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Dreamfall Chapters Book One: Reborn - review

È quasi magia, Zoe.

La magia di Kickstarter sembra svanita, o perlomeno latitante, e l'interesse nel crowdfunding ai minimi storici. Qualche progetto andato in fumo (insieme a centinaia di migliaia di dollari dei backers) o comunque non andato in porto come si sperava anche se nelle mani di navigati professionisti, scam veri e propri, fattore novità da tempo andato, e lo scenario è cambiato completamente rispetto ad appena pochi mesi fa.

Dreamfall Chapters è uno di quei progetti che potrebbero ricordare al pubblico il lato positivo di Kickstarter, piattaforma su cui è stato finanziato lo sviluppo del gioco (senza dimenticarci dei fondi forniti dal Norwegian Film Institute).

Non certo rivitalizzarlo, ma almeno dimostrare che portare a casa un prodotto ben confezionato nonostante i vincoli aleatori è tutt'altro che impossibile, oltre che riportare The Longest Journey sugli schermi di quei giocatori che hanno tanto amato l'avventura ideata da Ragnar Tørnquist. Ma potrebbe volerci un po' di tempo.

Sì, perché questo Book One: Reborn è solo il primo dei cinque capitoli previsti di Dreamfall Chapters. Anche se il gioco offre la possibilità di assistere a un riassunto, vivere l'avventura di Zoe partendo proprio da Chapters non ha ovviamente lo stesso sapore che riprendere finalmente in mano la storia dopo 8 anni e gustarla tutto d'un fiato in prima persona.

I protagonisti elaborano a fondo le scelte disponibili, che su schermo vengono invece ridotte a una sola parola chiave e risultano poco invasive.

Non è comunque necessario aver giocato i precedenti capitoli per immergersi nelle atmosfere di Dreamfall Chapters, anche se le vicende della protagonista Zoe Castillo e il legame tra i due mondi in cui si svolge il gioco rischiano di restare un po' oscuri ai neofiti.

La narrazione si prende comunque i suoi tempi e permette di scivolare nei panni di Zoe e vivere la sua quotidianità, e i primi accenni di qualcosa di più grande che porteranno i successivi capitoli, senza problemi.

Anzi, la sceneggiatura da queste prime battute sembra già ben sviluppata, ma calcolando che un singolo playthrough di questo capitolo iniziale tiene impegnati tra le 4 e le 5 ore, è naturale non aspettarsi grossi colpi di scena da Book One: Reborn.

C'è da considerare anche che alcune scelte hanno ripercussioni già tangibili, cosa che può invogliare a giocare una seconda volta. Queste decisioni, di cui Dreamfall Chapters è costellato, promettono di avere conseguenze di vari tipi. Spesso su schermo veniamo infatti avvisati con una scritta ben visibile di aver appena detto o fatto qualcosa che un personaggio ricorderà... vi dice niente?

Book One: Reborn è costellato di una lunga serie di decisioni tramite cui potremo plasmare la nuova vita di Zoe.

Un indizio sulle conseguenze delle azioni che sceglieremo di fare nei panni di Zoe (e, brevemente, in quelli del fuggitivo Kian) viene dato durante l'epilogo, con un riassunto che accenna a decisioni che torneranno a tormentare i protagonisti, cambieranno il loro cuore, o altro ancora il cui sviluppo a questo punto possiamo solo intuire.

In alcune occasioni ci si trova invece di fronte a bivi particolarmente importanti, sottolineati da un indicatore su schermo che preannuncia un forte spostamento della bilancia dell'equilibrio. In caso si scelga di attivare l'opzione di connessione, è possibile anche verificare per cosa abbiano optato gli altri giocatori.

Visto che queste continue scelte sono fondamentali, è un bene che vengano illustrate in maniera articolata. Quando Zoe si trova di fronte a una risposta importante da dare, le opzioni a disposizione vengono rappresentate da varie parole chiave che gravitano su schermo: lasciando il cursore su di esse, la protagonista riflette (con tanto di parlato) elaborando con più precisione i propri pensieri e permettendo di scegliere in maniera assennata.

Anche nelle situazioni più mondane, le decisioni da prendere sono spesso molto difficili e legate più al modo in cui si vuole indirizzare la vita di Zoe che a condotte migliori o peggiori nel senso stretto della parola.

Per nella sua natura di capitolo apripista, Book One: Reborn sa prendersi il suo tempo per non risultare affrettato. Dopo le prime fasi in cui si salta tra ambientazioni e personaggi, è lo sprawl di Europolis a fare da sfondo alla vita di Zoe tra lavoro, relazioni e impegni.

Europolis è sia bella da vedere che credibile nella sua estensione. Nonostante l'estensione in verticale sia solo un'illusione (ma ben fatta, con grattacieli che vanno oltre la portata visiva e mezzi fluttuanti), la vita che pulsa per le sue strade è ben rappresentata, e traspare una certa inventiva che dà la sensazione di un convincente melting pot futuristico in cui tecnologia, razze, generi e tensioni permeano il labirintico ammasso urbano.

Il budget di produzione non altissimo viene tradito più che altro da rari interni e alcune sezioni piuttosto vuote, come ad esempio una prigione presa d'assalto in cui i disordini sono solo accennati dall'audio e mai visti direttamente. Vista la brevità di queste parti, si può chiudere facilmente un occhio. Il grosso dello scenario, vale a dire Europolis, risulta comunque credibile e organico nella sua complessità ed è rappresentativo della buona direzione artistica di Red Thread.

Buoni anche i personaggi quanto a modellazione, forse un po' meno a livello espressivo: il valido doppiaggio sopperisce alla mancanza di espressioni facciali convincenti, e le musiche fanno il resto nel creare un'atmosfera adeguata.

Europolis è un trionfo di luci, colori, oggetti e persone in movimento ed elementi verticali (solo scenografici) che offrono un quadro d'insieme credibile e bello da vedere.

Se non fosse che il gioco termina quando le cose cominciano a movimentarsi nuovamente dopo il prologo, Dreamfall Chapters sarebbe un acquisto perlomeno consigliato agli amanti del genere. La natura episodica aiuterà sicuramente la produzione del titolo visti gli incassi supplementari generati, ma dall'altro crea il classico dubbio: acquistare ora e attendere mesi prima di riprendere in mano il gioco, sperimentando l'avventura a tozzi e bocconi, oppure rimandare fino all'uscita dei capitoli successivi e avere così la possibilità di giocarla tutto d'un fiato, avendo oltretutto conferma della validità della produzione in toto?

In più, c'è da dire che dell'avventura nel senso classico del termine mancano enigmi di una certa difficoltà, che al momento rendono Book One: Reborn non proprio la sfida che gli amanti del genere potrebbero volersi trovare di fronte.

Le basi gettate sembrano quelle giuste e c'è di che ben sperare per il valore complessivo di Dreamfall Chapters, ma ancora non ci sono date ufficiali per gli altri capitoli (si parla di qualche novità per la fine di novembre) e questo pur intrigante primo episodio rischia di lasciare voglie soddisfatte a metà in attesa di seguiti che potrebbero arrivare con troppo ritardo per mantenere vivo l'interesse fino alla conclusione della storia.

7 / 10

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Emiliano Baglioni

Contributor

Emiliano si affaccia al mondo dei videogiochi all’epoca del Vic 20. Vive la sua storia di giocatore pensando che prima o poi crescerà e mollerà il joypad, ma non abbandona mai la sua passione, che riesce in qualche modo misterioso a conciliare con tutto il resto.

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