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Ride 2 - prova

Abbiamo giocato il codice PC trovando un sacco di contenuti e tanta passione.

Manca sempre meno all'uscita di Ride 2, prevista per ottobre, dunque cogliamo con piacere l'occasione di mettere mano su un codice quasi completo della versione PC. A fine luglio vi avevamo raccontato di una nostra prova su PlayStation 4 con giusto una manciata di modalità disponibili, ma questa volta Milestone ha deciso di darci la possibilità di vedere una build con tutti i contenuti che troveremo nel gioco completo, anche se ancora non completamente finalizzata sul lato tecnico.

La scritta "work in progress" che non si schioda da un angolino dello schermo ci ricorda di sospendere il giudizio fino alla recensione e così facciamo, anche se va detto che non ci aspettiamo chissà quali stravolgimenti e già da ora possiamo dire che il gioco non metterà a dura prova la vostra configurazione, pur rimanendo godibile e fluido. I modelli più curati sono prevedibilmente quelli delle motociclette, mentre le ambientazioni e gli oggetti a bordo pista sono buoni, ma non buonissimi. Del resto il cuore del motore grafico rimane quello già utilizzato per il primo capitolo (pur con qualche aggiornamento) e certo non possiamo pretendere cambiamenti radicali.

Sul bagnato la guida cambia sensibilmente, occhio a non scivolare in curva!

Per la prima volta però possiamo apprezzare il tono che gli sviluppatori italiani hanno voluto dare a tutta l'esperienza: a partire dai primi istanti di gioco una voce fuori campo introduce modalità ed eventi parlando direttamente al cuore dei fan delle due ruote, trasmettendo un'atmosfera appassionata e convincente. Non abbiamo mai messo in dubbio il forte legame tra Milestone e le due ruote, ma ancora una volta fa piacere vedere come questo prenda vita in una produzione che, ci sentiamo di dirlo anche prima della recensione, è decisamente ambiziosa e ricca di potenziale.

Giocando si ha la sensazione di avere per le mani un titolo capace di rivaleggiare con le blasonate produzioni internazionali, posizionandosi come punto di riferimento per i giocatori appassionati del genere. Se da un lato è vero che ci sono ampi margini di miglioramento, soprattutto sul fronte tecnico, dall'altro è la grande quantità di contenuti a convincere e tratteggiare un prodotto che, inserito nel più ampio piano di produzione dello studio, ha un ruolo chiave.

Ride 2 è insieme punto d'arrivo e di partenza. È la destinazione di anni di ricerca e sviluppo, per via della ricchezza di contenuti mai raggiunta negli uffici milanesi, ma è chiaramente anche una scommessa commerciale che, se vinta, potrà portare nelle casse dello studio i fondi necessari per investire magari nella creazione di un nuovo engine, unendo così alla passione e ai contenuti anche la totale soddisfazione estetica.

Cover image for YouTube videoRide 2 - Wet Tracks Trailer

Parlando di succo, dunque, andiamo a trovare parecchie modalità di gioco a partire dalla raccolta di Eventi World Tour nella quale troviamo le stagioni di gara (composte ognuna da otto eventi a scelta) divise poi per tipologia di moto. All'inizio del gioco potremo ottenere gratuitamente il primo destriero meccanico, scegliendo già così quali saranno le prime gare a cui intendiamo partecipare. Se optiamo per una naked aggressiva non potremo certo portarla a girare con le Supermoto e viceversa, anche se i crediti che si ottengono rapidamente partecipando alle gare ci permetteranno nel giro di poco di ampliare il nostro garage.

Puntare su un'altra due ruote, però, potrebbe non essere la scelta più saggia, vista anche la possibilità di personalizzare le moto rendendole più performanti e aumentando la loro valutazione generale. Si possono acquistare motori, pneumatici, nuovi sistemi di trasmissione e molto alto ancora, senza tacere della possibilità di personalizzare esteticamente alcune parti per rendere ancora più personali le due ruote. Le modifiche fatte in garage influiranno sensibilmente sulle prestazioni in pista e già con le prime compere vi renderete conto del miglioramento delle prestazioni sui fronti di velocità, accelerazione, maneggevolezza e risposta dei freni.

Oltre a questi eventi, troviamo i classici Campionati da sbloccare, le gare veloci, le prove a tempo e la possibilità di dividere lo schermo in due per farsi una partita in multiplayer locale, opzione ormai rara che però potrebbe fare la gioia di chi ama l'idea di prendere a spallate il vicino di divano mentre si sfreccia a duecento all'ora. Chiudiamo il discorso sui contenuti citando la possibilità di giocare online, la presenza di sfide particolari sia giornaliere che settimanali (semplici quest da portare a conclusione di fatto) e l'editor del pilota, non particolarmente ricco di opzioni, ma comunque gradita presenza.

Le ambientazioni extra urbane rendono meglio dei percorsi in città, a Milano per esempio si notano texture non troppo definite sui palazzi.

Sul fronte dell'intelligenza artificiale il discorso va per forza di cose sospeso in attesa di poterla metterla alla prova per un tempo più lungo. Aumentare il livello dell'IA per ora ha rivelato una guida degli avversari più attenta e precisa, anche se non sono mancate le scorrettezze: venire buttati fuori strada perché presi dentro in curva dal pilota dietro di noi non è il massimo, ma può essere che l'incidente fosse conseguenza di una nostra guida un po' ardita e capace di prendere alla sprovvista l'intelligenza artificiale.

Dopo una prova di un paio d'ore possiamo dire che di Ride 2 non ne abbiamo ancora abbastanza e che continueremo a giocarlo con piacere per preparare la recensione. Come già sottolineato, sul fronte dei contenuti c'è poco di cui lamentarsi e, come dicevamo nella nostra precedente anteprima, l'impressione è che gli sviluppatori abbiano ascoltato attentamente le richieste dei fan. Tutto bene allora? È presto per dirlo, anche perché dovremo guardare più attentamente gli aspetti tecnici e tenere d'occhio l'intelligenza artificiale sul lungo periodo.

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Ride 2

PS4, Xbox One, PC

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Alessandro Arndt Mucchi

Contributor

Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.

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