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Secret Ponchos, lo sai di chi sei figlio tu? - review

Switchblade Monkeys porta gli spaghetti western su PlayStation 4.

Il genere spaghetti western è probabilmente la tipologia di film di cui più mi piace discutere, specie con coloro che dicono che i classici cult americani degli anni '60 e '70 siano superiori in tutto e per tutto.

Per il sottoscritto lo stile inaugurato da Sergio Leone con Per un Pugno di Dollari non ha eguali nella storia del cinema: fotografia, inquadrature e colonne sonora sono quanto di più perfetto sia riuscito a partorire il cinema italiano, anche se ammetto di adorare persino qualche pellicola realizzata nella terra dei cowboy.

Nel corso dell'ultimo decennio diversi studi di sviluppo si sono cimentati nel portare le atmosfere tanto care al sottoscritto su console e PC, ma solo Rockstar è riuscita pienamente nell'impresa. L'epico Red Dead Redemption ancora oggi non teme rivali, sebbene non possa nascondere che ho apprezzato maggiormente il precedente Red Dead Revolver, gioco dalle dimensioni modeste ma capace di trasportarmi in quel mondo come pochi altri sono riusciti a fare in passato. Ci sarebbe poi anche North & South, ma questo probabilmente è un altro paio di maniche (aggiungerei alla lista anche il vecchio Desperados, ndSS)

Alle soglie del 2015 ecco arrivare Secret Ponchos, il primo titolo sviluppato da Switchblade Monkeys che ci trascina in un mondo multiplayer-only fatto d'incontri PvP e sparatorie all'ultimo sangue, il tutto condito con una visuale isometrica tutto sommato ben riuscita. Ma andiamo con ordine.

In Secret Ponchos fino a due giocatori sulla stessa console possono prendere parte alle fumose sparatorie multiplayer.

La prima cosa da fare è selezionare il proprio alter-ego scegliendo tra cinque fuorilegge, ognuno dotato di proprie caratteristiche, tecniche, abilità e armi. The Killer è un anziano pistolero armato di revolver, mentre Kid Red è un ragazzino veloce in grado di lanciare candelotti di dinamite. Troviamo poi il possente The Deserter e il suo fucile, lo scheletro Phantom Poncho e The Matador, una donna spietata che brandisce un'affilatissima spada.

Lo scopo è aumentare il valore della taglia sulla propria testa e sbloccare punti abilità che permettono non solo di migliorare il nostro fuorilegge, ma anche di guadagnare nuovi soprannomi che ci faranno scalare le classifiche online.

All'inizio è necessario provare con calma tutti i personaggi per capire quale si adatti meglio al nostro stile, date le notevoli differenze che li caratterizzano, senza dimenticare il particolare sistema di controllo creato dagli sviluppatori. Secret Ponchos è un twin-stick shooter ma di primo acchito i controlli possono spaventare i meno pazienti: prima di aprire il fuoco è fondamentale prendere bene la mira e inquadrare il nemico dentro il (ristretto) raggio d'azione, per poi colpirlo premendo uno dei tasti dorsali.

È possibile poi usare la classica schivata (da usare con saggezza), un'arma secondaria e un paio di mosse speciali, le quali richiedono un'ulteriore fase di preparazione prima di essere sfoderate contro chi abbiamo di fronte.

Lo stile accattivante di Secret Ponchos si sposa molto bene con le atmosfere western create da Switchblade Monkeys.

Non pensate però d'imparare tutto questo tramite il classico tutorial, visto che Secret Ponchos ci sbatte letteralmente sul campo di battaglia senza il benché minimo suggerimento e solo tenendo premuto il d-pad a sinistra si apre una schermata che elenca brevemente i comandi da utilizzare.

Per farsi le ossa è necessario affrontare il gioco a livello principiante, dove non si rischia di perdere la fama e soprattutto il valore della nostra taglia. Le modalità incluse sono soltanto tre: Free For All permette di prendere parte ad incontri PvP contro altri sette giocatori, in Deathmatch vince la squadra che uccide più velocemente gli avversari al meglio di tre match, mentre in Dominio si affrontano due team da due o quattro fuorilegge ciascuna, dove ottiene la vittoria la fazioni che distacca quella avversaria di cinque uccisioni.

Il multiplayer locale è accessibile invece soltanto a un solo altro giocatore tramite split-screen, ed è un vero peccato perché creando una manciata di mappe extra appositamente per il local co-op, il gioco poteva benissimo dare l'opportunità di sfidarsi con almeno altri 3 amici.

Il tutto si svolge in cinque mappe di dimensioni più o meno estese decisamente ben progettate e ricche di luoghi dove nascondersi per pianificare la prossima mossa, tra cimiteri, saloon, piccoli villaggi e zone desertiche disseminate da carrozze distrutte.

Imparare ad utilizzare tutte le mosse del proprio personaggio è fondamentale per uscire interi dai duelli, peccato solo per la poca varietà di mosse a disposizione.

Passando al comparto grafico, Secret Ponchos non strabilia con montagne di poligoni ed effetti speciali, ma riesce comunque nell'impresa di regalare un ottimo impatto visivo con personaggi ed ambientazioni realizzati con un character design colorato e accattivante.

Il frame-rate rimane inchiodato sui 60 fotogrammi al secondo anche nelle situazioni molto affollate e nel complesso l'ottima fluidità non fa sembrare il titolo Switchblade Monkeys un prodotto online-only. Buoni anche i (pochi) brani composti per la colonna sonora, perfettamente in linea con l'atmosfera western e piacevoli da ascoltare anche dopo l'ennesima battaglia.

A conti fatti Secret Ponchos si è rivelato un buon titolo che fa nella quantità di contenuto il suo punto debole. Cinque personaggi, altrettante mappe e un pugno di modalità sono solo accettabili per un titolo che necessita di 15 Euro per essere scaricato, anche se c'è da dire che durante i prossimi mesi lo studio statunitense rilascerà diversi contenuti aggiuntivi dei quali, però, al momento non sappiamo se saranno gratis o a pagamento.

Se siete alla ricerca di un gioco multiplayer tosto, per nulla scontato e con una realizzazione tecnica stilosa, Secret Ponchos potrebbe essere quello che fa per voi, a patto di sottostare all'attuale mancanza di varietà e di idee veramente originali.

7 / 10

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Secret Ponchos

PS4, PC

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.
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