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Nintendo sta davvero considerando Android? - articolo

L'architettura di Android è una scelta sensata per Nintendo ma in ogni caso l'impatto sulle funzionalità di NX sarebbe impercettibile.

Negli ultimi tempi, la notizia ha fatto il giro del mondo: "la nuova console di Nintendo userà il sistema operativo Android". Si tratta di una speculazione al centro di molte polemiche, originariamente emersa in un articolo di Nikkei che però era incentrato su altro (la spiegazione nel dettaglio dell'accordo tra Nintendo e DeNA) e all'interno del quale il commento su Android era solamente un passaggio secondario, per altro attribuito ad una fonte anonima.

La domanda, però, resta: Nintendo userà davvero Android nella sua nuova console NX, annunciata ufficialmente ma ancora avvolta dal mistero? Personalmente non posso saperlo con certezza e nemmeno voi (a meno che il vostro indirizzo IP non provenga da un piano molto alto di un grattacielo di Kyoto). Immagino che non lo sappia nessuno al di fuori di una cerchia molto ristretta di dipendenti Nintendo, Google e forse DeNA. È del tutto possibile che la decisione non sia ancora stata finalizzata, rendendo gran parte della discussione a riguardo aleatoria.

Però ci sono due fattori che meritano di essere approfonditi. Innanzi tutto, sarei davvero sorpreso se Nintendo non stesse almeno considerando Android come base per l'OS della sua prossima piattaforma. Si tratta di un sistema operativo piuttosto maturo, utilizzabile in modo gratuito e senza la necessità di permessi particolari; i suoi elementi centrali sono open source e gli strumenti di sviluppo disponibili sono ben funzionali.

L'adozione di Android per il futuro Nintendo NX è stata oggetto di numerose discussioni negli ultimi tempi. Nintendo, ovviamente, non conferma e non smentisce.

Ovviamente ci sono anche altre opzioni: Nintendo potrebbe impiegare Linux, ad esempio, oppure FreeBSD (che sembra essere la base per il sistema operativo di PS4), oppure potrebbe pagare la licenza per un sistema operativo commerciale. In alternativa, potrebbe proseguire con l'approccio usato finora, ossia costruire per il suo hardware un OS interamente proprietario, uno sforzo colossale e forse non più necessario o particolarmente produttivo al giorno d'oggi.

Quindi, sebbene il report di Nikkei sia senz'altro prematuro, al tempo stesso è plausibile che Nintendo stia effettivamente lavorando con Google per tentare di percorrere questa soluzione. La cosa più improbabile e per certi versi shoccante, a conti fatti, sarebbe proprio quella inversa: che Nintendo stia perseverando nell'idea di creare ancora un sistema operativo proprietario.

C'è anche un'altra cosa da dire: il fatto di impiegare o meno Android sulla futura NX non avrà alcun impatto sulle funzionalità della console. Non ci troveremo di fronte ai menu e all'interfaccia di Android, ovviamente non avremo a che fare con lo store Google Play e con ogni probabilità neppure con Google Maps o con il browser Google Chrome. Lo stesso articolo di Nikkei parlava semplicemente di "Android come OS" e non faceva alcuna speculazione giornalistica riguardo alla possibilità di usare su Nintendo NX le funzionalità tipiche di uno smartphone Android, il che lascia intendere che l'autore era perfettamente a conoscenza del fatto che la questione si limita all'architettura di base e non avrà alcun impatto diretto sull'esperienza degli utenti.

Qualora l'NX s'appoggiasse effettivamente ad Android, Nintendo ne userebbe solamente lo scheletro. Insomma, niente Google Play o Google Maps per la futura console di Nintendo .

Non esiste alcuna possibilità che Nintendo, ossia l'azienda che ha inventato il "Seal of Quality" e il relativo modello commerciale di controllare in modo diretto tutto il software rilasciato sulla propria piattaforma, permetta l'impiego dello store Google Play su NX. Se la console dovesse usare realmente Android, si tratterà soltanto di uno "scheletro": l'interfaccia, il software e tutto il resto sarà creato appositamente da Nintendo. Probabilmente l'unico modo in cui gli utenti finali potranno accorgersi che sotto il cofano c'è Android sarà la lettura dell'EULA (End User License Agreement) o della pagina delle info sul sistema, nascosta da qualche nei menu.

Non è una cosa senza precedenti: i dispositivi Kindle Fire di Amazon, per esempio, girano su una versione molto modificata di Android, ricoperta da un'interfaccia completamente diversa e priva di accesso alla maggior parte dei servizi e degli store standard. Google ha reagito a questo tipo di situazione spostando progressivamente elementi importanti del suo OS al di fuori della base open source e trasformandoli in applicazioni closed source, ma la cosa non dovrebbe preoccupare Nintendo, che non è interessata alle mappe, a Gmail, Chrome o Google Now. Alla casa di Mario serve solo un kernel stabile, maturo e conosciuto su cui costruire l'OS della propria console.

Anche in questo caso c'è un precedente piuttosto noto, che merita un'analisi approfondita prima che qualcuno cominci a gridare ai quattro venti che Nintendo sta percorrendo gli stessi passi che hanno portato Ouya al fallimento. Come già detto, PS4 gira su una versione di FreeBSD: Sony ha creato per diverse generazioni sistemi operativi basati Unix per le proprie console, con anche PS3 e PS Vita basate su derivazioni di FreeBSD.

Nintendo non sarebbe la prima a utilizzare un sistema operativo di terze parti. Il Dreamcast ad esempio si basava su Windows.

Xbox One, notoriamente, monta una versione di Windows completa del sistema di virtualizzazione high-end Hyper-V, ma la famiglia Xbox è stata basata su Windows sin dall'inizio. La prima Xbox girava su una versione fortemente modificata di Windows 2000, che fu poi nuovamente modificata per creare l'OS di Xbox 360. Infine, il compianto Dreamcast di Sega impiegava un sistema operativo adattato da Windows CE.

Dal momento che Microsoft, ancora prima che il progetto Xbox nascesse nella mente di J Allard, era già un nome in grado di suscitare forti discussioni nel mondo del gaming, potete immaginare quanto sia stato criticato il Dreamcast per il fatto di basarsi su sistema operativo Windows. A confronto, la reazione di fronte all'eventuale scelta da parte di Nintendo di impiegare Android su NX sarebbe sicuramente minima.

Riassumendo, il report di Nikkei sull'affaire Nintendo-Android è probabilmente prematuro, ma al tempo stesso è anche plausibile e non è escluso che contenga brandelli di verità. A ciò va aggiunto che, comunque, tale scenario non avrebbe alcun impatto sensibile sulla natura di NX e sulle sue funzionalità. Non ci dà, addirittura, neppure il minimo indizio su ciò che NX sarà effettivamente. L'unica cosa che abbiamo davvero scoperto, a giudicare dalla rumorosa reazione scatenata, è che l'appetito per la nuova e misteriosa macchina di Nintendo, che per ora esiste solo sotto forma di nome in codice, è già piuttosto elevato.

Qualunque sia il futuro del Nintendo NX, una cosa è certa: Nintendo è sempre di enorme interesse per il pubblico e per l'industria.

Ovviamente, Nintendo ha già provveduto a smentire il "rumor": un fatto in larga parte insignificante. Nintendo smentisce sempre le voci di corridoio che non le piacciono, che siano accurate o meno, senza neppure sforzarsi di ricorrere alla solita frase di circostanza tanto amata dalle aziende rivali: "non commentiamo rumor e speculazioni". Non sarebbe la prima volta che Nintendo nega l'esistenza di qualcosa, per poi annunciare in pompa magna la stessa identica cosa poco tempo dopo: immagino che la logica interna sia che nulla è "reale" finché non è stato annunciato in modo ufficiale.

Il tutto specialmente per quanto riguarda i rumor riportati da Nikkei, con cui Nintendo ha un rapporto abbastanza conflittuale. Nikkei in passato ha pubblicato sia cose giuste che cose sbagliate riguardo Nintendo, come capita a chiunque, ma è l'unica azienda ad aver subito una reprimenda pubblica da parte di Nintendo per le sue imprecisioni.

Non conosco le origini di questo cattivo sangue ma suggerisco a tutti di non liquidare frettolosamente i report di Nikkei: il Nihon Keizai Shimbun non è un blog scandalistico, bensì la principale testata business nipponica, paragonabile al Financial Times o al Wall Street Journal: una fonte solitamente piuttosto attendibile. Questo non significa che abbia ragione riguardo Nintendo e Android ma soltanto che le sue notizie vanno tenute in seria considerazione, così come si fa con quelle del FT e del WSJ.

Insomma, Nintendo sceglierà veramente Android per la sua futura console NX? Non lo sappiamo, perché non sappiamo nemmeno cosa sarà esattamente Nintendo NX, ma da questa storia abbiamo comunque imparato due cose. La prima è che Nintendo, con ogni probabilità, sta testando e selezionando un sistema operativo maturo per il suo nuovo hardware; la seconda è che Internet è affamatissima di notizie su Nintendo NX. Nonostante le difficoltà di Wii U, a quanto pare, le future mosse di Nintendo restano di enorme interesse per il pubblico e per l'industria.

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Rob Fahey

Contributing Editor

Rob Fahey is a former editor of GamesIndustry.biz who spent several years living in Japan and probably still has a mint condition Dreamcast Samba de Amigo set.

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