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Injustice 2 - recensione

NetherRealm tra casual e pro-gamer.

Dopo il ciclo positivo di Mortal Kombat X, NetherRealm Studios si prepara ad aprire un nuovo capitolo del suo travagliato rapporto con i picchiaduro. Travagliato perché lo storico sviluppatore riesce nella difficile impresa di farsi concorrenza da solo, dividendo la scena dei propri giochi tra varie versioni non compatibili.

A quanto pare con Injustice 2 le cose sono destinate ad andare diversamente per tanti motivi e dopo la gestione disastrosa di Mortal Kombat X su PC e console, lo sviluppatore statunitense sembrerebbe aver imparato la lezione.

Se avete giocato il primo Injustice probabilmente avrete conservato ricordi piacevoli di quel picchiaduro: un cast pazzesco formato dai più famosi supereroi DC, una quantità incredibile di contenuti e un sistema di combattimento divertente e collaudato.

Rispetto a Mortal Kombat, Injustice si è sempre distinto per alcune idee interessanti. La gestione delle combo era quella classica di tutti i giochi NetherRealm, con tempi molto larghi nella gestione nelle mosse e una massiccia dose di juggling. La novità principale era tecnica chiamata Scontro, che in sostanza permetteva di scommettere parte della barra della super per uscire da una combo e recuperare un po' di energia.

La meccanica dello Scontro è interessante perché crea situazioni all'interno delle partite in cui bluffando si può recuperare energia risparmiando comunque parte della barra.

Questa tecnica è stata particolarmente apprezzata dal pubblico ed è tornata anche in Injustice 2. Insieme allo Scontro sono tornate anche le arene interattive e i passaggi da una parte a un'altra delle ambientazioni. Si tratta di elementi che rendono le battaglie dinamiche e spettacolari, oltre a dare un peso effettivo alla scelta delle arene dove affrontare il rivale di turno.

Cosa è cambiato, quindi, rispetto al passato? Al di là delle new entry nella ricca rosa di combattenti, la novità più importante è la presenza di parti di equipaggiamento modificabili. Affrontando le varie modalità di gioco si viene premiati regolarmente con casse casuali contenenti parti di equipaggiamento.

Ogni elemento è dotato di caratteristiche peculiari che non solo cambiano l'aspetto estetico dell'eroe, ma ne influenzano perfino lo stile di combattimento. A seconda della rarità dell'oggetto equipaggiato possono cambiare alcune statistiche, si possono attivare bonus passivi particolarmente utili o perfino sbloccare mosse inedite da integrare nel proprio arsenale di combo.

Si tratta di un'idea innovativa e divertente per il pubblico casual che gioca ai picchiaduro senza alcuna velleità competitiva. Proprio per questo, il bilanciamento dei personaggi è pura utopia, visto che la situazione cambia di volta in volta in base alla combinazione di oggetti scelta dai giocatori di turno.

La modalità Storia inserisce molto bene Supergirl nelle vicende iniziate con il capitolo precedente.

Con una semplice mossa, NetherRealm è riuscita a creare un picchiaduro pensato per gli appassionati di supereroi, per quelli che amano personalizzare i combattenti e per chi non è ossessionato dalle Tier list. E i giocatori competitivi?

Tranquilli, c'è spazio anche per loro. Al di là del gran numero di elementi per gli utenti occasionali, infatti, Injustice 2 ha anche una solida struttura pensata per i tornei tra professionisti. Andando nelle opzioni, per esempio, si può impostare la Modalità Torneo, grazie alla quale con un semplice comando si possono bloccare gli oggetti casuali, le arene bannate e altri dettagli.

Si tratta di un'opzione che per gli organizzatori di tornei è oro puro, visto che semplifica la vita di fronte all'evoluzione dinamica del gioco competitivo. L'arena X è stata bannata? Basta escluderla dalla modalità torneo. Un sogno.

La modalità Torneo può essere usata sia offline che online, a dimostrazione di quanto NR si sia impegnata per creare un gioco dai due volti. Oltre ad essere famosa per le idee innovative, comunque, NetherRealm è nota anche per il fatto di aver sempre coccolato gli amanti del single player.

La modalità Multiverso è davvero notevole e permette di divertirsi per mesi anche senza dover per forza giocare in multiplayer online.

Sotto questo punto di vista Injustice 2 non delude le aspettative. Le modalità per il giocatore singolo comprendono la Storia, l'incontro singolo, il Multiverso, l'addestramento e il tutorial. La Storia permette di vivere le vicende dell'universo alternativo creato per il gioco, vestendo i panni di vari personaggi in base alle circostanze.

La narrazione non è eccezionale, ma l'esperienza è comunque appagante e duratura, oltre a permettere di prendere confidenza con i vari combattenti del gioco. La storia continua quanto raccontato nel primo Injustice, con Superman fuori controllo e Batman che cerca di contenerlo tra un combattimento e l'altro.

Ma il vero elemento che rischia di rendere Injustice 2 letteralmente infinito è il Multiverso, una variante delle torri di Mortal Kombat X basata su infiniti universi alternativi popolati da eroi generati casualmente attraverso il sistema degli equipaggiamenti.

Entrando nel Multiverso si trovano tanti tipi di sfide differenti, ognuna con un livello di difficoltà ben evidenziato e con ricompense sempre diverse. Una volta raggiunto il livello 5, poi, si sbloccano le Gilde, che riuniscono gruppi di combattenti per farmare bottino completando sfide e combattimenti.

Le casse possono essere acquistate spendendo la valuta del gioco. Fortunatamente Injustice 2 è molto generoso quando si tratta di ricompensare gli sforzi del giocatore.

Le idee e i contenuti, quindi, non mancano. Dal punto di vista del gameplay ci troviamo di fronte a un gustoso incrocio tra il primo Injustice e Mortal Kombat X. Le interazioni con le arene sono gestite meglio rispetto al primo Injustice (dove i personaggi con i superpoteri erano fin troppo avvantaggiati) e riprendono le stesse dinamiche già viste nell'ultimo Mortal Kombat.

Il gioco permette di realizzare combo anche complesse e di lavorare molto sui mix-up e sulle scelte 50/50, ma può essere apprezzato anche da chi non è particolarmente esperto del genere. Rispetto a Mortal Kombat la parata non è associata a un tasto ma è quella tradizionale tipica di Street Fighter (con la levetta premuta nella direzione opposta a dove è rivolto il personaggio), dettaglio che permette di sfruttare attacchi ambigui come i cross-up.

Come accade in tutti i giochi NetherRealm, poi, anche qui è fondamentale imparare a gestire le barre delle mosse speciali. A seconda dell'operazione che si vuole eseguire si devono sprecare frazioni più o meno consistenti della barra della super. Si usa per interrompere le mosse speciali, per uscire dalle juggle con il recupero aereo, per allontanare l'avversario uscendo dalla pressione e via dicendo.

Imparando a gestire bene le barre, quindi, si può evitare di soffrire costantemente la pressione dell'avversario, o perfino di interrompere le combo potenzialmente dannose. Esattamente come Mortal Kombat X, anche Injustice 2 è un titolo che richiede una buona dose di strategia per essere giocato ad alti livelli.

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Tecnicamente parlando ci troviamo di fronte a un lavoro molto simile a quello visto in Mortal Kombat X. Personaggi e arene molto curati, effetti grafici gradevoli e le animazioni legnose tipiche dei prodotti NetherRealm.

Purtroppo abbiamo avuto ben poche occasioni per testare il netcode, ma in generale l'esperienza ci è sembrata molto simile a quella do Mortal Kombat X. Un discorso a parte va fatto per il bilanciamento, anche perché lo sviluppatore è famoso per patchare i propri giochi con una frequenza incredibile, stravolgendo i personaggi con modifiche importanti e spesso ingiustificate.

Injustice 2 è un gioco di combattimento ricco e corposo, con idee interessanti e un cast di personaggi notevole. L'incognita più grande, purtroppo, è proprio NetherRealm e il suo modo di gestire le cose. Se vi siete trovati bene con Mortal Kombat X, comunque, acquistando questo titolo vi sentirete a casa.

8 / 10