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EA diserta Los Angeles: cambiamenti in vista per l'E3? - editoriale

Se non saprà evolversi, la fiera rischia di scomparire.

L'E3 di Los Angeles è indiscutibilmente la più importante fiera di videogiochi al mondo. È anche la più attesa perché è proprio durante quei giorni che tutti i publisher mondiali fanno gli annunci più importanti: dalle console alle nuove IP, dai successivi capitoli di titoli attesi fino alle periferiche più di moda, tutto passa sempre e solo per l'E3.

Questo enorme, coloratissimo e rumorosissimo evento cattura l'attenzione della stampa specializzata di tutto il mondo. Ma se per noi che lo guardiamo sul posto o da casa sembra tutto fantastico, per chi deve lavorarci spesso non è così. Lo spazio espositivo è molto caro e a questo vanno aggiunti tutti i costi per allestire e mantenere lo stand. Il prezzo finale da pagare può essere molto alto. Se poi si deve organizzare anche una conferenza iniziale, il totale raggiunge una cifra davvero considerevole. Una spesa per creare qualcosa che verrà visto dal vivo solo da poche migliaia di persone.

Non è un caso che Nintendo abbia deciso di rinunciare da qualche anno all'E3 e di passare a un sistema di comunicazione diretto con il proprio vero pubblico, quello che i giochi li compra. EA ha, invece, deciso di fare qualcosa di ancora più drastico e radicale, con un gesto che potrebbe segnare in maniera chiara il futuro dell'E3.

EA ha annunciato la sua assenza dal prossimo E3 in questo modo.

Pochi giorni fa Electronic Arts ha infatti ufficialmente annunciato che non sarà presente all'E3. Niente conferenza e soprattutto niente stand. Chi entrerà nei padiglioni del Los Angeles Convention Center dal 14 al 16 giugno, non si troverà quindi davanti le postazioni con il nuovo Mirror's Edge, l'attesissimo Mass Effect: Andromeda e tutti gli altri giochi che caratterizzeranno il futuro di EA.

Dietro la decisione di Electronic Arts c'è il desiderio di voler raggiungere il suo pubblico, i videogiocatori, e non solo i giornalisti. L'approccio chiuso dell'E3 non è in linea con il concetto di "Players first" che è al centro della filosofia del publisher americano, e per questo invece di uno stand visitabile da pochi, EA organizzerà due eventi, uno a Los Angeles e uno a Londra, aperti al pubblico (anche se ancora non si sa se saranno gratuiti o, pare più probabile, con un biglietto di ingresso).

Qui tutti gli appassionati potranno andare e provare le novità, vedere le anteprime e persino partecipare a delle competizioni. Questi due eventi si terranno in contemporanea dal 12 al 14 giugno, pochi giorni prima dell'E3, con l'ulteriore vantaggio per EA di avere l'attenzione di tutta la stampa concentrata sui suoi titoli, che quindi avranno una grande esposizione mediatica.

Il Tokyo Game Show è da sempre aperto al pubblico. Che accorre in massa, come si può vedere qui.

Ma se quest'ultimo è un indubbio vantaggio, la mossa di Electronic Arts può essere interpretata in un modo solo: un distacco radicale dagli eventi chiusi al pubblico. Eventi che portano un limitato ritorno a chi i giochi li vende, perché nell'era dei social quello che conta non è più l'anteprima su una rivista o un sito famoso, ma il commento su Twitter, lo status su Facebook condiviso da 200 persone, il video su Youtube visto da migliaia di spettatori.

Nel bene e nel male, l'importanza della stampa specializzata sta cedendo il passo al passaparola nei social network, e in tale contesto spendere centinaia di migliaia di dollari per partecipare a un evento a cui possono accedere solo i giornalisti, viene considerato sempre meno utile.

Del resto c'è chi questo l'ha capito da tempo anche tra gli organizzatori di fiere. Anzi, l'hanno capito tutti tranne i padroni dell'E3. Il fatto che la fiera di Los Angeles sia da sempre riservata solamente agli addetti ai lavori può sembrare una cosa normale ma, guardando cosa succede negli eventi simili in giro per il mondo, si capisce che in realtà è l'eccezione alla norma. Il Tokyo Game Show è da sempre aperto al pubblico. Ci sono dei giorni riservati alla stampa ma dopo di essi chiunque può comprare un biglietto ed entrare a visitare padiglioni e stand, e provare le stesse demo che hanno visto i giornalisti.

La Gamescom è diventata in pochi anni una delle più importanti fiere di videogiochi al mondo, affiancando il pubblico business a quello degli appassionati.

Lo stesso si può dire per l'europea Gamescom mentre esistono anche moltissimi altri eventi dedicati ai videogiochi che sono espressamente pensati per il pubblico, dai PAX di Penny Arcade alla Paris Games Week, fino alle italianissime Milano Games Week e Lucca Comics & Games.

Da anni si parla anche di aprire l'E3 al pubblico ma la fiera americana per ora continua sulla sua strada. Ma dopo questa scelta di Electronic Arts, e con Sony e Microsoft che sempre più frequentemente organizzano eventi personalizzati a inizio primavera, per quanto ancora l'Electronic Entertainment Expo potrà permettersi di sbarrare le porte al grande pubblico?