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Sniper Elite 3 - prova

Il nemico torna nel mirino.

Milano - Silenzioso come la faina, il cecchino si apposta tra cespugli e costruzioni diroccate pronto a colpire la propria ignara vittima con i suoi letali proiettili. Un ruolo fondamentale su due fronti, quello del tiratore scelto: da un lato capace di eliminare certosinamente le unità nemiche, e dall'altro in grado spargere il panico tra le fila avversarie con i suoi repentini attacchi mordi e fuggi.

Il fascino dei cecchini non sfugge dunque alle varie opere della creatività umana, suscitando un miscuglio di ammirazione e timore, e diventando simbolo di alcuni momenti fondamentali per la storia della nostra specie. La Seconda Guerra Mondiale è senza dubbio lo scenario principe per il genere, con film, libri e videogiochi dedicati ai soldati dalla mira infallibile. Nel capoluogo lombardo, lontani da trincee e bossoli, abbiamo avuto un primo comodo incontro con Sniper Elite 3 grazie ad un invito di Halifax Italia, per scoprire cosa ci aspetta nel terzo capitolo della fortunata serie Rebellion.

Mettiamo da parte le iconiche macerie di Stalingrado, o i devastati palazzi del potere teutonico in una Berlino squarciata dalle bombe, e spostiamo lo sguardo verso le calde sabbie nordafricane, teatro di scontri sanguinosi ed agognato posto al sole per le potenze dell'Asse. La scelta di spostare l'azione dal cuore d'Europa alla campagna della Volpe del Deserto è decisamente condivisibile, non che gli scenari freddi e lugibri non ci piacciano più, ma ogni tanto è anche bello respirare un po' d'aria nuova, anche se si tratta di un soffocante scirocco carico di sabbia. Il cambio d'ambientazione non solo è esteticamente appagante, ma porta con se anche un diverso ritmo nell'azione di gioco che si evidenzia fin dai primissimi istanti del livello provato a Milano.

"Non siamo più riparati dietro alle macerie delle città devastate dal conflitto, ma ci muoviamo tra gli ampi spazi nordafricani"

Le mappe di gioco sono ariose ed offrono tante diverse strade per inseguire gli obiettivi.

Non siamo più riparati dietro alle macerie delle città devastate dal conflitto, ma ci muoviamo tra gli ampi spazi offerti dal teatro nordafricano, un'azione dal respiro sensibilmente diverso rispetto a quella apprezzata nel secondo capitolo della serie. Intendiamoci, il livello provato era comunque strutturato con il solito susseguirsi di arene e corridoi, ma le prime si sono rivelate particolarmente ampie, ed i secondi sono apparsi ricchi di bivi e non particolarmente riparati dal nemico. Il fatto è che sparando si attira l'attenzione dei soldati dell'asse (un miscuglio di nazisti e fascisti, a quanto pare), e bisogna cambiare posizione in continuazione per rimanere nell'ombra, visto che ovviamente lo scontro aperto è l'extrema ratio.

Arma principale, infatti, sarà il nostro fidato fucile da cecchino (potenziabile con la spesa di alcuni punti esperienza ottenuti giocando), anche se potremo affiancarlo con una pistola silenziata e l'immancabile (e rumoroso) fucile mitragliatore, senza dimenticare la possibilità di effettuare delle stealth-kill a patto di cogliere i nemici alle spalle. È ancora presto per dare dei giudizi sull'intelligenza artificiale degli avversari, la versione che abbiamo provato è qualificabile come pre alpha, ma già da quanto visto ci sentiamo di essere fiduciosi in un buon prodotto finale, viste le reazioni tutto sommato sensate del computer alle nostre azioni.

Non è detto che sia rappresentativa di tutta l'esperienza di gioco, ma la missione provata si è rivelata particolarmente corposa, parliamo di un'oretta per terminarla, e fortunatamente dotata di svariati checkpoint. Può essere che il resto del gioco sia meno imponente, ma l'impressione è che l'ampiezza degli scenari porti con se anche la necessità di pianificare meglio le proprie azioni, e di dosare le proprie scelte di tempo. Questo a patto di giocare ad un livello di difficoltà medio alto, perché chiaramente a quello più basso non ci viene offerta una sfida particolare, ed il tempo per il completamento della campagna, stando alle dichiarazioni degli sviluppatori, si dimezza passando da 24 a 12 ore.

"Sul fronte della tecnica, non possiamo che sospendere il giudizio su una produzione evidentemente acerba"

Torna la killcam, questa volta ancora più raffinata, per premiare i tiri migliori del giocatore.

Particolarmente apprezzato il ritorno della killcam, quella specie di bullet time che segue i nostri proiettili sui colpi migliori per mostrarci da vicino il loro effetto devastante sui nemici. La ripresa ai raggi x che premia il giocatore rappresentando la distruzione di ossatura ed organi interni all'impatto col proiettile è fonte di grandi soddisfazioni, a patto certo di amare il pulp, ma non manca la possibilità di disattivarla completamente nel caso ci si stufasse di vederla in azione.

Rimanendo sul fronte della tecnica, non possiamo che sospendere il giudizio su una produzione evidentemente acerba, almeno nella build provata, che dovremo incontrare in una versione più definita così da capire l'effettiva direzione qualitativa presa in vista dell'uscita prevista per il 27 giugno prossimo. Certo, l'arrivo anche per Xbox 360 e PlayStation 3 (oltre che per next gen e PC) lascia intendere che non ci si possano aspettare panorami mozzafiato, ma l'obiettivo di un risultato più che sufficiente sembra decisamente alla portata degli sviluppatori.

Sniper Elite 3 sembra capace di mantenere l'essenza della serie, al contempo rinfrescando l'esperienza di gioco grazie alla nuova ambientazione, uno scenario che offre nuovi spunti ludici e modifica sensibilmente il ritmo dell'azione. Da quanto provato pare che il titolo Rebellion possa piacere agli appassionati e stuzzicare i neofiti (i tanti livelli di difficoltà previsti sono pensati proprio per questo) e se a questo ci uniamo delle ancora misteriose modalità multiplayer coperative, ecco che il prodotto assume connotati interessanti. Rimanete con noi, dunque, perché da qui alla data d'uscita non mancheremo di tornare a vestire i panni del nostro cecchino preferito.