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Heroes of Might and Magic 3 HD - recensione

Il capitolo più apprezzato della serie Heroes torna in alta definizione.

Speriamo che non succeda lo stesso in un ipotetico futuro nel quale tutti abbiamo schermi con risoluzione 4K; speriamo che non si ripeta l'ondata di remake che ci sta travolgendo in questi ultimi anni, sommergendo le nuove produzioni sotto un mare di riedizioni in alta definizione.

Da un lato va anche bene in realtà, visto che alcuni giochi non si dimenticano facilmente e fa sempre piacere ritrovarli, ma dall'altro non possiamo fare a meno d'interrogarci sull'opportunità di alcune di queste operazioni.

Cogliamo l'occasione di questo Heroes of Might and Magic 3 HD per fare una riflessione un po' più in grande, visto che non sempre abbiamo chiaro l'obiettivo (al di là dell'ovvia possibilità di far cassa) dietro a queste operazioni. L'impressione è che la riedizione del titolo Ubisoft sia più che altro diretta a chi già conoscesse il titolo originariamente uscito nell'ormai lontanissimo 1999, visto che i giocatori con meno esperienza potrebbero non apprezzare completamente un gameplay che ha su di sé l'evidente peso degli anni.

Le aggiunte in realtà non sono poi molto rilevanti, visto che l'edizione in HD si ripropone semplicemente come una versione ripulita del grande classico, con in più la possibilità di sfruttare il supporto a Steamworks per condividere l'esperienza di gioco con altri utenti (cosa che però non abbiamo potuto fare dato che il prodotto uscirà solo domani). Insomma, non è che ci sia proprio una vagonata di contenuti extra ma per fortuna il pacchetto originale è già piuttosto succoso di suo.

Questa è la schermata d'esplorazione; col tasto destro del mouse si scoprono dettagli sugli elementi coi quali si può interagire.

Quando si crea una nuova partita ci viene chiesto se vogliamo giocare uno scenario singolo, entrare in una lobby per il multigiocatore, affrontare una delle campagne (tre inizialmente disponibili e tre da sbloccare in seguito) oppure concentrarci sul tutorial per rinfrescarci un po' la memoria e riprendere la mano con le meccaniche di gioco.

Gli scenari altro non sono che partite a mappa singola con degli obiettivi specifici da portare a termine e delle condizioni particolari per la sconfitta: dobbiamo salvare il nostro eroe, costruire un preciso edificio, resistere alla pressione nemica e via dicendo. Le variabili che entrano in gioco non sono tante ma non è che ci si possa aspettare chissà cosa da un titolo con più di quindici anni sulle spalle, e alla fine ci si accontenta anche perché le partite offerte sono decine, suddivise per grandezza della mappa.

Chiaramente il cuore dell'esperienza single-player risiede nelle varie campagne, sequenze di missioni con una storia a fare da collante, ambientate in un mondo fantastico funestato da terribili mostri, demoni e cavalieri nemici. Per chi fosse completamente a digiuno della serie possiamo ricordare un gameplay suddiviso in due fasi, una d'esplorazione e un'altra di combattimento a turni su una griglia.

Si va a spasso muovendo come una pedina il nostro eroe e tutte le unità che lo accompagnano, ottenendo artefatti da equipaggiare per modificare le caratteristiche offensive e difensive della compagine, e prendendo il controllo di edifici che garantiscono bonus alla produzione di materiali da scambiare al mercato o da utilizzare nella creazione di nuove truppe.

Durante lo scontro la visuale si sposta affiancando la pugna, da un lato noi, dall'altro le forze del male.

Quando si va a scontrarsi con delle unità ostili la visuale concentra l'attenzione sul combattimento, spostando l'azione su una griglia bidimensionale che vede contrapporsi le forze in campo. Si deve allora ragionare prima di tutto sul posizionamento delle unità (con l'immancabile strategia degli arcieri in seconda fila, protetti dai guerrieri corazzati) e studiare i movimenti avversari per romperne le fila e spezzarne la strategia.

Prima dell'incontro è possibile impostare alcune semplici tattiche di posizionamento che poi andranno ad influire nei combattimenti, ma è evidente come sia l'abilità del singolo giocatore a fare davvero la differenza. Lasciando che il computer sbrighi da solo le partite si notano dei limiti nell'intelligenza artificiale che lo portano a ripetere goffamente alcune mosse, in perfetto stile anni Novanta. Quando invece si prende il controllo dell'azione ecco che le cose cambiano radicalmente e ci s'insinua subdoli nei movimenti dell'intelligenza artificiale, con somma soddisfazione.

Le unità a nostra disposizione comprendono un piacevole mix di umani (arcieri, balestrieri, guerrieri, lancieri...) e creature fantastiche quali grifoni ed arcangeli, così come anche le forze nemiche ci opporranno nani e mostriciattoli umanoidi, affiancandoli a demoni vari, creature viscide e tentacolose, lupi mannari, cani a tre teste, arpie, e via dicendo. Niente di particolare, insomma, e in generale l'atmosfera che si respira non pretende di discostarsi molto dagli archetipi del fantasy. Non che sia un male, ben inteso.

I turni si susseguono rapidi e i combattimenti, da semplici, diventano via via più complicati soprattutto se ci si avventura nei livelli di difficoltà avanzati, sebbene la sfida difficilmente coglierà impreparato un abile stratega. Dove sicuramente la cosa potrà prendere una piega interessante è negli scontri con altri giocatori umani, ma purtroppo non abbiamo potuto metterli alla prova.

Ci sono anche delle fasi di navigazione, che però di fatto non offrono praticamente nulla di diverso.

Sul fronte puramente estetico è anche gradevole fare un ritorno a un'atmosfera che fa riaffiorare i ricordi agrodolci di un passato a base di griugiume: grigio era il gigantesco schermo a tubo catodico, grigia la tastiera polverose, grigio e triste il mouse con la pallina, ma erano anche i tempi dei modem gracchianti, del sentirsi hacker ad ogni floppy disk inserito (ve li ricordate?), dello scambio dei trucchi a scuola e della RAM che si misurava in Megabyte. Quindi ci sta.

Ma è davvero abbastanza per giustificare i 15 Euro che vi vengono chiesti per l'acquisto su Steam? Il gioco è in sé è solido, offre un gameplay intrigante ancora oggi e potrebbe farvi fare un bel viaggetto indietro nel tempo, che non è mai male. D'altro canto però non possiamo fare a meno di notare la scarsità dell'offerta, che aggiunge solo la grafica in Full HD e il supporto per il multiplayer online al pacchetto originale, facendo un po' pochino per convincere chi già avesse spolpato Heroes of Might and Magic 3.

Se non avete mai neanche sentito parlare della serie e siete curiosi di vedere come si giocava una volta, allora questo remake Ubisoft potrebbe fare al caso vostro, visto che comunque è decisamente meglio goderselo a 1080p che non spixellato. Se invece non potete fare a meno di un gameplay al passo coi tempi e delle comodità della vita moderna, beh, chiaramente questo gioco non fa per voi.

7 / 10

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A proposito dell'autore
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Alessandro Arndt Mucchi

Contributor

Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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