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Call of Duty: WWII - anteprima

Ritorno al futuro.

Prima di diventare un fenomeno commerciale e mediatico, la serie di Call of Duty era famosa per la sua capacità di catapultare il giocatore all'interno di alcune delle battaglie più cruente e spettacolari della seconda guerra mondiale. In un periodo dominato da pellicole del calibro di Salvate il soldato Ryan, ma anche Black Hawk Down e la Sottile Linea Rossa, nonostante l'ambientazione più moderna, era normale avere un videogioco che provasse a replicare le medesime atmosfere e le medesime tematiche.

Con tutti i limiti hardware e stilistici del periodo. I risultati furono, per i tempi, comunque sconvolgenti e gettarono le basi per quella che a breve sarebbe divetata la serie di sparatutto in prima persona più venduta della storia.

A distanza di 15 anni le cose sono cambiate radicalmente. Da una parte le pellicole di guerra di un certo spessore latitano, dall'altra la serie di Call of Duty si è specializzata inizialmente nella guerra moderna e successivamente in quella futura. C'è quindi una possibilità concreta che una vasta parte degli attuali giocatori di CoD, diciamo quella che va dai 21 anni in giù, non abbia mai visto o giocato una ricostruzione dello sbarco Normandia.

Durante la campagna non mancheranno le fasi a bordo di possenti veicoli. Forse anche di aerei.

È proprio a questo genere di persone che Sledgehammer Games vuole rivolgersi con World War II, il nuovo capitolo della serie di Call of Duty in arrivo (per ora) su Xbox One, PlayStation 4, PC e PS4 Pro. Senza dimenticare anche coloro che in tutti questi anni hanno richiesto ad Activision che la serie tornasse alle origini.

Fughiamo subito ogni dubbio: coloro che hanno pensato che il nuovo Call of Duty fosse una risposta a Battlefield 1 devono sapere che la serie di Activision funziona con una programmazione triennale per poter sostenere la cadenza annuale e dunque WWII è stato programmato subito dopo l'uscita di Advanced Warfare, ovvero nel 2014. Inoltre, la seconda guerra mondiale non è la prima, ma è un conflitto, se possibile, ancora più vasto, crudele e cruento del precedente, combattuto con armi e veicoli molto più moderni e letali rispetto a quelli visti nel 15-18.

L'obiettivo di Sledgehammer Games è in realtà quello di provare a creare un prodotto per l'intrattenimento (alla fine COD è e deve essere tale) moderno e spettacolare, ma anche rispettoso di del conflitto bellico che più ha segnato l'intera Storia contemporanea europea. Rinfrescando contemporaneamente il brand nel gameplay e nelle ambientazioni.

Quindi spazio ad un nuovo D-Day, spazio ad una nuova, cruenta, ma esaltante Normandia, ma anche spazio ad una nuova storia più intima, che racconta le gesta di "uomini normali, capaci di fare cose straordinarie", così come Michael Condrey, chief operating and development officer di Sledgehammer Games, ama ripetere.

Cover image for YouTube videoOfficial Reveal Trailer | Call of Duty: WWII

World War II non vuole dunque raccontare le gesta del solito One Man Army (chi ha detto Infinite Warfare?), ma quella di 12 soldati provenienti da tutti gli angoli del pianeta che per qualche motivo si incontrano durante la guerra e decidono di condividere assieme questo percorso di crescita e liberazione che li porterà dalle coste della Francia settentrionale fino al cuore dell'impero nazista.

Poco importa che il gioco comincerà mostrando l'arrivo del solito rookie americano pieno di buone intenzioni in Europa durante il D-Day. Nelle missioni successive, infatti, Sledgehammer Games ha intenzione sia di esporre il profondo cambiamento emotivo che un conflitto di questo tipo scaverà nell'anima di una persona, sia di modificare il punto di vista dal quale la storia sarà raccontata, andando a mostrare l'azione dagli occhi di uno dei commilitoni di Ronald "Red" Daniels.

Questo non vuol dire che lo sviluppatore californiano stia pensando di proporre una campagna dalla lunghezza o dalla struttura differente a quelli che sono gli standard di Call of Duty, ma l'impressione è che cercherà di dare un taglio leggermente più maturo e realistico a tutta la vicenda, pur rimanendo ampiamente all'interno della grammatica della serie. Non mancheranno dunque fragorose esplosioni, maestose scene d'azione, salvataggi per il rotto della cuffia e ralenti a non finire, ma sarà mostrata anche la violenza degli scontri, il sangue che ricopre il terreno e la sofferenza inferta dalla guerra.

La cura con la quale sono stati realizzati i volti dei soldati è notevole.

La scena madre che catalizza tutte queste emozioni non poteva che essere lo sbarco in Normandia. Una sequenza che si apre con una scenografica carrellata sulle migliaia di barche e di aerei che invadono la costa francese, per poi passare a mostrare il protagonista un po' spaurito all'interno del suo trasporto anfibio. Pochi secondi di apparente silenzio ed ecco che viene investito dall'inferno dei combattimenti, fatto di veicoli in fiamme, esplosioni e morti che ricoprono la spiaggia e imbrattano di rosse l'acqua.

La ricostruzione sarà brutale quanto potente, con decine di soldati che cadranno ai nostri lati, esplosioni, sangue e disperazione. L'immersione è garantita anche dall'assenza di un'interfaccia grafica e tutte le informazioni di cui avremo bisogno, come la direzione da seguire o il numero dei proiettili, saranno da ricavare osservando lo schermo e ascoltando i nostri commilitoni. Solo i tasti da premere durante i QTE, presenti per gestire i combattimenti all'arma bianca, saranno indicati, ma in maniera leggera. E saranno più complessi del solito, dato che occorrerà muovere contemporaneamente la leva analogica e premere un tasto.

Ancora non sappiamo se questa scelta stilistica sarà portata avanti anche nel gioco completo o se subirà piccole/grandi modifiche durante i prossimi mesi di sviluppo, ma sicuramente garantisce un maggior impatto alle scene mostrate.

Ovviamente, però, World War II è un Call of Duty fino al midollo. Presto, infatti, il nostro protagonista si riprenderà dallo shock e comincerà a triturare nazisti e avanzare spedito tra le linee nemiche.

Il team di sviluppo ha voluto mantenere immutata la durezza e la violenza del conflitto.

Lo abbiamo capito meglio osservando il secondo scampolo di missione mostratoci a Londra, ambientato all'interno della foresta di Hurtgen. Si tratta di una foresta vicino al confine tra Belgio e Germania, che è stata teatro di accesi scontri a cavallo tra il 1944 e il 45. In questa occasione il gruppo di combattenti si sarà già arricchito di nuove figure, come la combattente della resistenza francese arruolata tra le strade di Parigi, ma anche di un soldato proveniente dal Regno Unito, di un africano o un tedesco.

La missione all'interno della foresta sarà vissuta attraverso gli occhi di uno di questi coprotagonisti, che si avventurerà tra la fitta boscaglia aggrappandosi ai compagni sia per orientarsi nella fitta vegetazione, sia per rimanere in vita, nonostante la forte presenza ostile. La squadra, o meglio il concetto di squadra sarà costruito non solo attraverso le disavventure che i protagonisti vivranno durante i diciotto mesi raccontati in Call of Duty: WWII, ma sarà ricreato anche dalla possibilità di interagire con loro, scambiando armi e munizioni, ma anche attraverso una serie di bonus nascosti che miglioreranno le capacità combattive del giocatore se si troverà nei pressi dei commilitoni.

La missione nella foresta di Hurtgen ci ha dato l'occasione di vedere come la struttura delle missioni sia quella collaudata, con il giocatore pilotato sul percorso prestabilito dai compagni di squadra e i livelli costruiti come una successione di corridoi e aree più ampie nelle quali sviluppare combattimenti articolati, che solitamente si chiudono con un qualche evento scriptato particolarmente spettacolare. Queste ultime sembrano più ampie e strutturate che in passato e dovrebbero dunque garantire una maggiore varietà di approcci alla battaglia.

Dal punto di vista tecnico, il gameplay mostrato, "preso dalla versione PlayStation 4 di World War II" (presumibilmente da una PS4 Pro) ha alternato alcuni elementi di pregio, come una realizzazione dei volti fotorealistica e una scenograficità dei livelli degna di nota, con altri aspetti meno moderni, come l'indistruttibilità dei livelli, fatto salvo per le scene scriptate, e un comparto di animazioni ancora non allo stato dell'arte.

La squadra diventerà la vostra seconda famiglia.

Un discorso a parte va fatto sull'intelligenza artificiale. Nonostante i soldati nemici sembrino ancora governati dalle classiche routine comportamentali, Sledgehammer ci ha confidato di aver riscritto l'IA nemica in modo da renderla in grado di replicare fedelmente le tattiche reali utilizzate durante la Seconda Guerra Mondiale.

L'impressione che abbiamo ricavato, dunque, è che Sledgehammer Games non stia cercando di snaturare o stravolgere la serie, quanto di rinfrescarla scegliendo da una parte di utilizzare una narrazione più moderna e ritmata e dall'altra andando a recuperare tematiche e luoghi della seconda guerra mondiale talmente iconici e poco sfruttati, da qualche anno a questa parte, che risulteranno per i neofiti una bella scoperta, mentre per i veterani un gradito ritorno.

Le novità lo sviluppatore sembra volerle conservare per le funzionalità online. Sia la modalità cooperativa che quella competitiva saranno svelate con maggiore precisione durante il prossimo E3, ma Condrey, e qualche leak online uscito in questi giorni, già consentono di avere un'idea di quello che ci attenderà.

La modalità cooperativa sembra sarà completamente staccata dal resto della campagna e presenterà missioni da completare insieme agli amici. Persino il nemico da affrontare sarà diverso da quello della campagna e Sledgehammer promette di aver riservato diversi colpi di scena a questa modalità. Così come ci si può attendere da una campagna Nazi Zombi.

Il multiplayer, invece, riporterà i giocatori letteralmente con i piedi per terra. Quindi niente doppi salti, abilità e armi a raggi, ma un gameplay classico, veloce e frenetico. Non sappiamo come la scena competitiva accoglierà questo enorme cambiamento, ma Sledgehammer Games è piuttosto sicura che i giocatori professionisti non faticheranno ad adattarsi, dato che lo spirito è il medesimo di sempre e garantirà un cambio naturale. Inoltre il gameplay, nonostante un armamentario e delle capacità di movimento molto differenti, ricorda quello degli episodi classici, fatto di mappe a linee e scontri ravvicinati.

Abbandonando la vecchia generazione di console ci sono più risorse per la grafica, ma non aspettatevi della fisica.

Sono però altri due gli aspetti che gli sviluppatori hanno voluto sottolineare. Da una parte vi è la creazione di uno spazio sociale chiamato Headquarter nel quale poter sfoggiare il proprio soldato e tutti gli oggetti sbloccati fino a quel momento, chiacchierare con gli altri giocatori e perché no organizzare una squadra per andare online. Gli Headquarter, uniti con la nuova crescita dell'esperienza suddivisa in Divisioni, dovrebbero garantire un'innovativo sviluppo e una nuova profondità alla carriera online.

Dall'altra ci sarà una nuova modalità chiamata War nella quale lo studio cercherà di catturare lo spirito della guerra di posizione. War Mode è una modalità che vede, ovviamente, alleati e nazisti scontrarsi in continue fasi di attacco e di difesa per conquistare porzioni di nuovo territorio. Condrey ha affermato che sarà una modalità più aperta, con diverse biforcazioni da prendere e una storia a cucire ogni fase della missione. L'idea potrebbe sembrare simile a quella delle Operazioni di Battlefield 1, ma senza ulteriori dettagli non ci azzardiamo a fare maggiori paragoni. Sembra però una gradita novità all'interno del panorama della serie, in grado di dare maggiore coesione alle varie modalità online.

Call of Duty: WWII vuole essere un gioco con lo spirito del 1994, ma creato grazie alle tecnologie moderne. Un prodotto che ha una duplice chiave di lettura: la nostalgia per i veterani e il senso di novità per i più giovani. È un gioco che vuole essere contemporaneamente vecchio e nuovo, che riutilizza il linguaggio tecnico, visivo e strutturale ormai consolidato dalla serie, ma lo ammanta con temi e scenari meno abusati della guerra futura e cercherà di raccontare la storia in una maniera, crediamo, meno banale e telefonata del solito, con un taglio più internazionale.

E visto l'interesse che il gioco ha risvegliato in questi giorni, la mossa sembra essere azzeccata. Tra poco più di un mese, durante l'E3 2017, saranno tolti i veli anche alla modalità multigiocatore e lì, crediamo, ci saranno delle sorprese. Ah, coloro che prenoteranno il gioco otterranno l'accesso alla Beta.

Rimanete dunque con noi per tutte le novità su Call of Duty: WWII.

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Call of Duty: WW2

PS4, Xbox One, PC

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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