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C'era una volta Fallout: Sin City

Il progetto di Obsidian che divenne Fallout: New Vegas.

Fallout 3 ha decretato la rinascita di un franchise che rischiava di sparire dall'industria videoludica ma non si può di certo affermare che tutti gli appassionati dei primi capitoli abbiano apprezzato la direzione intrapresa da Bethesda, anzi. Anche per questo motivo Fallout: New Vegas raccolse un maggior numero di consensi tra coloro che erano alla ricerca di un prodotto maggiormente orientato verso l'aspetto ruolistico.

A minare in parte il successo di Fallout: New Vegas a livello di critica c'era un aspetto da non sottovalutare: la sensazione che il gioco fosse una sorta di gigantesca espansione di Fallout 3. Questo progetto di Obsidian Entertainment sarebbe dovuto essere in realtà molto diverso, sarebbe dovuto essere Fallout: Sin City. Lo confermano a Eurogamer.net alcune figure chiave della software house come il CEO, Feargus Urquhart, e il coproprietario, Chris Parker.

"Originariamente avevamo questa idea, il giocatore sarebbe stato in grado di scegliere tra tre razze: umano, ghoul e super mutante. Il problema era l'engine. Aveva davvero a che vedere con il modo in cui le armi e le armature funzionavano. Cercare di adattare tutto ai ghoul e ai super mutanti sarebbe stato complicato, Bethesda dava l'impressione che sarebbe stato un incubo. Non è che ci avessero detto di no direttamente ma semplicemente ci suggerivano di non provare nulla del genere".

L'idea di una collaborazione tra Obsidian e Bethesda spuntò tra il 2008 e il 2009 quando Bethesda stava ancora proponendo il gioco internamente.

"Sapevamo sin dall'inizio che non sarebbe stato Fallout 4, quello era ad appannaggio del team interno. È sempre stato un progetto che doveva essere una sorta di espansione gigantesca, non era pensato come un sequel. Era pensato come un progetto derivativo ma eravamo preoccupati da questo fatto, dalla possibilità che le persone lo considerassero solo una grande espansione". Il modo in cui lo intendeva Urquhart era qualcosa simile a GTA: Vice City o a GTA: San Andreas che erano in un certo senso dei derivati di GTA 3 ma comunque dei giochi separati e completi in tutto e per tutto.

L'entusiasmo del team, considerando che molti avevano lavorato in Black Isle Studios era inevitabilmente parecchio e lo studio iniziò subito a pensare di ambientare il gioco sulla costa ovest.

"Qualcuno aveva buttato lì l'idea di New Reno ma poi abbiamo visto Vegas e ci siamo fiondati su questo luogo. Poi a qualcuno venne l'idea di una scena in cui venivi fatto fuori nel deserto come alla Quei Bravi Ragazzi e tutto prese la propria direzione. Mettemmo insieme una breve presentazione, probabilmente tre pagine. La prima volta che presentammo il gioco si chiamava Fallout: Sin City ma cambiò in Fallout: Vegas e infine in Fallout: New Vegas".

Ma il gioco venne anche ricordato per il mancato raggiungimento della valutazione Metacritic di 85. Fallout: New Vegas si fermò a 84 costando a Obsidian un bonus considerevole.

"Che puoi dire? Non ti puoi arrabbiare con qualcuno per un contratto che hai firmato. Avevamo firmato un contratto, aveva dei termini molto chiari. Eravamo molto, molto vicini ma non ci siamo arrivati. Tra l'altro non avevamo inserito noi quella clausola. Bethesda aggiunse il bonus, noi non lo chiedemmo anzi lo ignorammo in larga parte. Come sviluppatore indipendente ignori quasi ogni tipo di bonus legato a Metacritic".

In questo senso Urquhart conferma di non aver avuto alcun rimpianto e di considerare Fallout: New Vegas il gioco più famoso di Obsidian. Cosa pensate di questi dettagli sullo sviluppo di Fallout: New Vegas? Avete apprezzato più la visione di Obsidian o quella di Bethesda?

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Fallout: New Vegas

iOS, PS3, Xbox 360, PC

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Alessandro Baravalle

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Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.

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