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Battlefield 4: Naval Strike - review

In vacanza nel Mar Giallo.

Procede a grandi passi l'opera di aggiornamento contenuti di Battlefield 4 da parte di DICE: dopo China Rising e Second Assault è ora la volta di Naval Strike, un pacchetto aggiuntivo che i possessori della Premium Edition di BF4 stanno giocando da due settimane e che oggi diventa liberamente acquistabile anche per gli altri utenti. Come potete intuire dal nome, si tratta di un DLC che vede come protagonista l'acqua; le quattro nuove mappe proposte sono essenzialmente atolli di diverse dimensioni e composizione, adattati alle varie modalità di BF4.

Come detto, le mappe sono a tema acquatico per cui scordatevi il marchio di fabbrica di Battlefield fatto di scontri tra fanteria e corazzati; salvo qualche mezzo anfibio con scarse possibilità di movimento sulla terra, ci si muove quasi essenzialmente con imbarcazioni di vario genere, elicotteri e aerei. Vista l'ambientazione isolana, gli scenari tendono ad assomigliarsi ma i DICE si sono dati da fare per renderli tatticamente il più interessanti possibile.

Operazione Mortaio è fondamentalmente una fortezza medievale che dalla cima di una collina domina un resort abbandonato e i punti di controllo che lo circondano: è possibile usare gli antichi cannoni che spuntano dai bastioni per sparare a mezzi e fanteria che si avvicinano sulla discesa antistante o sotto la scogliera. I cecchini impazziranno, come in quasi tutte le mappe di questo DLC, per le infinite linee di tiro che sconsigliano un difficile attacco frontale alla fortezza, assaltabile dall'aria o dagli stretti cunicoli con scalinate in pietra che l'attraversano. Da notare l'asimmetria di questo scenario, che dà agli occupanti della fortezza un ottimo vantaggio di altitudine su tutto lo scenario, ma rende comunque difficile la sua difesa se i numeri non sono sufficienti.

Ecco un assalto in presa diretta di una portaerei nella nuova modalità di gioco.Guarda su YouTube

Attacco a Nansha comprende un atollo centrale in cui si trovano i tre punti di controllo molto ravvicinati da cui si raggiungono facilmente via acqua tutte le isolette circostanti: la peculiarità di questa mappa è caratterizzata dalle acque basse della zona centrale in cui i mezzi anfibi, possono essere facilmente attaccati da genieri. Si tratta di una mappa difficile da interpretare, visto che la vegetazione e i piccoli gruppi di edifici sparsi attorno ai punti di controllo esterni offrono numerosi spunti per imboscate a fanteria, ma garantiscono poca copertura dai mezzi d'assalto in arrivo dal mare che possono conquistare i punti di controllo semplicemente avvicinandosi a riva.

"Le quattro nuove mappe proposte sono atolli di diverse dimensioni e composizione"

Isole Perdute è caratterizzata da un aereo di linea precipitato su un lembo di terra. A differenza della mappa precedente, però, tenere il centro non significa automaticamente vincere la partita. I punti di controllo circostanti sono più in alto e offrono buone possibilità di tenere sotto tiro gli avversari. È interessante notare che come la cintura d'isolotti sia collegata da una serie di guadi che possono essere percorsi in velocità a bordo di un quad; questo rende Isole perdute la mappa più "veicolare" del lotto nel senso tradizionale del temine, per quanto probabilmente la meno interessante tatticamente.

Lo scenario più azzeccato è sicuramente Operazione Frangiflutti: si tratta di una grossa montagna a strapiombo sul mare che contiene in realtà un bacino di carenaggio per sottomarini nucleari. Occorre quindi riuscire a guadagnare l'accesso al bunker in cui si trovano tre punti di controllo dove le truppe all'interno possono precludere l'accesso aprendo o chiudendo le enormi porte corazzate che permettono di rendere navigabili i canali interni. Bella anche la possibilità di spegnere le luci dei corridoi e di far saltare i sostegni dei sottomarini in secca per farli crollare sui nemici. La presenza di quattro punti di controllo esterni obbliga tuttavia a muoversi rapidamente con navi ed elicotteri nella zona nord e sud: si ottiene quindi un gameplay che mescola sapientemente attacchi anfibi all'aperto e urban combat sotterraneo in modo molto convincente.

Tutte le mappe sono splendidamente caratterizzate: graficamente Naval Strike conferma l'altissimo livello grafico raggiunto da Battlefield 4.

La seconda novità di rilievo di Naval Strike riguarda l'introduzione di una modalità di gioco pensata espressamente per queste mappe ovvero Assalto Portaerei, un mix tra Conquest e Rush. Le due squadre nella fase iniziale della partita devono scontrarsi sulle isolette per la consueta conquista dei punti di controllo per far perdere ticket alla fazione avversaria: quando i ticket arrivano a metà la portaerei nemica apre i boccaporti e diventa assaltabile. Da quel momento in poi la partita può finire se gli attaccanti riescono a far saltare i due punti bomba presenti in due ponti diversi della portaerei o se si riesce a far scendere per primi a zero i ticket della fazione avversaria senza che la propria carrier venga violata.

"Troviamo alcuni extra quali una serie di nuove armi tra fucili, pistole e mitragliatrici e un nuovo mezzo di trasporto, l'hovercraft"

Si tratta di una modalità divertente e interessante perché porta a un livello superiore il livello tattico dello scontro tra le due fazioni rispetto al normale Conquest Large e in termini di coordinamento mette il comandante di fazione nella condizione di creare e gestire le diverse task force, bilanciandole a seconda dell'andamento della partita. Si può infatti decidere di concentrarsi sulla cattura dei punti di controllo per far arrivare a zero i ticket avversari il più velocemente possibile, oppure mettere insieme una squadra d'assalto da dedicare all'attacco della carrier nemica, senza dimenticare la difesa della propria. Una novità sicuramente apprezzabile ma non certo inedita: si tratta di una versione riveduta e corretta della modalità Titan di Battlefield 2142, giocata ormai cinque anni fa in quello che era lo spin-off moderno di Battlefield 2.

Dulcis in fundo troviamo alcuni extra che non cambiano drasticamente il gameplay, ma sono comunque aggiunte gradite: una serie di nuove armi tra fucili, pistole e mitragliatrici e un nuovo mezzo di trasporto. È l'hovercraft ed è pensato per scarrozzare fino a due uomini sull'acqua e sulla terraferma, ma rigorosamente in zone pianeggianti.

Una serie di sparatorie riprese nelle quattro ambientazioni di cui è composto Naval Strike.Guarda su YouTube

Dunque, anche stavolta DICE ha svolto un buon lavoro e in termini di contenuti inediti. Naval Strike è sicuramente è un DLC di qualità e con l'eccezione di Isole Perdute, tutte le mappe sono tatticamente ben caratterizzate e daranno il giusto filo da torcere ai comandanti più abili nel determinare le sorti di una partita, Operazione Frangiflutti e Operazione Mortaio in particolare. La nuova modalità di gioco è in realtà una vecchia conoscenza degli aficionados di Battlefield, ma ben si sposa col contesto navale di questo DLC e propone una variante gradita rispetto all'inossidabile modalità conquista.

"Il prezzo è troppo elevato nonostante i contenuti proposti siano complessivamente di qualità"

La bellezza dei quattro scenari proposti è fuori discussione, ma delle capacità del Frostbite Engine 3 di ricreare contesti acquatici avevamo avuto già ampia riprova nei mesi scorsi. A proposito di tecnica, poiché l'argomento è decisamente d'attualità, giova ricordare che la versione da noi recensita del DLC è stata quella PC dove, a parte qualche occasionale problema di lag su server da 64 giocatori in situazioni molto affollate, il gameplay è sempre filato liscio come l'olio senza bachi di particolare gravità. Lo stesso non si può dire delle versioni console, a tutt'oggi penalizzate dai noti problemi di rubber banding e bug di varia natura che DICE, probabilmente a causa della diversa infrastruttura multiplayer, fatica a risolvere.

Detto questo, vale la pena sostenere l'esborso economico dei canonici quindici euro per portarsi a casa Naval Strike? Come abbiamo già avuto modo di dire in passato per China Rising e Second Assault, il prezzo è sicuramente elevato nonostante i contenuti proposti siano di qualità, e questo penalizza non poco il punteggio finale. Se siete possessori non Premium di BF4 in cerca di nuovi contenuti e vi state chiedendo se ne valga la pena, la cartina tornasole è il vostro apprezzamento per la mappa Tempesta a Paracel: se tra una sparatoria e l'altra non disdegnate una nuotata, con Naval Strike andrete sul sicuro. Chi non riesce a resistere più di dieci minuti senza smontare un palazzo a cannonate, passi pure oltre.

7 / 10

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Battlefield 4

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PC

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.
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