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XCOM 2, un ritorno alle origini casuale - anteprima

Firaxis reintroduce la casualità nella serie.

La notizia più interessante a riguardo di XCOM 2 l'ha data Pete Murray di Firaxis: sembra infatti che il secondo capitolo del riuscito reboot del classico gioco di strategia anni '90 riprenderà dalla serie classica di Gollop l'elemento casuale.

Una delle principali differenze tra UFO ed Enemy Unknown è, infatti, la mancanza di mappe e missioni generate proceduralmente all'interno del gioco di Firaxis. Volendo creare missioni più controllate e cinematografiche, lo sviluppatore statunitense ha scelto di rinunciare a questa caratteristica in modo da semplificare il lavoro a livello di programmazione e level design. Una decisione che non ha offuscato il valore complessivo della produzione ma che ha fatto storcere un po' il naso agli storici fan di X-Com.

Per questo secondo capitolo, invece, Firaxis ha cercato un metodo che gli consentisse di avere una elemento di casualità all'interno delle mappe pur mantenendo una struttura rigida grazie alla quale prevedere eventi scriptati e dunque impartire il ritmo desiderato ad ogni missione.

Per far questo, ogni mappa è stata divisa in sezioni e ogni sezione sarà pescata casualmente tra una lista di porzioni di mappa compatibili. In questo modo le combinazioni che sarà possibile ottenere saranno tantissime, tanto da garantire nuove mappe e nuove missioni anche a coloro che finiranno XCOM 2 più volte.

L'Avenger procederà a tappe e dovrà decidere di volta in volta quale percorso seguire.

Un altro elemento casuale sarà dato dal punto di partenza di ogni partita. Essendo l'Avenger, questo il nome del vostro centro operazioni, una base volante, il suo punto di partenza sarà posizionato sulla mappa in modo casuale e senza che questa decisione vada ad influenzare la partenza dell'agenzia. Da questo momento in poi la progressione della partita sarà sempre differente.

A differenza di XCOM, dove le attività aliene venivano scoperte allestendo una fitta rete di satelliti, in questo secondo capitolo la trama avanzerà spostandovi di nazione in nazione, scansionando direttamente con l'Avenger i territori attraversati. Vi troverete dunque a muovervi per bivi, scegliendo di volta in volta da che parte andare.

Torneranno anche gli Eventi Oscuri, ovvero dei momenti casuali durante la partita nei quali sarete costretti a prendere una decisione, come che paese aiutare o quale risorsa recuperare. Una volta selezionata una missione, anche in questo caso il gioco la pescherà da un gruppo di eventi compatibili, in modo che la progressione nella storia sia sempre diversa per ogni partita.

Il compito della nuova XCOM non è quello di respingere un'invasione aliena ma di muoversi di soppiatto tra le varie nazioni della Terra, organizzando la resistenza e recuperando alleati e risorse. Diversamente da quanto pensavate alla fine di XCOM ed Enemy Within, gli alieni hanno vinto la guerra e ora governano il pianeta con un pugno di ferro in un guanto di velluto fatto di disinformazione e lavaggio mentale.

La Dottoressa Shen è la figlia del professore che abbiamo conosciuto nel primo XCOM. E la sua abilità non è da meno di quella del padre.

A mali estremi, estremi rimedi e per questo motivo l'XCOM deciderà di resuscitare a distanza di vent'anni il vecchio comandante dell'agenzia, essendo l'unico che è stato in grado di entrare in contatto con l'entità suprema che comanda gli alieni e dunque di comprendere quali potrebbero essere le sue prossime mosse.

Il suo compito, anche questa volta sarà estremo: dovrà riuscire a rimettere in piedi un'organizzazione allo sbando, illegale e con molte meno risorse e possibilità che in passato. Per fortuna i collaboratori che avrete a disposizione saranno altrettanto validi di quelli che lo aiutarono venti anni fa, come per esempio la figlia del Dr. Shen che ha recepito l'eredità del padre e lo aiuterà a sviluppare le tecnologie più moderne, così da combattere gli invasori ad armi pari.

Gli spazi e le possibilità dell'Avenger saranno molto limitati e per questo motivo sarà ancora più importante gestire le risorse interne in modo da velocizzare quegli aspetti della ricerca giudicati fondamentali per la vostra partita. Per esempio dovrete scegliere se assegnare un ricercatore supplementare all'officina, al laboratorio genetico o all'armeria, a seconda che vogliate trovare prima una nuova tecnologia, un segreto alieno o costruire un'arma.

Durante la Gamescom sono state rese note alcune delle novità di questo secondo capitolo che, per ovvi motivi, metterà in campo tutta una serie di nuove unità dall'altissimo potenziale tecnologico. Per esempio potrete schierare sul campo di battaglia lo specialista, una speciale unità che sarà sempre affiancata da un drone.

La personalizzazione di armi e soldati sarà molto più puntuale che in XCOM.

In base a come svilupperete i suoi talenti, lo specialista potrà diventare un soldato di supporto, capace di aiutare e curare i compagni di squadra, o un esperto hacker con l'abilità di penetrare nei sistemi difensivi delle unità robotiche aliene, così da controllarle ed utilizzarle per i vostri scopi.

Il sistema di addestramento delle vostre truppe funzionerà in maniera leggermente diversa che in passato e ora potrete persino decidere di cambiare in corsa la specializzazione di un soldato per accogliere una nuova recluta più portata per quello specifico compito.

Firaxis promette una maggiore varietà nello sviluppo delle specializzazioni oltre che una maggiore quantità di opzioni per la personalizzazione estetica dei soldati. Non potrete solo cambiare il loro nome o qualche caratteristica fisica ma anche decidere il colore dei capelli e i lineamenti del volto, con un editor degno di un gioco di ruolo. Potrete arrivare persino a scegliere quali tatuaggi o cicatrici avranno sul corpo, così da creare la vostra squadra ideale.

Potrete anche selezionare il tipo di carattere del soldato. Questi saranno decisamente più espressivi che in passato e potranno mostrare sul loro volto segni di gioia o di rabbia. Sappiate, però, che farà ancora più male vedere l'espressione di terrore dipinta sul loro viso prima della loro morte. Persino le armi saranno personalizzabili nella forma e nel colore. Nulla che sovvertirà le sorti della battaglia ma contribuirà alla sensazione di essere al comando della propria unità XCOM.

Non mancheranno eventi casuali che vi costringeranno a prendere delle difficili decisioni.

L'impressione è dunque quella di trovarci di fronte ad un'esperienza che avrà un cuore sostanzialmente immutato rispetto al primo capitolo, ma sul quale sono stati applicati tanti piccoli cambiamenti che dovrebbero comunque rendere il gioco ancora fresco e più profondo che in passato.

Coloro che hanno amato il precedente episodio e chi apprezza i giochi di strategia dovrebbero quindi attendere il prossimo novembre con ansia, dato che Firaxis sembra intenzionata a mantenere inalterati gli ottimi spunti e valori produttivi che hanno consentito a XCOM di conquistare milioni di persone.

Non vediamo dunque l'ora di poterci calare nuovamente nei panni del comandante dell'Agenzia, in modo da far sapere agli alieni cosa pensiamo della loro dittatura.