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Angry Birds 2: il ritorno degli uccelli assassini - recensione

Stesso gioco, formula rinnovata.

Nel 2009 Angry Birds dimostrò che l'era dei videogiochi da scantinato, quelli sviluppati da un gruppo di amici nel proprio garage, non era affatto finita. L'unica differenza consisteva in come gli sviluppatori si fossero spostati, non lavorando più sui titoli per console o PC, ma su quelli per cellulare. È così che tre ragazzi sono riusciti a creare uno dei giochi per cellulare più divertente e assuefacente di sempre.

Dopo miliardi di dollari di ricavi e una decina si spin-off di vario genere, un seguito era dunque d'obbligo, in modo da cercare in tutti i modi di sancire nuovamente il predominio della serie nel medium e di ricatturare l'attenzione dei giocatori, leggermente scemata nel corso degli anni. Un tentativo portato avanti mantenendo lo stesso gameplay di base delle serie, ma lavorando pesantemente sul contorno, in modo da creare un titolo familiare e allo stesso tempo innovativo, almeno per i canoni del brand.

Ancora una volta il giocatore dovrà quindi recuperare le uova che i maiali, i nemici del gioco, hanno rubato agli Angry Birds. Ancora una volta sarà necessario utilizzare i pennuti a nostra disposizione in attacchi kamikaze, per abbattere le strutture difensive dei suini. Cambia però la modalità principale e la sua articolazione, ora nettamente differente. I 240 livelli che compongono il titolo sono raccolti in una decina di mondi che, come avviene con Super Mario e affini, saranno differenziati per stile e peculiarità. Ogni 15-20 livelli sarà quindi possibile assistere a un cambiamento di background che, nell'intenzione degli sviluppatori, vuole rendere meno ripetitivo l'impatto sul giocatore.

Il sistema del deck è interessante ma toglie libertà di movimento al giocatore, che può scegliere solo tra le tre carte della sua mano.

Strutturalmente i livelli sono ora organizzati in round. Ciascun livello comprende da 2 a 4 round, da completare in successione pena il riavvio dell'intero livello. Inoltre le loro strutture sono realizzate in maniera quasi del tutto randomica. Alcuni elementi restano immutati, altri sono generati proceduralmente, in modo tale da non annoiare il giocatore, spesso costretto a fare e rifare lo stesso livello sino alla vittoria. Una mossa audace per un gioco del genere, da sempre basato su una meccanica trial & error, ma che non serve solo ad attizzare l'attenzione degli utenti.

Rigenerare costantemente il livello è utile anche a complicarci la vita, in modo tale da rendere molto più complesso accumulare i punti necessari a vincere. In questo modo è molto più facile perdere alcune delle 5 vite a disposizione del giocatore. Vite con un tempo di rigenerazione di 20 minuti ciascuna, a meno che non si paghi per acquistarne altre.

Un discorso molto simile può essere fatto per la gestione dei personaggi. Gli Angry Birds a nostra disposizione sono organizzati in un deck, cui potremo aggiungere carte bonus dai vari effetti. Il drop delle carte personaggio e delle carte bonus è randomico. All'inizio del livello avremo accesso a 3 carte e all'inizio di ogni turno successivo una nuova, sino ad esaurimento. Causando distruzione nello scenario potremo però riempire un apposito indicatore che, una volta colmo, causerà il drop di una carta extra scelta a caso.

L'area di selezione dei livelli è enorme e ben disegnata. Da qui è anche possibile accedere all'arena, dove si svolgono tornei giornalieri tra i giocatori.

Questo meccanismo inserisce un certo coefficiente di fortuna che, volendo cercare il pelo nell'uovo, serve anche ad aumentare l'apporto monetario investito dal giocatore verso il titolo. Una volta terminate le carte potremo infatti pagare con 60 gemme (circa 70 centesimi) per una nuova mano, senza essere costretti a ricominciare daccapo.

Le meccaniche rappresentate dal deck di carte e dal sistema di pesca randomica di personaggi e carte bonus, portano di certo una ventata d'aria fresca, ma distruggono immancabilmente la componente multiplayer asimmetrica del gioco. Angry Birds 2 basa molto del proprio fascino sulla voglia di battere i punteggi dei propri amici, competendo costantemente per la prima posizione. Immancabilmente però in un gioco sviluppato in questo modo il giocatore che fa più punti non è necessariamente il più bravo, quanto piuttosto quello che ha pagato di più.

Ci rendiamo perfettamente conto della necessità di monetizzare, anche piuttosto velocemente, un'applicazione di stampo freemium, ma avremmo preferito scegliere se pagare o meno il gioco, ricevendo in caso di acquisto una versione dal gameplay più equilibrato. Ora invece non solo ci si ritrova di fronte a un gioco decisamente sbilanciato ma ci si sente anche bombardati dalle varie opzioni che Angry Birds 2 propone per acquistare o ottenere vite. Non vi è una schermata in cui non vi sia un link che porti allo store o a un'equivalente opzione pubblicitaria. Gli unici punti in cui questa meccanica è limitata sono i livelli boss, dove quantomeno non è possibile utilizzare nessuna carta bonus, limando il dislivello che c'è tra i giocatori paganti e non. Una magra consolazione.

Con le carte bonus è possibile congelare le strutture, dar fuoco ai maiali, far piovere paperelle di gomma e altro ancora.

Se questa eccessiva spinta verso il guadagno mina l'esperienza di gioco, soprattutto per i giocatori meno abituati al mobile gaming, non è possibile dire lo stesso per il comparto stilistico. I miglioramenti da questo punto di vista sono evidenti e si traducono in texture migliorate, ambientazioni più definite, animazioni più fluide, sprite dei personaggi decisamente meno statici e una fisica leggermente più veritiera.

La simulazione delle leggi fisiche è sempre stata infatti una delle componenti di base del gamplay di Angry Birds, ma allo stesso tempo non era raro che questa potesse apparire leggermente irrealistica. Non sempre gli ambienti reagivano come ci si sarebbe aspettati alle sollecitazioni. Ora invece la fisica è stata decisamente migliorata, così come il modo in cui le varie componenti delle arene reagiscono alle sollecitazione dei vari personaggi e delle loro differenti abilità.

In conclusione, se è vero che Angry Birds 2 è in grado di portare un ventata d'aria fresca nella serie, ormai un po' stantia, è anche vero che la sua natura di operazione commerciale è a volte fin troppo evidente. Gli scorsi episodi della serie erano leggermente più eleganti nel chiedere soldi e mostrare pubblicità, ma chi gioca su smartphone sarà ormai abituato a certe cose e questo gioco non è tra i peggiori da questo punto di vista. Se si riesce comunque a passar sopra a tutto ciò Angry Birds 2 è alla fine dei conti piuttosto divertente, longevo e impegnativo. Un po' ripetitivo forse, ma è un difetto che la serie si porta dietro dai precedenti episodi e, se vi piace il genere, una prova non costa nulla.

7 / 10

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Angry Birds 2

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Fabio Davide

Contributor

Giocatore fin dalla più tenera età, fagocita di tutto ma digerisce solo i veri capolavori. Dopo 7 anni nel settore del gaming aveva pensato di trovarsi un lavoro nella ristorazione, ma poi ha ceduto al fascino di Eurogamer.
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