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Hideo Kojima sfrutta la metafora della conquista dello spazio per spiegare la difficoltà di essere game designer

Una vita di sacrifici e di successi.

Il lavoro del game designer non è di certo facile, soprattutto quando ci si ritrova schiacciati dal peso di un importante e famoso progetto, sia per il grande investimento economico sulle spalle sia per il ritorno d'immagine.

Sono tantissimi gli esempi di celebri game designer che ad un certo punto decidono di abbandonare la professione o di dedicarsi a progetti più piccoli. L'ultimo esempio è di Chris Metzen, che ha recentemente spiegato il motivo del suo abbandono di Blizzard.

Proprio oggi Hideo Kojima ha deciso di condividere con il mondo tramite Twitter un pensiero riguardo le difficoltà che comporta essere un creatore di videogiochi, facendo un parallelismo con la conquista dello spazio.

"All'inizio degli anni '60 le persone avrebbero potuto pensare che saresti stato un pazzo a dire alla tua famiglia di voler dedicare tutta la tua vita nell'impresa di mandare l'uomo sulla Luna. L'era in cui i viaggi verso la Luna erano solo un'altra storia assurda, di cui nessuno capiva la necessità, sono lontani. Per provare di essere nella ragione devi avere successo. Così come accade nel lungo e solitario processo di creazione dei videogiochi".

Non a caso proprio Hideo Kojima ha dovuto lottare con la sua famiglia per far accettare la professione di game designer e, come sottolinea VG247.it, è stato duro anche il confronto con i proprio coetanei nel Giappone degli anni '80.

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Death Stranding

PS4, PC

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Pier Giorgio Liprino

Contributor

Per far felice Pier Giorgio basta parlargli di politica, scienza e videogiochi. A questi ultimi s'è avvicinato da bambino giocando ad Age of Empires 2 e da allora è rimasto un appassionato PC gamer, con uno sguardo attento alle console.
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