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Dynasty Warriors 8 Empires - recensione

Per chi non si accontenta dei campi di battaglia.

Tecmo Koei continua a sfornare capitoli su capitoli legati alla saga di Dynasty Warriors, assicurandosi di non lasciare indietro nessuna delle sue innumerevoli varianti. In questo caso, ci troviamo di nuovo a parlare della versione Empires.

Se siete appassionati del genere musou, avrete sicuramente giocato uno qualsiasi dei tanti Dynasty Warriors, apprezzandone il gameplay graniticamente ancorato alla sua tradizione, e godendo dei massacri perpetrati sui campi di battaglia.

Da diversi anni, tuttavia, ai classici musou sono stati affiancati capitoli dotati di una sostanziosa componente strategica, che in sostanza hanno recuperato elementi da saghe del passato, inserendoli nelle rodate meccaniche di Dynasty Warriors.

Questo nuovo capitolo della saga Empires si distingue per una serie di interessanti migliorie pensate principalmente per rendere ancor più gradevole la componente tattica del gioco, mescolando sapientemente elementi strategici, rapporti interpersonali tra i personaggi, intrighi e successioni.

I rapporti tra i personaggi hanno un ruolo importante, in Dynasty Warriors 8 Empires. Amore e amicizia rafforzano i legami tra gli ufficiali, garantendo regali di ogni genere, e una ferrea lealtà sul campo di battaglia.

La modalità Empires, permette di affrontare diversi scenari impostati dagli sviluppatori, che mettono il giocatore in situazioni storiche e politiche sempre diverse. A seconda della Campagna selezionata, quindi, è necessario agire in modo differente, sfruttando le opportunità offerte dal quadro politico generale.

Si possono stringere alleanze, rafforzare rapporti con altri generali e, naturalmente, lavorare per reclutare il maggior numero possibile di ufficiali da schierare con la propria fazione, in modo da poter contare su aiuti concreti sul campo di battaglia.

La cosa più interessante della modalità Empires è la presenza di un editor che permette di creare situazioni sempre nuove da cui iniziare una partita, scegliendo i regni coinvolti, i generali a disposizione, e impedendo perfino la partecipazione di determinati personaggi.

Questa modalità, in sostanza, garantisce una longevità enorme, lasciando spazio a una gran quantità di varianti con cui espandere l'esperienza originale e amplificare il divertimento, grazie anche alla possibilità di condividere le Campagne personalizzate con la community online. Allo stesso modo, naturalmente, è possibile creare i propri generali attraverso il ricco editor dei personaggi.

Nel corso della Campagna, purtroppo, è possibile dare alla luce un solo figlio.

Su questo fronte il lavoro svolto dai programmatori è stato piuttosto contenuto, visto che il team non ha fatto altro che copiare e incollare l'editor dal precedente episodio, ma in virtù della qualità dello strumento originale c'è davvero poco su cui lamentarsi, soprattutto considerando che la scelta fatta dagli sviluppatori permette di riutilizzare i vecchi personaggi creati nel capitolo scorso.

Oltre ai generali, poi, è possibile personalizzare la loro cavalcatura (con risultati potenzialmente favolosi), i soldati semplici (sono la colorazione, purtroppo), e gli stemmi. Per gli amanti della creazione di contenuti inediti, quindi, Dynasty Warriors 8 Empires garantisce tante ore di divertimento genuino, lasciando spazio a tutta la sperimentazione di cui si potrebbe sentire il bisogno.

Per la prima volta nella serie, poi, è stata inserita la possibilità di avere figli nell'arco della Campagna. Dopo aver lavorato sulla relazione tra due personaggi, infatti, è possibile farli sposare (e fin qui nulla di nuovo), assistere a una serie di sequenze narrative realizzate specificatamente per sottolineare l'evento e, in seguito, dare alla luce un figlio creato casualmente dal gioco, mantenendo le statistiche dei genitori e mescolando elementi dell'editor nel tentativo di garantire una parvenza di somiglianza genetica.

Se sul fronte visivo i risultati non sono sempre dei migliori (a volte i modelli generati dal gioco possono risultare bruttini), dal punto di vista del gameplay si può contare su un ulteriore elemento con cui arricchire l'esperienza, dettaglio da non sottovalutare.

Come potete vedere, le possibilità offerte dall'editor dei personaggi sono davvero molteplici.

A questo si aggiungono gli stili di vita, che in pratica indicano lo status dei vari personaggi in base ai titoli ottenuti e agli obiettivi raggiunti. Gli stili di vita che possono essere seguiti sono molteplici, e spingono i giocatori a sperimentare, a tutto vantaggio della rigiocabilità.

Oltre alle modifiche finora descritte, legate principalmente alle fasi di gioco fuori dal campo di battaglia, Dynasty Warriors Empires 8 può contare su alcune novità interessanti anche durante i combattimenti. Gli Stratagemmi, per esempio, introdotti solo recentemente e finora sfruttati in modo marginale, sono stati ampliati in modo evidente, permettendo di modificare drasticamente la situazione sul campo di battaglia.

Durante gli scontri fra gli eserciti, infatti, è possibile contare su una serie di strategie su larga scala, utili per mettere in difficoltà l'avversario, o ridurne eventuali vantaggi legati al territorio. Abbattendo una diga, per esempio, è possibile allagare parte del campo di battaglia, rendendo la vita difficile a eventuali unità nemiche.

Tali stratagemmi richiedono un tempo maggiore per essere messi in pratica, ma il risultato finale vale il tempo investito, visto che può avere un ruolo fondamentale nel capovolgimento delle situazioni più difficili.

Peccato che molte armi siano state tagliate, per essere vendute sotto forma di DLC…

Sul campo di battaglia, inoltre, è possibile costruire oggetti e strumenti utili per infierire sulle forze nemiche. Tra catapulte, torri d'assedio e altre macchine da guerra c'è abbastanza materiale per garantire una buona varietà agli scontri, dettaglio di cui i musou hanno da sempre un disperato bisogno.

Nonostante questi accorgimenti, tuttavia, una volta sul campo di battaglia il gioco si comporta in modo molto simile agli altri esponenti del genere, facendo affrontare al giocatore migliaia di soldati, da affettare a dovere sfruttando una manciata di combo con le numerose armi a disposizione.

Il sistema di combattimento è lo stesso di sempre, e permette di disporre in modo rapido e deciso di grandi gruppi di avversari, complici anche le micidiali tecniche speciali a disposizione di ogni ufficiale. Come da tradizione, poi, con un pizzico di conoscenza delle combo è possibile palleggiare ripetutamente con gli avversari, imprigionandoli in juggle interminabili e particolarmente soddisfacenti.

Pur non brillando per la sua realizzazione tecnica, su PlayStation 4 Empires è un titolo onesto e privo di rallentamenti, ma ancora flagellato dai problemi tipici della serie, come la piattezza delle ambientazione e la qualità non certo esaltante di alcune texture. Sul fronte dei costumi e dei modelli poligonali, invece, è stato fatto davvero un ottimo lavoro, a tutto vantaggio di chi deciderà di dedicare molto tempo all'editor dei personaggi.

Se siete attratti dai musou, ma avete paura di stancarvi subito a causa dell'eccessiva ripetitività dell'azione, Dynasty Warriors 8 Empires potrebbe essere la soluzione ideale per voi. Rispetto alla serie base, infatti, ciò che avviene sul campo di battaglia è caratterizzato da una maggior varietà, a cui si vanno ad aggiungere i numerosi elementi di gestione del conflitto, tra alleanze e rapporti con gli altri personaggi.

8 / 10

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Dynasty Warriors 8 Empires

PS4, Xbox One, PS3, PlayStation Vita, PC

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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