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Xbox Elite Wireless Controller - recensione

Un joypad può valere 150 euro?

Quando Microsoft annunciò il suo nuovo Xbox Elite Wireless Controller all'E3 di quest'anno, tutti restammo a bocca aperta due volte. La prima nell'ammirare il design e le caratteristiche di uno dei pad sicuramente più all'avanguardia tra quelli mai realizzati da un produttore ufficiale; la seconda nello scoprirne l'esorbitante prezzo di 150 euro/dollari. Una cifra del genere non è mai stata richiesta per un semplice controller, e a buona ragione. Equivale infatti al costo di circa mezza console o di quasi tre giochi retail. In poche parole, un'enormità.

Questa mossa così ambiziosa da parte di Microsoft ha però stimolato anche la curiosità: per presentarsi al mondo con un prezzo così oltraggioso, il nuovo controller elite deve avere delle doti altrettanto uniche. E dopo averlo provato per qualche giorno, possiamo confermare che è proprio così.

Innanzi tutto, il nuovo pad (compatibile con Xbox One, ma anche con i PC Windows 10, 8 e 7) è un vero e proprio oggetto di "lusso" dal punto di vista dei materiali e della qualità costruttiva generale. Impugnandolo si percepisce una differenza nettissima rispetto al classico controller venduto con le varie console: l'intero corpo è realizzato in plastiche di ottima qualità, con eccellenti gommature nelle giuste aree, e addirittura in metallo spazzolato.

La confezione è sicuramente quella di un oggetto 'premium': non solo per i tanti accessori inclusi ma anche per l'eccellente realizzazione.

Il comfort di utilizzo è massimo ma soprattutto la precisione di ogni elemento è totale: gli stick analogici scivolano sotto i polpastrelli offrendo un livello di resistenza perfetto e quasi privo di zona morta, i grilletti dorsali hanno una corsa morbida e precisa, i bumper offrono un "click" molto netto e fermo, la croce direzionale è tra le migliori che abbiamo mai utilizzato.

Tutti questi sono pregi che, da soli, possono già motivare un corposo aumento di prezzo rispetto al controller tradizionale. Ma la festa è appena cominciata: questo pad, infatti, non è una semplice versione rifinita del suo predecessore. Sebbene il design generale sia molto simile, il controller elite nasconde infatti molte sorprese, e la prima è la presenza di controlli intercambiabili.

Sia le levette analogiche che la croce direzionale si possono rimpiazzare con gli accessori inclusi nella bellissima custodia imbottita in cui il prodotto viene venduto. Per quanto riguarda gli stick, possiamo scegliere di sostituire quelli tradizionali con levette più lunghe (per una maggiore precisione di controllo, utile in diversi scenari) o con altre levette dalla forma convessa anziché concava. La croce direzionale si può invece rimpiazzare con un selettore "circolare" a 8 direzioni, che può tornare utile in giochi che richiedano molte rotazioni o spostamenti diagonali (un picchiaduro, ad esempio).

Anche il pad in sé è realizzato con cura maniacale: ottimi materiali, grande comfort di utilizzo e controlli estremamente precisi e reattivi.

Questo aspetto dà al controller elite una versatilità unica nel panorama dei joypad, ed è per giunta realizzato molto bene a livello tecnico: il sistema di aggancio di ogni pezzo è costituito da un magnete, dunque le operazioni di sostituzione sono molto immediate e rapide, ma al tempo stesso tutte le parti, una volta installate sul pad, sono salde e stabili.

Osservando il retro del controller, si notano ulteriori novità: a partire dalla presenza di quattro levette aggiuntive, anch'esse del tutto rimovibili tramite il consueto sistema di sgancio magnetico. Si tratta di quattro controlli ulteriori sui quali è possibile rimappare funzionalità di altri bottoni tradizionali. L'intento è quello di consentirci di giocare senza mai alzare il pollice dagli stick analogici per schiacciare i tasti frontali: non è una novità assoluta (qualcosa del genere è presente anche nello Steam Controller o nel Razer Sabertooth) ma è comunque una funzione apprezzabile e ben realizzata. Anche le levette posteriori sono infatti in metallo e offrono un click molto preciso, sebbene con una corsa molto breve: impiegarle richiederà senz'altro una certa pratica e abitudine, ma per chi gioca in modo competitivo ad alti livelli questi controlli ulteriori potranno sicuramente fare la differenza.

Un altro tocco di classe è stato introdotto a livello di grilletti analogici: sempre sul retro del pad troviamo due piccoli selettori verdi che ci consentono di limitare la corsa dei due trigger, indipendentemente l'uno dall'altro. Una corsa più breve può tornare utile quando serve una maggiore precisione e velocità (per sparare rapidi colpi singoli in un FPS, ad esempio), mentre la corsa completa è preziosissima nei titoli di guida, per dosare in maniera più precisa acceleratore e freno.

La profondità di utilizzo, offerta dai numerosi controlli aggiuntivi e dalla personalizzazione accessibile tramite l'app dedicata, è massima.

La personalizzazione offerta dal controller Elite di Microsoft, però, ancora non è finita. Su Xbox One e Windows 10 è infatti presente un'app dedicata che consente di configurare il proprio pad ancora più nel profondo. È possibile riassegnare le funzioni dei vari tasti, modificare la sensibilità di alcuni controlli e salvare profili specifici per varie esperienze di gioco (approfittando, magari, anche dei "preset" disponibili). Il primo impatto con una simile complessità può disorientare, e senz'altro l'utenza "casual" non ha alcun bisogno di tutto questo ben di dio, ma non c'è dubbio che i giocatori più esigenti apprezzeranno. Una volta scelti i propri schemi preferiti, è possibile salvarne due per l'accesso immediato sul controller, e alternarli tramite il selettore fisico dedicato (posto in mezzo ai classici tasti menu e opzioni).

Insieme a tutte queste qualità, il nuovo controller elite ha anche qualche difetto o imperfezione. Il primo, almeno a livello potenziale, è il peso: ammonta a circa 350 grammi e si fa sentire in mano. Nulla di grave ma per sessioni prolungate o braccia particolarmente esili potrebbe fare la differenza. Il secondo è la compatibilità non totale con Windows 7 e 8: per i vecchi OS di Microsoft non è presente l'app di personalizzazione dei controlli, e al momento anche la situazione dei driver non è chiarissima (diversamente da quanto riportato sulla scheda prodotto ufficiale). Se pensate di acquistare un controller elite per impiegarlo sul vostro PC pre-Windows 10, vi consigliamo di prestare attenzione.

La terza questione, forse la più "controversa", è quella delle batterie: il controller elite impiega infatti delle normali batterie stilo, e quelle fornite non sono ricaricabili. Si tratta di un dettaglio che a noi personalmente non dà fastidio (le pile ricaricabili non costano molto, e rimpiazzarle con altre già cariche è probabilmente più comodo che collegare tramite cavo il kit play & charge ufficiale di Microsoft), ma non c'è dubbio che per 150 euro questo pad avrebbe potuto includere almeno entrambe le opzioni.

La nostra recensione in video dell'Xbox Elite Controller.Guarda su YouTube

In conclusione, non ci resta che tornare alla domanda iniziale: un controller super-premium del genere può davvero valere il costo di mezza console o di tre giochi? La risposta, per il 90% del pubblico dei gamer tradizionali, è "probabilmente no". Per quanto il controller elite offra un'esperienza superiore, una grande precisione e profondità, pensiamo che la maggior parte dei comuni giocatori non abbia tanto bisogno di simili caratteristiche da motivare una spesa del genere. Ovviamente, per chi gioca ad alti livelli, specialmente se in ambito competitivo o addirittura "professionale", il verdetto è molto diverso: in tal caso, il controller elite di Microsoft può veramente fare la differenza.

In ogni caso, anche se non progettate di vincere tornei mondiali di videogiochi nell'immediato futuro, vi consigliamo almeno di provare il nuovo controller di Microsoft, se ne avete l'occasione: l'esperienza di utilizzo è una vera rivelazione e, chissà, potreste anche decidere di farvi un costoso regalo per il prossimo Natale...

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Luca Signorini

Contributor

Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. È giornalista ma soprattutto appassionato; non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara e sarete suoi amici per sempre.
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