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L'ultima scommessa mobile di Nintendo non è del tutto un successo - editoriale

Fire Emblem Heroes ha qualità e stile ma gli manca la scintilla.

Già nel marzo 2015, quando si facevano ancora sentire le scosse di assestamento successive all'annuncio di Nintendo sulla partnership col gigante mobile DeNA, l'allora presidente Satoru Iwata placò le preoccupazioni degli investitori che chiedevano se la società avrebbe seguito il controverso "modello gacha" (in cui il giocatore spende soldi per ricevere premi casuali, NdT) per le sue prossime collaborazioni. "Credo ovviamente che non sia possibile che simili prodotti vengano offerti ai consumatori con un modello di business con cui Nintendo non può essere d'accordo", disse Iwata rispondendo alle domande durante un incontro con gli investitori, e ciò è stato vero solo con i primi giochi mobile di Nintendo.

Eppure, dopo Miitomo e Super Mario Run dello scorso dicembre, il terzo gioco mobile di Nintendo, Fire Emblem Heroes, sviluppato insieme alla storica società affiliata Intelligent Systems, è un gioco gacha. Qui, invece di un pagamento unico, gli utenti vengono fatti entrare in gioco gratuitamente e successivamente sono invitati a spendere del denaro per sbloccare una parte considerevole dei contenuti di Fire Emblem Heroes. Si tratta in un certo senso di gioco d'azzardo e gli utenti stanno già usando nel gioco una considerevole quantità di denaro per ottenere personaggi molto potenti.

La storia di Fire Emblem Heroes è una porcheria, ma la narrazione almeno mantiene il dinamismo e lo spirito dei giochi principali.

Il cambiamento dell'approccio di Nintendo ai modelli di monetizzazione per i giochi mobile è stato rapido, anche se non è del tutto in contrasto con il DNA della società. Negli ultimi anni è andata infatti orgogliosa del'immagine di una società per famiglie, come una Disney del mondo dei videogiochi, ma il gioco d'azzardo scorre da sempre nelle sue vene. L'azienda è infatti costruita sul successo delle carte Hanafuda rese famose dalla Yakuza nelle cricche illegali. Per tutto questo, Fire Emblem Heroes dà l'idea che Nintendo si trovi a compiere i primi lenti passi nel settore, invece di essersi gettata a capofitto.

Il fatto stesso che sia un gioco Fire Emblem, indica innanzitutto che Nintendo sta soltanto sondando il terreno. Si tratta di una serie che non è mai uscita fuori dal Giappone per i primi 13 anni della sua vita e questo per ammissione stessa del suo creatore, secondo il quale la serie era già agli sgoccioli prima dell'uscita di Awakening nel 2012. Mantenere un basso profilo diminuisce il rischio di attirare le ire. La situazione sarebbe stata diversa se Nintendo avesse usato lo stesso trucchetto con le IP di Mario o Zelda, ma scoccia in entrambi i casi. Sebbene gli ultimi giochi per 3DS abbiano riscosso un buon successo di critica, hanno catturato a fatica l'immaginario collettivo in Occidente e, considerando che Fire Emblem Heroes necessita della familiarità del giocatore con il vasto cast della serie, è improbabile che molti di noi, qui in Occidente, desiderino sbloccare un cast relativamente sconosciuto.

Il lancio di Fire Emblem Heroes appare debole debole in confronto agli sforzi di Nintendo nel settore, almeno per quanto riguarda l'Occidente, attenuato ulteriormente dalla generosità del gioco nei suoi primi giorni. Giocando la campagna a difficoltà normale non ci sarà nessuna reale necessità di spendere denaro proprio, potendo contare sui pagamenti in Sfere, la valuta utilizzata per evocare nuovi personaggi e che si ottengono dopo aver completato ogni livello, mentre i livelli successivi richiedono alcuni brevi round nella torre di addestramento per far salire la nostra squadra ad un livello accettabile.

Ecco un'altra prova, se non vi era bastato l'esempio di Super Mario Run dell'anno scorso, del fatto che i titoli di Nintendo non siano del tutto fuori luogo quando giocati su un hardware di un'altra società. Ecco anche ulteriori prove che la qualità, spesso evidenziata nei software di Nintendo, sopravvive indenne su mobile. A parte tutto questo però, Fire Emblem Heroes non è convincente come altri titoli per smartphone di Nintendo, quali ed esempio Super Mario Run, anche se a tutti gli effetti resta un gioco modestamente divertente.

Forse ciò è dovuto ai contenuti eliminati nel passaggio al mobile. Mentre Super Mario Run è aggrappato all'essenza della sua serie originaria, in questo caso le modifiche apportate dallo sviluppatore Intelligent Systems sono molto più brutali. Le mappe sono semplici e compatte e non ci sono oggetti da portare con sé sul campo di battaglia. Il sistema Support, caratteristica fondamentale della serie da quando il gioco ha fatto la sua comparsa in Occidente, è del tutto assente e, cosa più importante, ciò significa che non potremo fare in modo che le nostre unità si uniscano tra loro per dar vita a nuove generazioni di combattenti. Un Fire Emblem senza storie d'amore? Dopo essere stati viziati in tempi recenti dalle dinastie e dai drammi di Awakening and Fates, quest'ultimo titolo non sembra complessivamente molto simile a Fire Emblem.

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Almeno gli elementi fondamentali di Fire Emblem Heroes sono fedeli e riesce a fare propria una piccola parte della strategia a turni ben creata da Intelligent System. È davvero splendido e, se da una parte si tratta di un torto agli altri giochi mobile, tanto da dire che si tratti di una categoria al di sopra di qualsiasi altro prodotto presente sulla piattaforma, dall'altra i valori della produzione corrispondono certamente a quelli visti nei giochi più recenti di Fire Emblem. All'interno del titolo è presente una divertente elasticità quando si spostano le unità sulla mappa, un tocco drammatico in ogni scontro, quando i disegni dei numerosi personaggi di Fire Emblem Heroes appaiono a tutto schermo. Si tratta di un bel gioco ed è un piacere già solo per il fatto di poter giocare per la prima volta Fire Emblem in HD.

Analizzando approfonditamente Fire Emblem si scoprono i suoi difetti. La piccola griglia 8x6 su cui si svolgono le battaglie conserva le semplici meccaniche di carta, forbici e sasso, tipiche della serie, e dà sempre grandi soddisfazioni quando ci si trova a far salire di livello il nostro personaggio. La campagna è abbastanza divertente e sono presenti anche alcune attività extra per evitare di lasciarci senza niente da fare giocando a Fire Emblem Heroes.

Raggiungendo la fase finale del gioco tuttavia, il grinding diventerà fin troppo presente. Sarà qui che dovremo combattere contro le numerose valute che consentono di progredire nel gioco, invece d'immergerci nelle sfide preparate dal delizioso strategico, marchio di fabbrica, di Intelligent System e il titolo smette semplicemente di essere divertente troppo in fretta. A questo punto, non si può non considerare Fire Emblem Heroes come una semplice slot machine, anche se si tratta di un titolo tutto rifinito e adornato.

Potrebbe non sfruttare i risparmi dei giocatori come gli altri titoli in stile gacha, ma l'essenza di Fire Emblem non può essere considerata davvero valida proprio perché le sono state strappate le meccaniche che caratterizzano gli eroi nella serie. Come vetrina per la serie funziona in modo adeguato, mi ha spinto a tirar fuori il 3DS e il gargantuesco Fates per un'adeguata ripassata, ma non è abbastanza. Nei suoi primi giorni almeno, il gioco appare più un esperimento che un titolo pienamente formato e, per una serie che ha sempre vantato uno spirito irresistibile, ci troviamo di fronte ad un prodotto piuttosto esitante. Nintendo, col suo terzo tentativo su mobile, potrebbe aver abbracciato abbastanza velocemente la natura da giochi d'azzardo dei gacha, ma con Fire Emblem Heroes sembra non aver voluto correre rischi.

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Fire Emblem Heroes

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Martin Robinson

Editor-in-chief

Martin is Eurogamer's editor-in-chief. He has a Gradius 2 arcade board and likes to play racing games with special boots and gloves on.
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