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Alcuni investitori di Nintendo spingono per i giochi mobile

Incluse le microtransazioni.

Le non eccelse vendite di Wii U, sia in Giappone che in tutto il resto del mondo, unite alla crisi di 3DS che ristagna un po' in tutti i mercati, iniziano a creare qualche malumore all'interno degli azionisti di Nintendo che chiedono un cambio di rotta della società.

C'è chi spinge per una trasformazione di Nintendo in software house dedicata al settore mobile, con la creazione di giochi con microtransizioni per smartphone e tablet, c'è chi chiede alla casa di Kyoto di ampliare i suoi orzzonti ambracciando nuove forme di business (free to play ad esempio...).

Di questo "doppio" parere è Seth Fischer di Oasis Management con sede presso Hong Kong, che avrebbe invitato Nintendo ad ampliare le sue prospettive:

"Nintendo ha la grossa necessità di abbracciare questo cambiamento tematico nella domanda, nel comportamento e nelle aspettative dei consumatori, per rimanere un'azienda di rilievo. Pensate semplicemente allo spendere 99 centesimi giusto per far saltare Mario un po' più in alto".

"Riteniamo che Nintendo potrebbe creare dei giochi di grande profitto basati sui modelli di guadagno in-game, con il giusto team di sviluppatori. Le stesse persone che hanno passato ore a giocare a Super Mario, Donkey Kong e The Legend of Zelda, da bambini, sono ora un campione demografico il cui tempo passato con gli smartphone è valutato dal mercato in oltre $100 miliardi", ha sottolineato Fischer.

Un cambiamento radicale per Nintendo quindi. Ma siamo davvero sicuri che sia la scelta giusta da seguire? Fatecelo sapere nei commenti.

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Marco Gatto

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Si avvicina ai videogiochi grazie a suo papà, incallito videogiocatore. Inizia a smanettare sin dalla tenera età con Intellivision e Atari VCS 2600. Da lì in poi, l’amore viscerale per i videogiochi non si è più assopito.

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