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Tales of Berseria - recensione

La serie Tales of ritorna con la sua sedicesima coinvolgente storia da raccontare.

Dopo essere stato pubblicato in Giappone lo scorso agosto, Tales of Berseria arriva finalmente anche in Europa e Nord America, su PlayStation 4 e su Steam. Si tratta del sedicesimo capitolo principale della fortunata e longeva serie di giochi di ruolo a stampo giapponese (in gergo jRPG) "Tales of", ed il primo in assoluto che ha come protagonista una donna ed a non avere come producer lo storico Hideo Baba.

Fin dal lontano 1995, quando la serie Tales of ha fatto il suo primo passo su SNES con Tales of Phantasia, il comun denominatore di questa serie di jRPG è sempre stato la quasi totale assenza di correlazione tra i vari capitoli. Non solo la trama era ogni volta diversa, con personaggi e mondi di gioco totalmente disgiunti tra loro, ma il battle system dinamico cambiava regole e meccaniche a ogni iterazione. Se da un lato questo risultava emozionante per i fan che non sapevano mai cosa aspettarsi e scongiurava l'effetto prevedibilità di altre serie, dall'altro questa scelta ardimentosa negava spesso la di continuità e il raffinamento delle buone idee adottate nel corso degli anni.

Questo trend è però cambiato dal 2011 con Tales of Xillia e col suo sequel diretto Tales of Xillia 2. Da lì è iniziata un'opera di rifinitura, proseguita con il recente Zestiria, che ha permesso agli sviluppatori di mantenere gli aspetti più graditi dai fan e di migliorare allo stesso tempo quelli più criticati. Il risultato di questa evoluzione è proprio Tales of Berseria, che è basato sul framework della serie Xillia prendendo in prestito l'ambientazione di Tales of Zestiria, e tentando di correggere i maggiori difetti di entrambi.

L'affetto fraterno, il rimorso e il desiderio di vendetta struggono l'animo di Velvet. Una mela avrà per lei un significato particolare.

Il mondo di gioco in cui si narrano le vicende di Berseria è lo stesso di Zestiria, ma queste si svolgono sette anni prima, offrendo al giocatore che viene dal capitolo precedente un interessante scenario da prequel. Il Regno di Midgand è piegato da una terribile epidemia che tramuta gli esseri umani in demoni. La "demonite", così come è stata chiamata questa malattia, è comparsa durante la cosiddetta Notte Scarlatta, una circostanza nefasta in cui si è aperto un varco con un mondo parallelo. In quell'occasione, sette anni addietro gli eventi del gioco, Velvet perdeva sua sorella maggiore Celica. Da allora la bella e dolce Velvet ha iniziato una vita serena prendendosi cura di suo fratello minore Laphicet, in un tranquillo villaggio assieme anche al cognato Artorius, valente e prode spadaccino.

Ma questa tranquillità verrà nuovamente spezzata da una successiva Notte Scarlatta e da un evento ancora più tragico, nel quale Velvet non solo subirà un altro gravissimo lutto, ma anche un terribile e imperdonabile tradimento. Nella stessa circostanza, Velvet verrà contaminata dalla demonite, trasformandosi in un mezzo demone. Tradimenti e vendetta sono dunque alla base della trama di Berseria, con Velvet che divenuta un essere ibrido, e costretta a nutrirsi di altri demoni, verrà fatta prigioniera dall'l'Abbazia, un'organizzazione messa su per salvare il mondo dai demoni, che raggruppa numerosi esorcisti pretori e Malak, con a capo proprio Artorius, cognato di Velvet.

Parte da qui la nostra avventura nei panni dell'affascinante eroina, il cui unico scopo di vita è ormai la vendetta. Da ragazza dolce e premurosa, Velvet si trasforma in un essere asettico, cinico e quasi privo di sentimenti. Ma forse non tutto è perduto. Nel corso della sua odissea, che parte proprio per mari con un enorme vascello dopo una rocambolesca evasione dall'isola-prigione, incontreremo diversi personaggi che, chi per un motivo chi per un altro, si uniranno alla nostra missione. Alcuni di essi riusciranno a far breccia nell'animo di Velvet, facendole riscoprire una natura umana che forse anche lei riteneva perduta.

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Il sistema di combattimento di Tales of Berseria è una variante dell'ormai collaudato Linear Motion, denominato a questo giro "Liberation". I personaggi del nostro party entrano in battaglia istantaneamente non appena ci imbatteremo su uno o più mob che vagano nel mondo di gioco. Potremo comandare un solo personaggio alla volta, mentre gli altri verranno gestiti in automatico dalla CPU. Il sistema è basato sulle cosiddette "Arti", che chi ha giocato a Tales of Graces ricorderà sicuramente. Ogni personaggio è dotato di due delle tre tipologie esistenti: arti marziali, arti malak o arti occulte.

Tutta la meccanica ruota intorno all'esecuzione di combo. Più catene eseguiremo e maggiore sarà la quantità di danni inflitti ai nemici. Le arti sono mappate con i quattro tasti (croce, quadrato, triangolo e cerchio) per una rapida e intuitiva esecuzione. Sembra semplice a primo impatto, ma in realtà è più profondo di quanto si possa immaginare. Il sistema è congegnato in modo tale da eseguire non solo tante più catene di combo possibili, ma anche per farci alternare con costanza i vari tipi di arti e le differenti abilità associate che si andranno sbloccando livellando. La salute si rigenera automaticamente durante gli attacchi.

Maggiore sarà l'alternanza delle mosse e delle abilità messe in gioco e più gli attacchi andranno a segno con efficacia riempiendo la BA (Barra Anime). Si tratta di un'interessante meccanica con cui vengono stabiliti sia l'andata a segno dei colpi, sia la potenza degli stessi, oltre alle regole che governano le parate e le schivate. Una serie di fattori, che saranno abbondantemente spiegati da innumerevoli tutorial centellinati nel corso del gioco, modificheranno la probabilità d'infliggere un'alterazione di stato ai nemici, rendendoli conseguenzialmente più vulnerabili e aumentando al contempo la nostra capacità di continuare a eseguire colpi a raffica.

Mezza umana e mezza demone, Velvet sviluppa un braccio sinistro bestiale quando si arrabbia.

Le arti marziali sono utili per cominciare le combo, in quanto caratterizzate da un consumo di BA ridotto, le arti malak hanno più probabilità di infliggere stati agli avversari e di curare il party, mentre le arti occulte possono creare confusione e stordimento. Il punto focale è che occorre infliggere status negativi o di stordimento ai nemici per aumentare considerevolmente i danni e riempire quindi velocemente la BA. Una volta che questa si andrà riempiendo e avremo accumulato tre o più anime, potremo eseguire potenti attacchi con l'Anima di Sfondamento. Oltre ai maggiori danni procurati, questa permette di eccedere i limiti delle combo, ma consuma al contempo un'anima. Questi attacchi speciali sono quindi utili per iniziare le catene.

È possibile cambiare personaggio in battaglia, ma solo quando si riempie sufficientemente l'apposita barra BE, questa tecnica è chiamata Esplosione di Scambio e permette anche di annullare gli effetti di stato e di far guadagnare un'anima al personaggio che subentra. Durante lo scambio è possibile anche combinare l'effetto dell'Anima di Sfondamento, qualora le condizioni per lanciare quest'ultima siano soddisfatte.

Il gioco è affrontabile con diversi livelli di difficoltà (modificabili in qualsiasi momento). Il livello normale è il secondo a partire dal basso e dobbiamo ammettere che ci è sembrato abbastanza abbordabile. Abbiamo iniziato l'avventura con questo parametro, ma ci siamo trovati poi a modificarlo verso l'alto perché le battaglie diventavano presto delle pratiche troppo facili da sbrigare, eccezion fatta per alcuni nemici, chiamati "temibili", particolarmente insidiosi che bisognerà affrontare con grande pazienza e utilizzando con grande perizia tutte le nostre arti, altrimenti andremo incontro ad una sicura sconfitta.

Il cast di personaggi è ben assortito e variopinto. Ogni membro del party ha la sua storia da raccontare che ci coinvolgerà.

Alzando il livello di difficoltà, la sfida offerta dal gioco si fa intensa e più avvincente, enfatizzando tutti i pregi del sistema di combattimento Liberation. Questo è strutturato in modo tale da invogliare a scoprirne ogni minimo segreto e a lanciarci in battaglie adrenaliniche, intense e prive di tempi morti (i punti di esperienza variano in base alle catene di combo e al tempo totale di scontro).

La narrazione e la trama seguono gli schemi classici della serie, alternando la serietà del tema principale a momenti più frivoli e leggeri atti a spezzare il ritmo e la tensione. Non mancheranno nemmeno i tipici attimi di pura goliardia dei giochi di ruolo di stampo giapponese. Il voice acting è selezionabile sia in giapponese che in inglese (con sottotitoli italiani). Il doppiaggio originale è altamente consigliabile e sarà molto apprezzato dai puristi del genere: notevole la performance della doppiatrice di Velvet, che riesce a mutare sapientemente la sua voce a seconda che Velvet assuma sembianze umane o demoniache.

Il mondo di gioco è suddiviso in continenti, che potremo raggiungere via mare proseguendo nell'avventura. Tuttavia non è possibile muoversi liberamente e tornare in ogni momento nei territori precedentemente esplorati. Viaggeremo tra paesaggi di ogni tipo, abbastanza curati e dettagliati, ma la sensazione di mondo aperto è abbastanza limitata per via della suddivisione in quadri che all'atto pratico risultano delle enormi stanze all'aperto che riducono notevolmente la sensazione d'immersività.

Sparsi per il mondo di gioco troveremo vari tipi di collezionabili come erbe e ingredienti (utilizzabili per cucinare), denaro e frammenti di materiali e anime Katz. Queste ultime servono a sbloccare degli speciali scrigni sparsi per il mondo, che ci garantiranno premi e ricompense anche abbastanza preziose. Non mancheranno inoltre numerose missioni secondarie assegnateci dagli NPC, una su tutte quella che ci trasformerà in cacciatori di taglie alla ricerca dei demoni rossi. Ritornano anche i mini giochi, attivabili presso NPC nelle varie città, che ci metteranno alla prova in delle sfide di combattimento a tempo. Sono ripetibili e si possono ottenere diversi gradi di successo corrispondenti a premi via via migliori. Tuttavia risultano poco profondi e totalmente slegati dalla storia.

Gli ambienti del mondo di gioco sono ben disegnati e ricchi di dettagli. Le texture sono di buon livello anche se non eccezionali.

Tecnicamente, Tales of Berseria è impeccabile. Il gioco gira a 1080p e 60fps fissi su PlayStation 4, lo stile anime dei personaggi è davvero molto curato e le texture sono tutto sommato di buona qualità; è applicato un buon effetto di post processing anti-aliasing che rende le geometrie ambientali completamente prive di seghettature. Su PC è possibile spingersi oltre con la risoluzione, aumentare la profondità di campo (anche se rimane comunque un fastidioso pop-up) e applicare filtri avanzati e occlusione ambientale di alto livello. Buona anche la colonna sonora, anche se non al livello di Zestiria.

Pur non essendo privo di difetti e aspetti da rifinire, Tales of Berseria è un titolo che ci è piaciuto abbastanza. I suoi punti di forza sono sicuramente una storia coinvolgente con una protagonista carismatica e un sistema di combattimento che risulta facile da apprendere, ma difficile da padroneggiare, adatto quindi tanto ai giocatori occasionali, quanto a quelli hardcore (a questi consigliamo i livelli di difficoltà più alti). Probabilmente si poteva eseguire qualche scelta differente nel design del mondo di gioco e nella libertà d'esplorazione, ma bisogna sottolineare che sono stati corretti diversi aspetti dolenti degli ultimi capitoli, in primis la telecamera (ora ruotabile a 360°) e la longevità (ora abbastanza buona).

Concludendo, Tales of Berseria è un titolo che consigliamo agli appassionati di jRPG, ma anche a chi è in cerca di un'esperienza fuori dai propri standard. I fan della serie possono invece prenderlo ad occhi chiusi, difficilmente rimarranno delusi.

8 / 10