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E3 2016: Ghost Recon Wildlands - prova

Ghost Recon si dà all'open world.

Los Angeles - E sono dieci. Ghost Recon: Wildlands segna il decimo capitolo della rinomata serie di sparatutto tattici inaugurata nel 2001 da Ubisoft, e quale occasione migliore per portare una ventata d'aria fresca al franchise?

Ghost Recon: Wildlands è ambientato in Bolivia nelle sue foreste, montagne e piccoli paesi che contraddistinguono la nazione dell'America del sud. La Bolivia è anche la terra dove i più pericolosi narcotrafficanti operano per lavorare e spacciare cocaina in tutto il mondo, e tra questi criminali c'è El Sueño, il capo indusso dei vari cartelli della droga locale. Nel gioco faremo parte d'una squadra speciale d'assalto indipendente, e non della solita SWAT come in altri titoli del genere.

Già da ora è chiaro che per godere al massimo di Ghost Recon: Wildlands è indispensabile una buona comunicazione tra i membri del team.

Dopo una breve spiegazione dei controlli (che poi sono i classici degli sparatutto) e il briefing delle due assistenti di Ubisoft, ci gettiamo insieme ad altri tre giocatori in una missione d'estrazione nei pressi di un piccolo paese di montagna. Inutile dire quanto la comunicazione sia fondamentale in un prodotto del genere: per cominciare, tutti i partecipanti mandano un drone di perlustrazione in grado di segnare la posizione dei nemici, e quindi rendere il nostro intervento più semplice.

Dopo aver individuato e fatto saltare le cervella a quattro guardie, ci avviciniamo silenziosamente al nostro obiettivo, e circondiamo la casa in cui si nasconde. Proprio sul più bello veniamo però assaliti da un gruppetto nemico, che riesce a far scappare l'informatore a bordo di un'auto. Sistemiamo velocemente le teste calde appena giunte in loco, ci fiondiamo su una jeep, e dopo aver messo alle strette l'obiettivo, saliamo su di un elicottero posteggiato nei dintorni dell'area.

Ora che abbiamo raccolto tutte le informazioni che cercavamo, siamo pronti per la seconda parte della missione, che inizia proprio a bordo del velivolo di probabile appartenenza del Cartello. Questa volta dobbiamo recuperare un computer contenente importanti dati su 'El Mostro', un simpatico malavitoso locale che si è fatto strada nel narcotraffico grazie a una sua spiccata particolarità: sciogliere con l'acido tutte le persone che non gli vanno a genio.

Individuiamo una casa in fiamme e decidiamo quindi di paracadutarci nelle vicinanze per dare un'occhiata. Come previsto, il paesino accanto all'ammasso di macerie è tenuto sotto assedio da un nutrito gruppo di nemici, e questo ci costringe a prestare attenzione anche alla salvaguardia dei cittadini.

Il capo team ordina a due membri di scendere con cautela verso valle, mentre noi sfoderiamo ancora una volta il drone di ricognizione per taggare le posizioni nemiche. Dall'altra parte della valle notiamo una torre d'avvistamento perfetta per il nostro fucile di precisione, e così ci avviciniamo lentamente in compagnia del team leader.

Saliamo le scale, uccidiamo furtivamente la guardia in cima alla torre, e con le nostre doti da cecchino cominciamo a far piazza pulita, favorendo così l'avanzata del resto del team. Una volta sgomberata l'area, scendiamo verso il paese facendo attenzione a non coinvolgere i civili in una sparatoria, cosa che sfortunatamente non accade dato che ci facciamo sorprendere alle spalle come dei novellini.

Panico. La missione sta per saltare. Corriamo tutti ai riparo e riusciamo in qualche modo a gestire la situazione fino a che non raggiungiamo il computer portatile all'interno di una stanza e iniziamo a estrarne tutti i dati necessari. Fuori dalle mura intanto è scoppiato il finimondo, con i poveri innocenti che se la danno a gambe, e i nostri compagni impegnati ad eliminare quante più guardie possibile.

La situazione non migliora, e così il caposquadra decide di rubare una jeep e tentare la fuga. Qualcuno riesce a salire al volo e ad appostarsi sul finestrino per tentare di allontanare alcuni nemici, noi li supportiamo a debita distanza, ma in qualche modo riusciamo a sgattaiolare via dalla zona calda e a salire sul 4x4.

Graficamente, il titolo non ci ha impressionato, ma c'è molto tempo per migliorare la qualità dell'immagine e perfezionare il motore.

Missione compiuta, anzi, no. Un nuovo briefing ci illustra tutti i dettagli appena rubati dall'hard disk, ma la demo sfortunatamente finisce proprio sul più bello. Questa è solo una delle tipologie di missioni che saranno incluse nel pacchetto finale, ma ci auguriamo che la varietà sarà sufficientemente buona per non annoiare in fretta i giocatori.

Considerato anche che la mappa di Ghost Recon: Wildlands sarà la più grande mai realizzata da Ubisoft per un suo open world, allora si rischia di rendere il tutto troppo dispersivo e magari con troppe zone 'morte'.

Per concludere, se non siete amanti del multiplayer cooperativo e preferite affrontare El Sueño e tutti gli altri narcotrafficanti per conto vostro, Wildlands permette di passare alla classica modalità single player in un istante.

Quanto visto e provato ci ha comunque lasciato un'impressione decisamente positiva, anche se la versione PC testata (proveniente da un codice alpha) necessita ancora di qualche miglioramento in termini tecnici. Le collisioni non fanno sempre il loro lavoro, ma questo probabilmente potrebbe dipendere anche della rete creata ad-hoc per l'hands-on.

L'uscita di Ghost Recon: Wildlands è prevista per il 7 marzo 2017 su PC, PlayStation 4 e Xbox One, ma state pur certi che torneremo a parlarvi dell'open world di Ubisoft Parigi prima della fine dell'anno.