Ora che PlayStation 4 ed Xbox One possono essere interfacciate con altri dispostivi dotati di schermo (PS Vita e Xbox Smartglass), questo titolo poteva essere l'occasione perfetta per implementare quelle funzioni touch che sulla console di Nintendo funzionano alla grande.

Limitatamente alla PlayStation Vita, abbiamo poi speso un po' di tempo anche in modalità Remote Play. Il gioco si muove senza particolari compromessi ma un leggerissimo lag rende alcuni stage (in particolare quelli musicali e le sfide giornaliere) decisamente sconsigliabili sulla portatile di Sony, che resta un ripiego solo per partite mordi e fuggi sotto le coperte o quando il televisore è occupato.

Cover image for YouTube videoVediamo Rayman Legends su PS4!

Non parliamo poi del tabu dell'online (ancora relegato alle sole leaderboard delle sfide giornaliere) che anche su PS4 e Xbox One non sembra essere stato motivo di discussione del team francese. Questo è un vero peccato, perché siamo convinti che in un gioco del genere la collaborazione tra due player possa essere non solo un incentivo alla rigiocabilità, ma anche per aiutarsi a vicenda nel caso uno dei due sia alla ricerca di un teen nascosto. Non ci resta che sperare in un prossimo capitolo, sempre se ci sarà.

Tempo di verdetti, quindi, per questa ennesima versione del platform Ubisoft che seppur porti con sé novità del tutto trascurabili, è riuscito ancora una volta a fare breccia nei nostri cuori grazie ad una grafica ancora più fluida e colorata, una colonna sonora irresistibile e una quantità di contenuti capace di tenerci attaccati al televisore per diverse settimane.

Il nostro consiglio è di valutare bene l'acquisto: nel caso siate già in possesso di una copia di Rayman Legends, togliete pure un punto alla valutazione finale visto che, lo ricordiamo, il gioco viene venduto al prezzo consigliato di €40 nei negozi. Coloro che non l'hanno ancora giocato e sono in possesso di PS4 o Xbox One, si portino invece a casa uno dei migliori platform attualmente disponibili sul mercato, nonché uno dei migliori titoli del 2013.

9 / 10

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Rayman Legends

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PlayStation Vita, Nintendo Wii U, PC

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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