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Axiom Verge: un titolo talmente retro che… - recensione

Il nuovo Metroid è su PlayStation 4.

Un must per tutti i giocatori cresciuti negli '80, che fa tornare a galla le emozioni che troppi videogiochi moderni faticano a suscitare.

Axiom Verge è un titolo retro, ma talmente retro che immaginiamo nemmeno il suo creatore Thomas Happ avrebbe mai pensato di sfornare un prodotto tanto fedele ai suoi simili, usciti sul finire degli anni '80. Thomas entra nell'industria dei videogiochi nel 2002 e dopo aver lavorato per Red Eye Studios, Hypnotix ed Electronic Arts-Tiburon, decide di fondare il suo piccolo studio in California e dare il via al primo progetto.

In sviluppo da ormai 5 anni, Axiom Verge è un omaggio a coloro cresciuti a pane e videogiochi trent'anni fa, ma soprattutto un omaggio al genere che ha contaminato moltissimi titoli indipendenti moderni, quello dei metroidvania.

Ed è proprio da Metroid che Axiom Verge prende tutta (o quasi) l'ispirazione, tanto da sembrare tranquillamente il suo successore spirituale se non per alcuni (pochissimi) elementi. Backtracking ossessivo, grafica, armi, gadget, passaggi segreti... Tutto quanto creato da Nintendo su NES è tornato sotto forma di una nuova avventura, ambientata nel 2005 in un laboratorio del New Mexico.

Trace è il nome del protagonista e la vittima di un misterioso incidente che lo porterà ad esplorare il labirintico mondo sotterraneo della struttura insieme ad Axiom, un'arma bio meccanica polifunzionale che si evolverà progredendo col gioco. Preparatevi a perlustrare ogni centimetro quadrato di tutti i mondi che a mano a mano prenderanno forma sotto i vostri occhi, facendo attenzione ad ogni singolo elemento "sospetto" che potrebbe nascondere qualcosa di utile, a patto di riuscire poi a raggiungerlo, ovviamente.

Gli scontri con in boss sono ben bilanciati e necessitano un pizzico di strategia per essere completati. Quello raffigurato qui sopra, come facilmente intuibile, ha appena fatto una brutta fine.

Sì, perché come il genere insegna, prima di poter accedere a determinate zone è necessario trovare determinati power-up che in Axiom Verge spaziano dalla trivella laser che distrugge blocchi di rocce, a un drone remoto capace di muoversi in zone altrimenti inaccessibili. Per non parlare del distruttore d'indirizzamento, uno strumento capace di aprire varchi nei glitch disseminati in tutto il gioco.

Non vogliamo rovinarvi la sorpresa elencandovi tutti i gadget che Trace raccoglierà durante il suo viaggio ma sappiate che oltre ad alcuni originali trovate, lo sfortunato ricercatore s'imbatterà anche in una miriade di armi a corto e a lungo raggio da usare contro un bestiario che non sfigura nemmeno di fronte a un Final Fantasy a caso.

Meduse volanti, porcospini bianchi, zombie ultra-veloci e decine di altre creature di varia natura sono sempre pronte ad attenderci al varco, ma il buon Thomas Happ ha pensato bene di rendere utili alcune di esse, grazie al distruttore di cui vi abbiamo parlato poche righe sopra. Puntandolo per qualche secondo contro i nemici infatti, li muterà in piattaforme mobili, in oggetti volanti in grado di rompere muri, in piante che rilasciano spore di energia vitale, oppure li rallenterà aiutandoci nel compito di eliminarli.

Non sempre però la trasformazione giocherà a nostro favore, ed è quindi necessario ricordarsi quali bestiacce possono giocare in nostro favore e quali no. Passiamo a parlare delle decine di passaggi segreti sparsi praticamente in ogni angolo e che rappresentano circa la metà della mappa esplorabile. Alcuni sono facilmente individuabili senza troppi problemi, altri sono riconoscibili aguzzando un poco la vista, mentre quelli più nascosti (in alcuni casi) richiedono un po' di fortuna o un ottimo uso delle proprie abilità per essere raggiunti.

Nonostante lo stile grafico datato, alcuni personaggi e fondali lasciano a bocca aperta per cura e complessità nel design.

Potenziamenti per la salute, miglioramenti per le proprie armi, note di diario, codici d'accesso e molto altro ancora sono celati dietro le mura delle ambientazioni che Trace visiterà lungo il suo cammino, un cammino molto, molto lungo se deciderete di affrontarlo come abbiamo fatto noi. Per portare a termine Axiom Verge la prima volta abbiamo impiegato circa ventuno ore cercando ogni singolo segreto (così come ogni buon metroidvania vuole), ma che alla fine ci hanno permesso di esplorare il 95% della mappa e il 78% dei segreti, naturalmente senza affidarci a un walkthrough.

È bene però precisare che in una situazione in particolare, ci siamo trovati in grosse difficoltà, vista la totale mancanza di indizi su come proseguire e solo grazie alla collaborazione di un'altra persona siamo riusciti ad andare avanti. Se Kojima si è rivelato un mix tra il genio e il sadico in certi frangenti, Thomas Happ è sicuramente sulla buona strada. Quando arriverete in quel punto, e fidatevi che ve ne accorgerete, fatecelo sapere.

Per il resto il gioco non è particolarmente ostico se non nelle battute finali, dove i nemici oltre a diventare più aggressivi tolgono anche molta più energia rispetto a quelli incontrati in precedenza, mentre i boss (un vero e proprio orgasmo di game design), vanno affrontati spesso seguendo una determinata strategia. Di save point (ok, questi non sono propriamente retro) invece se ne trovano un paio in tutte le mappe, ma nell'eventualità che moriate dopo aver raccolto dei collezionabili, questi resteranno nel vostro inventario in ogni caso.

Cosa rimane da fare dopo averlo completato al 100%? Se aumentare la difficoltà non fa per voi, potete sempre rigiocarlo in modalità Speedrun con tanto di classifica online con i migliori tempi e magari raccogliere tutti i trofei, uno dei quali richiede di portare a termine l'avventura senza perdere una singola vita. Buona fortuna.

Qui è da dove tutto inizio. Preparatevi per un incredibile viaggio attraverso labirintici mondi pieni zeppi di nemici, passaggi segreti e misteriose entità che non mancheranno di sorprendervi.

Axiom Verge è un titolo retro ma talmente retro che tutta la colonna sonora è stata composta sfruttando chip a 16-bit che "regalano" le classiche distorsioni quando si intrecciano troppe frequenze. Ma al di là di questo tocco di classe, è impossibile non innamorarsi dei brani composti da Happ, a volte ossessivi, a volte melodici, misteriosi e addirittura oppressivi.

E non esageriamo se vi diciamo che senza un accompagnamento musicale del genere, Axiom Verge avrebbe perso metà del suo fascino. Che non permette nemmeno di regolare il volume della musica e degli effetti sonori, cosa che alla lunga potrebbe annoiare le orecchie di qualcuno, visto l'odioso avviso che parte quando la barra d'energia è quasi vuota.

Spiace anche non poterlo già giocare su PlayStation Vita, visto che la versione per la portatile Sony, è stata rimandata alla prossima estate senza motivazioni. Fortuna che acquistandolo su PlayStation 4 sarà poi possibile riceverlo senza costi aggiuntivi anche su Vita grazie al cross-buy, mentre al momento non è ancora chiaro se anche il cross-save verrà introdotto in una delle future patch.

Chiudiamo confermando la presenza della lingua italiana nei menu e nei sottotitoli, quest'ultimi di buona fattura nonostante un paio di traduzioni che a nostro avviso potevano essere riportate in modo differente.

Il trailer di Axiom Verge.

Axiom Verge è un titolo retro a tutti gli effetti, sì, ma non per questo non è degno di ritagliarsi un posto nell'olimpo delle migliori produzioni indipendenti degli ultimi anni. La passione e il sudore che Thomas App ha riversato in questo progetto sono senza dubbio da lodare ma nonostante la difficoltà non proibitiva, è difficile non consigliarlo a un pubblico di appassionati del genere

Tutti i suoi pregi probabilmente sono anche i suoi difetti per i giocatori moderni ma se rientrate in questa fascia provate almeno a dargli una possibilità, potrebbe sorprendervi come pochi altri videogiochi hanno saputo fare.

9 / 10

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Axiom Verge

PS4, Xbox One, PlayStation Vita, Nintendo Wii U, PC, Nintendo Switch

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A proposito dell'autore
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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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