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Until Dawn, paura e sgomento su PS4 - preview

Supermassive Games prova a ridefinire l'horror.

Fino a un paio di settimane fa Until Dawn era relegato nella categoria del vaporware. Annunciato come esclusiva PlayStation 3 alla Gamescom 2012, il gioco avrebbe dovuto dare una mano forte alla non esaltante line-up di titoli per Move, lo sfortunato controller che non è riuscito a far breccia nei cuori degli sviluppatori (e dei giocatori).

Dopo un'assenza di ventiquattro mesi il titolo è risorto dalle ceneri in una veste completamente nuova, grazie anche all'utilizzo dello stesso motore grafico impiegato dai Guerrilla per Killzone: Shadow Fall. Dietro lo sviluppo di Until Dawn si nasconde infatti un team indipendente che negli anni si è fatto le ossa collaborando alla realizzazione di LittleBigPlanet e proprio di Killzone, oltre che alla creazione del puzzle per PlayStation Move Tumble e un paio di demo interattive per Project Morpheus.

Nel processo che ha portato il progetto da PlayStation 3 a PlayStation 4, il team inglese ha deciso anche di cambiare la struttura del gioco passando dalla prima alla terza persona, ma da quanto visto durante non tutte le caratteristiche pensate per il controller di movimento sono state scartate durante la riprogettazione. Anche i dialoghi sono stati completamente riscritti e registrati, assoldando tra gli altri attori conosciuti al pubblico e impegnati nelle serie di Heroes e Nashville.

Until Dawn al momento non brilla sotto il profilo tecnico ma c'è tempo per rendere giustizia al motore grafico di Killzone: Shadow Fall.

Le premesse della trama di Until Dawn non appaiono di certo tra le più originali, ma è evidente che la scelta sia voluta per rendere il prodotto adatto a un pubblico adolescenziale. Otto ragazzi si ritrovano come ogni anno in una casa di montagna per le abituali feste natalizie, ovviamente fino a quando non inizia ad accadere una serie di fatti misteriosi come la comparsa di alcune persone che indossano una maschera da clown.

Nonostante gli sviluppatori non abbiano menzionato alcuno dei titoli di Quantic Dream degli ultimi anni, Until Dawn prende chiaramente ispirazione dalle meccaniche usate da David Cage nei suoi Heavy Rain e Beyond: Two Souls, e ne amplia la struttura introducendo l'interessante sistema chiamato "butterfly effect".

Guardando il trailer di presentazione infatti vi accorgerete della farfalla blu verso la fine del filmato, che mostra tutti i bivi e le scelte che si potranno incontrare durante l'avventura. La storia prenderà un percorso differente ogni volta che risponderemo a un NPC, oppure se troveremo (o mancheremo) uno dei tanti indizi che in alcune occasioni potrebbero persino salvarci la vita.

Il gioco ci costringerà spesso a prendere importanti decisioni in pochi secondi, come in questo caso: suicidarci per salvare la ragazza o sacrificarla per salvare noi?

Il tutto sembra funzionare in maniera molto più varia e dinamica rispetto a Heavy Rain, e anche se non abbiamo avuto modo di approfondire a dovere i risvolti della trama, un filmato riassuntivo alla fine dell'episodio ha mostrato chiaramente tutti gli elementi e gl'indizi che ci hanno portati al risultato ottenuto.

Parlavamo poco fa delle funzionalità motion, ora implementate nel DualShock 4 e che sembrano portare un pizzico d'aria fresca al genere: nel codice che abbiamo visionato bastava muovere il controller per ruotare la testa del protagonista durante una cut-scene, completare dei quick time event e sfogliare le pagine del diario col touch-pad. Addirittura è possibile coprire con la mano la light-bar posta dietro il pad per oscurare la luce della torcia nel gioco.

In Until Dawn tutti possono sopravvivere e tutti possono morire, spetta solo a noi fare le scelte giuste ed essere abbastanza astuti e scaltri da evitare le trappole preparate dalla misteriosa minaccia che ci perseguita. Un elemento che ci è sembrato particolarmente intrigante è la fusione di elementi visti in film come Saw: l'Enigmista, e la loro riproposizione in forma digitale.

Terrore e angoscia saranno i temi portanti di Until Dawn, speriamo solo che gli sviluppatori riescano a creare una trama senza cali di tensione.

A un certo punto infatti i due protagonisti si risvegliano dopo essere stati catturati, legati a delle sedie uno di fronte all'altra, fino a che il ragazzo s'accorge di avere una pistola davanti a sé. Peccato che non faccia nemmeno in tempo a chiedersi a cosa possa servire, che dal soffitto scendere una macchina con due lame pronte ad affettare entrambi i ragazzi.

All'improvviso si sente la voce di colui che ha organizzato il simpatico scherzetto che ordina al ragazzo di fare una scelta: suicidarsi per risparmiare la compagna, oppure spararle e salvarsi la pelle. Questo è solo uno dei tanti esempi di situazioni angoscianti verso cui gli sviluppatori indirizzeranno l'esperienza, di cui vanno particolarmente fieri.

Nonostante il tutto giri su una console uscita sul mercato da meno di un anno, l'impressione che abbiamo avuto vedendo Until Dawn in movimento è che ci sia ancora un po' di lavoro da fare, soprattutto nelle cut-scene dove il frame-rame è apparso altalenante. Al momento infatti sembra un titolo cross-gen dotato di ottimi effetti d'illuminazione ma di tempo per migliorare le cose ce n'è a sufficienza.

Until Dawn, l'horror alla Gamescom 2014.

La longevità della storia dovrebbe aggirarsi intorno alle 9 ore e, una volta finito il gioco, sarà possibile tornare indietro in certi punti per prendere scelte differenti e scoprire i risvolti della trama che avremmo scoperto in determinate situazioni.

L'uscita di Until Dawn è al momento prevista in esclusiva su PlayStation 4 durante il 2015 solo in formato digitale, e nonostante il gioco possa ancora migliorare a livello tecnico il gameplay sembra già discretamente convincente.

Quanto all'atmosfera, il lavoro svolto dai Supermassive Games è sembrato apprezzabile, riuscendo a regalarci anche un paio di salti dalla sedia come ai tempi del primo Resident Evil.

I presupposti per creare un nuova saga horror che sappia soddisfare i fan del genere survival ci sono quindi tutti, ora spetta a Sony e al team britannico sfruttare al meglio le potenzialità della PlayStation 4 e confezionare un prodotto che possa rivaleggiare con dei mostri sacri come Silent Hill e Project Zero.

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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