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The Last Guardian - anteprima

Un nuovo sguardo all'ultima fatica di Fumito Ueda dalla Games Week.

Milano - Ormai ci siamo, a meno di due mesi dall'uscita nei negozi, The Last Guardian torna a farsi vedere in occasione della Games Week di Milano, e grazie a Sony abbiamo potuto assistere ad una presentazione a porte chiuse dell'attesissimo titolo Japan Studios.

Oltre ad essere un titolo con una delle gestazioni più lunghe e travagliate dell'intera storia videoludica (ricordiamo che fu annunciato per PlayStation 3 nel 2009, e che entrò in sviluppo due anni prima), l'attesa e la pressione che pesa sulle spalle del colosso giapponese ha ormai raggiunto livelli altissimi, e un passo falso potrebbe giocare un brutto colpo a SIE Japan Studio e genDESIGN .

In attesa di mettere le mani sulla versione finale, abbiamo dato uno sguardo alla demo dell'ultimo Tokyo Game Show giocata da un addetto di Sony che girava sul modello standard di PlayStation 4, e alla fine dell'hands-off siamo usciti dallo stanzino della presentazione con impressioni perlopiù positive, ma anche con qualche perplessità.

Partiamo quindi con la nostra analisi cominciando dal frame-rate. I rallentamenti ci sono, e sono anche piuttosto evidenti in certe situazioni (specie quando la regia ruota la telecamera durante le sequenze), ma in generale la fluidità è tutto sommato accettabile.

Rispetto alla demo provata allo scorso E3, The Last Guardian ci è sembrato più fluido e dettagliato. Quanto al gameplay, invece, ci sarebbe ancora da lavorare.

Negli ultimi mesi su internet parecchie persone affermavano che The Last guardian su PlayStation 4 fosse tecnicamente tale e quale a quello visto anni fa sulla precedente console Sony. Beh, dopo averlo ammirato su un TV in Ultra HD vi possiamo assicurare che il comparto tecnico, seppur non faccia gridare al miracolo, fa la sua figura (con effetti d'illuminazione e dettagli sicuramente mai riscontrati in un titolo per PlayStation 3).

Quello che invece ci ha fatto un po' storcere il naso sono le collisioni, un problema che lo studio di Fumito Ueda si porta dietro sin dal dalla sua prima creazione. Nello specifico parliamo di braccia che scompaiono quando entrano in contatto con un oggetto, e della difficoltà di superare un ostacolo, come se qualcosa proibisse al comando di funzionare correttamente.

Naturalmente ci auguriamo che il problema venga risolto o perlomeno sistemato in tempo per l'uscita nei negozi, ma visto i precedenti dello studio nipponico, possiamo solo sperare di incappare in certe situazioni il meno possibile. Un'altra cosa da tenere sott'occhio sono i comandi che il ragazzo può impartire a Trico, visto che non sempre la possente creatura sembrava capire al volo gli ordini del giovane protagonista.

Pur non avendolo potuto provare con mano, The Last Guardian infine non ci è sembrato riservare sorprese in termini di gameplay rispetto ai precedenti titoli del Team ICO. Poco male, dato che stiamo parlando degli sviluppatori che hanno realizzato ICO e Shadow of The Colossus.

The Last Guardian è ormai in dirittura d'arrivo su PlayStation 4 e tra meno di due mesi potremo finalmente provare il nuovo gioco di Fumito Ueda.

Al 7 dicembre mancano ormai poche settimane ma con molta probabilità torneremo a parlavi di The Last Guardian prima della nostra recensione. Da quello che abbiamo visto però, sembrerebbe che il team stia sfruttando il tempo extra concesso da Sony per rifinire il gioco tecnicamente, e i notevoli progressi rispetto alla demo vista allo scorso E3 fanno ben sperare. Eccetto i problemi con le collisioni e col frame-rate di cui sopra.

La versione 'definitiva', della quale al momento non si conoscono i dettagli, girerà naturalmente anche sull'imminente PlayStation 4 Pro, ma è confortante vedere che anche il modello attuale sia capace di gestire il gioco senza troppi problemi.

Promesse tecniche a parte, non vediamo l'ora di giocare a The Last Guardian con le nostre mani per scoprire quale incredibile storia sia stata ricamata da Fumito Ueda, un nome che almeno fino ad oggi non ha mai deluso.

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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.
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