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Arslan: The Warriors of Legend - prova

I musou incontrano il fantasy giapponese.

Milano - Koei Tecmo e Omega Force tornano a collaborare per la creazione di un nuovo videogioco, ovviamente appartenente al genere musou, ispirato alla celebre serie di romanzi La Leggenda di Arslan. Questa licenza è al momento celebre al momento solo in Giappone, dato che l'OAV è arrivato in Italia ai tempi della Granata Press, quindi eoni fa, e la nuova edizione del manga è sbarcata da soli pochi mesi nelle edicole nostrane grazie a Panini Comics.

Se siete tra coloro che non conoscono quest'opera, sappiate che si tratta dell'epopea del Principe Arslan, l'erede al trono dell'immaginario Regno di Pars, che si trova a dover combattere a fianco di alcuni fedeli alleati per la salvezza del suo regno. Si tratta di una serie un po' diversa da quelle a cui siamo abituati, dato che Yoshiki Tanaka, lo scrittore che ha creato questo universo, si è ispirazione al medioevo occidentale, ai suoi miti e alle sue leggende.

Gli adattamenti a fumetti e a cartoni animati successivi hanno stemperato un po' questa originalità con un tratto tipicamente manga e, a ben vedere, anche l'approccio a certi temi e la caratterizzazione sono chiaramente nipponici. Si tratta dunque di materiale piuttosto originale, che potrebbe interessare sia gli amanti del fantasy che quelli dei fumetti orientali.

La buona caratterizzazione dei protagonisti si scontra un po' con i pochi dettagli riservati al contorno.

Non approfondiamo ulteriormente i temi trattati o trama, un po' perché il tempo a nostra disposizione non è stato infinito e dunque non abbiamo potuto vedere tutto, un po' perché la trasposizione videoludica parte proprio dagli albori della storia, quando il Principe Arslan ancora sta imparando i rudimenti della guerra e il conflitto tra il Regno di Pars e il suo storico rivale di Lusitania non ha ancora raggiunto l'azimuth, cosa che garantisce diversi colpi di scena sin dalle prime battute.

I fan della serie potranno in questo modo rivivere le vicende che amano, mentre coloro che ancora non si sono avvicinati all'opera di Yoshiki Tanaka potranno scoprire tutti i retroscena grazie a filmati dalla qualità non elevatissima, per via di animazioni non particolarmente ricche e curate, ma particolarmente lunghi e puntuali nel descrivere la situazione.

In questo modo la progressione tra le diverse missioni sarà meno slegata e quella che è la classica struttura di un musou viene integrata nella storia per rendere l'incedere del gioco più cinematografico e piacevole. In altre parole, perlomeno nelle prime battute della campagna, verrete interrotti spesso da filmati nei quale vi verrà spiegato quello che sta succedendo o introdotto un nuovo personaggio che poi dovrete sfidare o persino controllare.

Le fasi a piedi a e cavallo differenzieranno l'approccio ai combattimenti.

La struttura del gioco, nonostante la cosmesi particolare o qualche peculiarità, è quella classica dei musou. Omega Force continua a lavorare col pilota automatico e Arslan: The Warriors of Legend non sfugge al modus operandi dello studio di sviluppo. Il gioco è un classico esponente del genere, nel quale tutto quello che dovrete fare sarà spazzare via decine di centinaia di avversari sparsi lungo livelli più o meno grandi, alcuni ambientati all'aperto, mentre altri al chiuso.

Il modo in cui potrete compiere le vostre stragi ha qualche peculiarità, ma anche in questo caso quasi sempre riconducibile a precedenti lavori dello studio giapponese. Le fasi a cavallo, infatti, potrebbero ricordare quelle di Bladestorm, mentre per gli scontri a piedi c'è solo l'imbarazzo della scelta tra i precedenti lavori dello studio.

Il sistema di combattimenti, varierà a seconda che siate un fante o un cavaliere. Nel primo caso, infatti, dovrete essere molto più attenti alla difesa, avendo a disposizione una schivata o una parata per rintuzzare gli attacchi nemici. Inoltre potrete alternare diverse armi, in modo da trovare il setup più adatto per fronteggiare un determinato avversario. Il sistema di crescita del personaggio sembra avere delle reminiscenze ruolistiche, dato che potrete equipaggiare armi e armature diverse, oltre che un sistema di carte vi consentirà di plasmare le abilità dei vari personaggi, in modo da avere una maggiore personalità.

La gestione dei personaggi avrà una semplice struttura ruolistica alle spalle, con la possibilità di avere upgrade di statistiche e abilità.

Nel secondo caso, invece, dovrete preoccuparvi più di guidare la marea di vostri cavalieri sul campo di battaglia, andando a conquistare sempre maggiori porzioni di territorio sconfiggendo i vari obiettivi in sequenza fino al confronto finale. In questo caso dovrete stare attenti a determinate aree della mappa, che s'illumineranno improvvisamente e che passandoci sopra daranno inizio ad una sorta di super per la vostra cavalleria, che da quel momento in poi si trasformerà in una marea inarrestabile capace di far fuori letteralmente migliaia di nemici in una sola passata.

Come al solito l'epicità verrà data più dai grandi numeri che dai singoli confronti con nemici coriacei, anche perché questi a volte vengono un po' rovinati da una gestione della telecamera ostica e da una mappatura dei comandi non particolarmente ponderata. Il tasto della parata e quello del reset dell'inquadratura, per esempio, coincidono e quindi spesso al posto di parare sposterete la visuale, con risultati un po' frustranti.

Per il resto si nota una realizzazione tecnica forse persino più arretrata di alcuni degli ultimi giochi fatti uscire da Omega Force, per via di ambienti piuttosto scarni, nemici tutti uguali e un pop up piuttosto pesante delle centinaia di unità presenti sul campo di battaglia, tutti elementi che stonano con l'ottima caratterizzazione dei protagonisti o la qualità con la quale la licenza sembra essere stata rispettata.

Le fasi animate sono lunghe e dettagliate, anche se forse non curate come avremmo sperato.

Già da questo primo incontro Arslan: The Warriors of Legend sembra definire chiaramente quelli che sono i suoi punti di forza e le sue debolezze, per la gran parte assimilabili al concetto di musou e ai limiti storici di Omega Force. Una certa ripetitività di fondo e un comparto tecnico piuttosto arretrato potrebbero frenare i più, ma coloro che sapranno andare oltre a questi difetti o i cultori dei musou o dell'opera di Tanaka, molto probabilmente troveranno pane per i loro denti, una storia interessante e molto fedele all'opera originale, e tanta azione.

Arslan: The Warriors of Legend è atteso il prossimo 12 febbraio su Xbox One, PS4 e PlayStation 3.

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