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Polaris Sector - recensione

Il 4X con un sapore diverso dal solito.

Il genere 4x sta vivendo una seconda giovinezza. I nuovi titoli del genere iniziano ad essere molti ma è spesso difficile capire cosa sia in grado di offrire in più uno rispetto ad un altro.

Più ancora, è complesso capire se vi sia una sorta di leader che permetta ai giocatori di acquistare un solo gioco e avere l'esperienza migliore possibile. Questo perché il genere offre diverse prospettive per le quali è difficile trovare un titolo che le porti a compimento tutte in maniera ottimale: grand strategy, economia, innovazione, tattica militare, diplomazia. E a questo vanno aggiunte le categorie classiche con cui si giudica un videogioco: interfaccia, grafica, profondità, longevità, innovazione...

Polaris Sector è un gioco che rientra pienamente nella categoria 4x, è sviluppato da un team di una sola persona e offre un mix di caratteristiche e approccio al genere decisamente unico.

Innanzitutto va detto che i valori di produzione sono limitati e la cosa è ben visibile. Mancano sequenze animate ed effetti di post produzione, così come l'intero aspetto estetico soffre di una certa mancanza di "polish" che stride se messo a confronto con altre produzioni più celebri. L'asset grafico meglio realizzato è, fortunatamente, quello relativo alla mappa di gioco, ovvero la galassia abitata dalla vostra razza e da quelle amiche/nemiche.

La mappa di gioco è evocativa ma al contempo informativa e comoda. Zoomabile e ruotabile a piacere.

Senza far gridare al miracolo si tratta di una mappa evocativa, colorata e piacevole da osservare a tutti i livelli di zoom; in particolare, a livello minimo di zoom è ben visibile l'estensione dei possedimenti delle varie fazioni (fog of war permettendo). È un aspetto che può sembrare secondario ma non lo è, sia a livello funzionale, sia a livello estetico per dare soddisfazione al giocatore per gli sforzi compiuti nella gestione "imperiale".

Il resto della grafica è tutta classificabile sulla sufficienza. I personaggi delle varie fazioni sono un po' infantili, le astronavi hanno un look bidimensionale e anche le schermate di gestione dell'impero risultano un po' grezze. Pulsanti, riquadri di testi, tooltip e icone sono tutti realizzati in maniera un po' approssimativa.

A fare il paio con questo aspetto c'è l'interfaccia che soffre anch'essa di un certo sapore amatoriale. In particolare le schermate riassuntive della situazione (pianeti e flotte) sono scomode e presentano le informazioni in maniera poco intuitiva e poco leggibile; la necessità di scrollare per contare le diverse navi o di scorrere i diversi pianeti senza poterli organizzare secondo certe caratteristiche sono imperfezioni piuttosto gravi per un titolo incentrato sulla gestione di un impero galattico. Insomma, l'intera gestione dell'impero è macchinosa e necessita sempre di un pensiero in più rispetto a titoli più blasonati dello stesso genere.

Questi due problemi esauriscono però quelle che sono le mancanze classificabili come "importanti" e lasciano il campo a tutto ciò che invece fa di bene Polaris Sector. Ci riferiamo ovviamente al gameplay.

L'editor delle astronavi è semplice da gestire ed efficace; costruire la nave giusta per ogni missione è anche discretamente divertente

Polaris Sector parte dal classico schema 4x (che, per chi non lo sapesse, significa "explore, expand, exploit e exterminate") e lo reinterpreta con la sua particolare idea di come deve essere un titolo "grand strategy" ambientato nella galassia.

L'idea è che l'esplorazione sia un'attività centrale e si sviluppi su un'ampia mappa in cui presto incontrerete altre razze aliene e, quindi, troverete anche limitazioni. Qui entra in gioco la diplomazia (che non è una della 4 "x" ma è sempre presente nel genere) che Polaris Sector offre sotto forma di personalità precise dotate ognuna di bonus e malus in diverse abilità. Tramite la diplomazia potrete cercare di compiere scambi commerciali e/o scientifici, ottenere libera circolazione o stringere alleanze; niente di nuovo fin qui. L'esplorazione avviene con l'obiettivo principale di colonizzare i pianeti migliori di ogni sistema e ampliare così il proprio impero (l'obiettivo implicito dell'intero gioco). E qui, sulla colonizzazione dei pianeti, Polaris Sector inizia a mostrare le sue carte migliori.

Ogni sistema può contenere diversi pianeti dotati, ovviamente, di condizioni di vita differenti. L'ipotesi migliore è ovviamente quella relativa ai pianeti simili alla Terra, su cui è possibile spesso ottenere bonus nella produzione agricola, in quella industriale e in quella relativa alla ricerca.

Altri tipi di pianeti possono essere invece meno accoglienti e adatti solo ad alcune specializzazioni come quelli acquatici (buoni per la produzione agricola) o quelli desertici o ghiacciati (ottimi per le estrazioni di minerali). Quindi a voi spetterà decidere dove spedire i vostri coloni e cosa far fare loro su ogni pianeta. C'è un comodo sistema di auto-specializzazione per cui vi basterà decidere su cosa concentrare la produzione e la IA si occuperà di costruire gli edifici adeguati.

Le battaglie tattiche utilizzano la stessa filosofia del resto del gioco: semplicità accompagnata da profondità di gameplay.

Cibo, ricerca e minerali (di cinque tipi diversi) sono le risorse utili alle vostre produzioni e, come avrete già capito, dovrete cercare di far sì che la produzione di tutte queste risorse sia in equilibrio nel vostro impero. Un pianeta che si specializza nell'estrazione di minerali produrrà pochissimo cibo e dovrà essere mantenuto da altri pianeti specializzati invece nella produzione agricola, e viceversa. Quindi al giocatore spetta mantenere un occhio critico sulla situazione generale e decidere espansione e colonizzazione di conseguenza.

In generale non si tratta di nulla di nuovo per un titolo del genere 4x ma Polaris Sector confeziona questa meccanica in maniera semplice e molto efficace garantendo al giocatore l'apprendimento nel giro di pochi minuti e offrendo in ogni partita una sfida diversa, anche considerando le variazioni create dalle diverse razze (nove) incluse.

Su questa meccanica se ne installano altre due. La prima è l'aspetto militare. I pianeti specializzati in produzione industriale arriveranno piuttosto presto a costruire una stazione orbitante (il vostro pianeta natale ne contiene già una) e, con questa, potranno iniziare a inserire nella loro lista di produzione anche navi spaziali. Piccoli caccia, fregate, navi da trasporto, navi da colonizzazione, satelliti armati, scout, navi da spionaggio...la gamma di specializzazioni è piuttosto varia ma la cosa più interessante è che potrete sbizzarrirvi a equipaggiare voi stessi ogni nave come desiderate, tramite l'uso dell'editor. E anche l'editor è uno dei punti di forza di Polaris Sector.

Su modelli precostituiti (diversi per ogni razza) è infatti possibile personalizzare l'allestimento di bordo in maniera completa: motori, serbatoi, armi, moduli speciali, generatori di energia. Ogni oggetto occupa uno spazio preciso e consuma energia (tranne i generatori, che invece la producono) e quindi sta a voi bilanciare l'uso dello spazio tenendo anche conto del costo totale (espresso nei cinque minerali di cui parlavamo sopra) e del tempo necessario per la costruzione (a sua volta dipendente anche dal punteggio di produzione industriale spaziale sul pianeta).

Ogni pianeta colonizzato può essere impostato diversamente a seconda dei bonus nelle tre produzioni di base (cibo, ricerca e produzione industriale).

Perché questo aspetto è particolarmente ben realizzato in Polaris Sector? Perché se può sembrare un po' grezzo a prima vista, è invece perfettamente bilanciato per offrire al giocatore il giusto quantitativo di scelte senza appesantire il tutto con uno studio da ingegneri spaziali...cosa che succede molto spesso in questo genere. Diversamente Polaris Sector offre al giocatore una gestione delle proprie navi semplice da realizzare ma anche profonda e interessante, soprattutto alla luce di quello che diremo riguardo alla ricerca...

Appunto, la ricerca, il secondo aspetto che si installa sulle altre meccaniche. Tutti gli aspetti finora presentati possono essere cambiati dalla ricerca. Pianeti precedentemente non colonizzabili possono diventarlo, nuovi collegamenti tra sistemi possono diventare disponibili (aggirando così blocchi nemici o limitazioni naturali), armi e installazioni sulle navi spaziali possono comparire ex-novo oppure migliorare (diventare più efficaci, meno costosi, meno ingombranti), addirittura possono migliorare anche le relazioni con le altre razze aliene.

La ricerca funge quindi da investimento di lungo periodo in grado di offrire miglioramenti STRUTTURALI alla gestione del nostro impero ed è stata implementata anche con un sistema diverso rispetto al solito. Non c'è infatti alcuna struttura "ad albero" ma una tripartizione che vede da una parte le quattro discipline-base (matematica, fisica, biologia e chimica), dall'altra un gran numero di scienze applicate e, infine, una lista di ricerche specifiche. Spostando le priorità nelle quattro scienze di base e attivando diverse scienze applicate si sceglierà di favorire alcune ricerche finali rispetto ad altre.

Diversamente, se si vuole procedere in maniera più diretta, sarà sufficiente scegliere una ricerca specifica optando per concentrarvi tutti gli sforzi (e sviluppandola quindi nel minor tempo possibile). Insomma, il sistema offre una flessibilità massima per chi voglia fare "fine tuning" e perseguire più strade contemporaneamente, ma offre anche una strada semplice e diretta per chi vuole focalizzarsi su certe ricerche particolarmente importanti.

I pianeti ghiacciati sono spesso utili per l'estrazione di minerali; questo offre anche un buon bonus alla ricerca scientifica!

Quindi viene il capitolo relativo ai combattimenti. Prima o poi ci sarà infatti da menare le mani. Che si tratti di pirati o di altre razze particolarmente rissose, Polaris Sector vi metterà prima o poi in qualche guaio e dovrete farvi trovare preparati. Di più, al contrario di tanti altri titoli 4X, in PS difficilmente potrete condurre una vita pacifica; il più delle volte infatti per diverse ragioni (chiusura dei confini, aggressione esterna, alleanze incrociate) vi troverete a dovervi difendere o a dover passare all'attacco.

In questi casi auguratevi di aver provveduto in tempo con una flotta pronta e, ancora meglio, ben aggiornata alle ultime tecnologie. Se questo è il caso vi aspettano battaglie galattiche, un aspetto in cui Polaris Sector si comporta in maniera coerente rispetto al resto del titolo; ovvero bene a livello di gameplay e meno bene a livello di polish generale.

Le battaglie si svolgono in uno spazio bidimensionale in cui potrete muovere le vostre astronavi indipendentemente, visualizzando il nemico (sempre fog of war permettendo) e la portata delle vostre armi. Attraverso queste informazioni (e quelle relative all'equipaggiamento delle vostre navi) dovrete scegliere come attaccare, cercando idealmente di concentrare il maggior numero di forze sul minor numero di nemici. Anche qui, la semplicità del sistema è lampante ma le varianti e le decisioni strategiche sono molte e interessanti.

Un ultimo aspetto che abbiamo trovato particolarmente interessante è quello relativo allo spionaggio. Tramite l'uso di navi spaziali appositamente equipaggiate potrete infatti cercare di compiere azioni di spionaggio su altre fazioni. Oltre ai classici furti di informazioni e tecnologie, è possibile dare in pasto al nemico anche informazioni ingannevoli e far sì che l'IA compia così decisioni su dati non corrispondenti alla realtà, un tocco molto originale e in grado, da solo, di aumentare l'interesse di una partita. Tra le opzioni "accessorie" segnaliamo la possibilità di personalizzare la galassia di gioco in maniera approfondita e anche un ottimo tutorial che spiega le basi del gameplay.

Guarda su YouTube

In definitiva Polaris Sector è un titolo di ottima fattura che, come raramente succede, fonde un gameplay accuratamente calibrato e godibile a una mancanza di polish quasi di livello amatoriale. Giocandolo si impara in poco tempo la correlazione tra i vari aspetti e l'intera gestione dell'impero diventa una sfida unitaria in cui compiere continuamente scelte interessanti e vederne il frutto nella strategia generale e nei conflitti con i propri vicini.

Se siete allergici ai comparti grafici approssimativi e alle interfacce crude togliete un punto al voto. Se invece siete interessati soprattutto al gameplay, il voto è assolutamente meritato. Peccato per il prezzo che impedirà a molti di godere di questa piccola grande perla del genere 4X.

8 / 10

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A proposito dell'autore
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Davide Pessach

Contributor

Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.
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