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Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alfa - review

Due remake col pedigree.

Quello del remake è un concetto connaturato nel DNA di Nintendo più profondamente di quanto molti possano pensare. La differenza sta però nello stile, nell'approccio che la casa di Mario ha nei confronti dell'argomento. Dalle riproposizioni dei vecchi classici per GBA ai vari Zelda, Nintendo sembra vivere il concetto di remake in modo innato, quale riproposizione di un gameplay sempre caratteristico, che s'impreziosisce più che adeguarsi ai tempi.

Gli stessi Pokémon, in senso lato, potrebbero essere visti come la rivisitazione della stessa storia, in modo sempre diverso e originale, sempre adatto al contesto in cui un gioco esce sul mercato e viene presentato. E con questo non s'intende che Pokémon per noi è sempre lo stesso gioco venduto e rivenduto, quanto piuttosto che riesce a presentare la stessa tematica sempre però al passo coi tempi.

È anche per tale motivo che è interessante recensire questo nuovo capitolo della serie. Un vero e proprio remake, come già accaduto con Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia, che tenta al contempo di non essere una semplice versione "HD" dell'originale, quanto piuttosto un gioco degno di considerazione, tanto per chi ha giocato l'originale quanto per chi non vi ci si mai approcciato. Un obiettivo senza dubbio ambizioso ma riuscito almeno in parte.

L'alternarsi del giorno e della notte nel gioco è regolato in base all'orologio interno del nostro 3DS. Peccato non ci sia differenza tra i Pokémon incontrati nelle ore diurne e quelli incontrati nelle ore notturne.

Pokemon Rubino Omega e Zaffiro Alpha sono due titoli che si ritrovano infatti in una situazione piuttosto difficile. Da un lato l'incudine di un capitolo molto apprezzato dai fan, dall'altro il martello di un episodio che, primo per 3DS, è riuscito a ricordare al mondo di cosa la serie fosse capace. Una rassicurazione, innanzitutto: quasi tutte le novità inserite in X e Y sono state trasposte e integrate in questo episodio, che cerca il più possibile di amalgamarle con la struttura del titolo originale.

Un esempio lampante è la megaevoluzione di determinati Pokémon, che non solo tornerà a impreziosire le battaglie ma addirittura sarà integrata nella storia e nei dialoghi, che la presenteranno al giocatore come fosse sempre stata parte integrante della vicenda. Ma non vi spoilereremo nulla sulla storia e sui suoi nuovo contenuti, anche perché ben più interessanti sono le nuove feature che Rubino Omega e Zaffiro Alpha introducono. Prime tra tutte, una nuova meccanica stealth e una nuova gestione della mappa, due funzioni strettamente collegate e quasi intrecciate.

La seconda in particolare renderà molto più agevole l'esplorazione dell'area di gioco, segnalando sempre le vie già percorse e, in talune aree, garantendo l'attivazione di una peculiare funzione di navigazione. Potremo cioè analizzare i dintorni delle aree boscose per identificare i tipi di Pokémon rari presenti nell'erba alta. La funzione di analisi c'indicherà quindi se in una determinata zolla d'erba sia presente un Pokémon nascosto.

Questi determinati esserini, una volta individuati, mostreranno la loro presenza lasciando intravedere la propria coda tra l'erba. È a questo punto che entra in gioco la nuova meccanica stealth: spingendo solo leggermente l'analogico verso la direzione del Pokémon, il nostro personaggio procederà in punta di piedi, senza essere individuato.

Le megaevoluzioni sono forse l'aggiunta più importante al bestiario. Sicuramente aggiungono un po' di pepe in più al gioco, ma avremmo gradito anche qualche Pokémon inedito.

Se saremo abbastanza bravi e andremo abbastanza adagio, allora sarà possibile avvicinarsi di soppiatto al Pokémon nascosto e cercare di catturalo: una piccola chicca, questa, che ci consentirà di accalappiare nella nostra squadra dei personaggi diversi dal solito. Alcuni saranno difficili da trovare in altro modo, altri conosceranno mosse rare o avranno un aspetto peculiare, e così via.

Questa meccanica non sarà ovviamente una necessità ma sarà lasciata al giocatore la scelta se affidarsi il più possibile ad essa, o se girovagare nell'erba alta per procedere a modalità di cattura più convenzionali. Da questo punto di vista, infatti, il gioco non si discosta troppo dal suo predecessore e, com'è sempre accaduto, ripropone il gameplay canonico della serie.

Battaglie, catture, incontri, sono elementi rimasti tendenzialmente invariati rispetto al precedente capitolo, al punto che si farà fatica a distinguerne la differenza. Certo, ancora fa un certo effetto veder combattere la nostra squadra in uno splendido 3D, ma fatta eccezione per un lieve miglioramento grafico è stato fatto molto poco per impreziosire i combattimenti.

Nintendo si è insomma concentrata molto di più sul contorno, puntando sulle meccaniche esplorative. E non stiamo parlando soltanto della possibilità di esplorare persino i fondali marini (come già possibile nei Rubino e Zaffiro originali), ma anche del modo d'interagire con lo scenario. Si va ad esempio da gadget per trovare oggetti nascosti, all'assoluta novità di poter scegliere tra due diversi tipi di bicicletta, ciascuna con proprie peculiarità e ciascuna in grado di farci accedere a diverse aree segrete. Potremo insomma scegliere tra una bici più veloce o una in grado di eseguire spettacolari acrobazie, rivisitando il negozio di biciclette ogni volta che decideremo di cambiare tra una e l'altra.

Quel che proprio fa storcere il naso è però il fatto che, forse, talune aggiunte al gameplay di Rubino e Zaffiro sembrino esser state fatte con troppa leggerezza. Per far spazio alla nuova mappa e al restyle del nuovo menu, funzioni come il Poke io&te e l'allenamento virtuale sono state relegate a un piccolo tab dello schermo tattile.

Il ritorno degli incontri di gruppo non stupisce più di tanto. Anche se non ci saremmo mai aspettali l'esclusione delle feature di personalizzazione dei personaggi.

Ciò all'atto pratico vuol dire che non potremo tener d'occhio la mappa e i Pokémon in allenamento allo stesso momento. Inoltre il menù, sebbene migliorato, appare ancora troppo caotico e non è difficile notare come talune grafiche siano state palesemente riadattate dalla versione per GameBoy Advance.

Anche la modalità Gara Live! non riesce a entusiasmare più di tanto. L'idea di nutrire i nostri Pokémon con particolari Pokèmelle per svilupparne fascino e carisma e farli esibire in gare di bellezza non è affatto malvagia. Un modo come un altro per inserire un minigioco che intermezzi le tante battaglie. Peccato che all'atto pratico questa feature si riduca ad un lungo filmato interattivo, dove il giocatore altro non dovrà fare che scegliere di volta in volta gli attacchi più "spettacolari" del proprio Pokémon, per infervorare il pubblico e vincere l'esibizione.

Nota positiva di questa feature è che consente, dopo un paio di gare, di ottenere un nuovo Pokémon raro, Pikachu Cosplay. Si tratta di un particolare Pikachu femmina da vestire a piacimento coi costumi più disparati, che potremo utilizzare anche in battaglia dato che a ciascuno di essi sarà associata una utilissima mossa speciale, altrimenti non utilizzabile dal nostro Pikachu.

Come già accennato, tutte le aggiunte al titolo lo impreziosiscono certamente ma a fine giornata appare ovvio come si tratti quasi esclusivamente di contorni volti a giustificare l'acquisto del titolo anche da parte di chi abbia già giocato e rigiocato questo capitolo su GBA. Il problema è che ci riescono non del tutto e, soprattutto, solo per alcune categorie di persone. Coloro che si concentrano principalmente sul gioco e sui combattimenti non saranno particolarmente attratti dalle novità; quelli che invece adorano sviscerare ogni capitolo di Pokémon sino alla scoperta di tutti i segreti disponibili, avranno alcune interessanti sorprese.

La bici assume un ruolo nuovo e fondamentale nel gioco: non è più solo un mezzo di trasporto ma un modo per accedere a nuove aree.

Una cosa è certa, per quanto si tratti di un capitolo della serie più che valido, non va affrontato con l'idea di essere di fronte al seguito di X e Y: se così facessimo, il gioco non sarebbe all'altezza. Si perde infatti l'effetto novità che aveva contraddistinto l'ultimo capitolo e nuove aggiunte non riescono ad essere rivoluzionarie come l'inclusione del 3D o del movimento diagonale. Inoltre, a meno di non essere particolarmente affezionati alla regione di Hoen e ai suoi abitanti, il gioco non riesce a ricreare l'effetto nostalgia del predecessore.

Ciò accade anche perché non ci sono novità davvero imprescindibili. Molti (se non tutti) i Pokémon presenti in Omega e Alpha, erano già presenti anche in X e Y. A parte una manciata di megaevoluzioni, non vi sono aggiunte particolari al bestiario e, a meno di non trasferire con la pokebanca i nostri vecchi compagni d'avventura, si finisce ben presto per sentire la mancanza della varietà a cui X e Y ci avevano abituati.

Per concludere, dobbiamo quindi ammettere che il nostro ritorno nella regione di Hoen non è stato privo di sorprese. Alcune positive, come una mappa degna di tal nome, altre negative, quali l'eccessiva semplicità che sembra sempre più affliggere la serie. Ci sono alti e bassi, insomma, ma quasi sempre il livello dell'avventura punta verso l'alto.

La varietà delle aree da esplorare è ad esempio di molto superiore a quella dei capitoli che hanno succeduto Rubino e Zaffiro, tanto che vederne gli scorci trasposti in tre dimensioni e spettacolarizzati con nuove inquadrature, ci ha fatto un certo effetto. Ciò nonostante, non siamo di fronte al miglior capitolo in assoluto della serie ma solo (si fa per dire) ad un ottimo gioco. I fan della serie ne rimarranno comunque estasiati.

8 / 10

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Fabio Davide

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Giocatore fin dalla più tenera età, fagocita di tutto ma digerisce solo i veri capolavori. Dopo 7 anni nel settore del gaming aveva pensato di trovarsi un lavoro nella ristorazione, ma poi ha ceduto al fascino di Eurogamer.

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