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PlayerUnknown's Battlegrounds: the Miramar's Resort - prova

L'anteprima della versione 1.0 e la nuova mappa nel deserto.

È difficile restare indifferenti davanti ad uno dei titoli più importanti degli ultimi tempi nel panorama videoludico mondiale. PlayerUnknown's Battlegrounds si è recentemente portato a casa una statuetta come "miglior multiplayer" durante la serata dei The Game Awards, e questo pubblico riconoscimento è un'onorificenza più che meritata, anche se è giusto ricordare che il gioco era candidato in tre categorie, tra cui la più prestigiosa di tutte, "Game of The Year", aveva fatto storcere il naso a molti.

Nonostante l'etichetta metta in guardia i potenziali acquirenti, dicendo loro che stanno per acquistare un gioco in Early Access (ovvero non ancora completo e in via di sviluppo), i numeri parlano da soli. Anzi, in questo caso gli zeri: oltre venti milioni di copie per un gioco che è poco più di una beta, ma le cose stanno per cambiare.

I Bluehole Studio avevano promesso la tanto attesa versione 1.0 entro la fine del 2017 e così sarà. Gli accordi con Microsoft per una versione console, ora esclusiva Xbox, non hanno infatti rallentato i lavori per la stesura del codice finale per PC, che godrà anche di un piacevole extra. Benché le piattaforme della casa di Redmond saluteranno il brand il giorno 12 dicembre, anche gli utenti Steam non avranno di che lamentarsi poiché il 20 del mese corrente potranno godersi sia l'edizione ufficialmente completa che una mappa inedita in anteprima.

Cover image for YouTube videoPLAYERUNKNOWN'S BATTLEGROUNDS - The Game Awards 2017 Gameplay Trailer

Qualora qualcuno non conoscesse PUBG, è giusto sottolineare che la logica del sistema "battle royale" è la medesima dei film/libri della saga di Hunger Games o, per l'appunto, dell'omonimo romanzo. Ci si butta da un aereo in un massimo di cento giocatori, su una mappa di circa 8 km quadrati e, una volta a terra, si deve sopravvivere il più a lungo possibile e tentare di uccidere gli altri per evitare che questi lo facciano a noi. La cosa più importante è restare all'interno di un maledetto cerchio sulla mappa che si stringe in continuazione e che porta alla morte coloro che ne restano fuori, costringendo i rimanenti ad un incontro/scontro continuo.

"Miramar" non è il nome di un albergo in una località marittima, ma al contrario è una zona desertica molto particolare su cui abbiamo giocato in anteprima nei "test server". È un terreno brullo che ha delle specifiche peculiarità che modificano il gameplay e lo differenziano dalla mappa classica che nessuno nomina, perché prima c'era solo lei, ovvero l'isola di Erangel.

In Miramar il luogo di partenza è un ex penitenziario e, nonostante esista ancora l'aereo-cargo da cui dovremo buttarci, si potrà tornare anche nella zona di partenza, che non è più un lembo di terra separato dal resto del territorio e irraggiungibile dopo il lancio, come nel caso di Erangel.

C'è da sentirsi un po' dei cowboy in queste lande desertiche.

Il territorio riarso e pietroso, che fa da cornice alle nostre peregrinazioni bellicose, ha i colori dorati di un eterno tramonto messicano. Anche le costruzioni sono inedite e ben si sposano con un luogo abbandonato e povero. In molte occasioni le case sono più grandi rispetto alla precedente mappa e offrono molte più stanze in cui poter "lootare" ma, soprattutto, nascondersi ed eventualmente tendere imboscate ai malcapitati visitatori dei nostri stessi ambienti.

Una delle caratteristiche maggiormente attese e richieste dal grande pubblico riguarda la possibilità di scavalcare oggetti e di potersi arrampicare. Il personaggio resta comunque piuttosto legnoso nella sua deambulazione e non sempre funziona, almeno al momento, la possibilità di assistere a un atletico superamento degli ostacoli.

È comunque possibile superare gli elementi posti dall'altezza della vita in giù, entrare o uscire dalle finestre situate poco più in alto rispetto al busto e raggiungere la cima di container o di tetti. Tutto questo può apparire ininfluente ma ai fini del gameplay regala spiragli inediti di tatticismo e di dinamismo, soprattutto nel momento in cui si deve fuggire o aggirare un edificio senza passare dalla porta principale.

Il terreno ideale in cui attendersi un'imboscata.

I veicoli non sono pochi e, presumibilmente, anche quelli della versione precedente godranno dell'upgrade al nuovo sistema di sospensioni, ora molto più realistiche e funzionali, data la presenza di asperità e ostacoli naturali. Il Volkswagen Kombi è più pittoresco che utile, ma quando ci si deve muovere in fretta va bene tutto, mentre le moto d'acqua sono un piacevole diversivo alle barche, con spazi di manovra molto più rapidi.

Per quanto non ci sia l'obiettivo di giungere al realismo di un simulatore di guida, diverte effettuare derapate e cambi repentini di direzione in modo più pratico rispetto al passato, cosa questa ancora più chiara quando si è a bordo di una moto da turismo.

Anche le armi sono state modificate e se sparare con un fucile Winchester regala qualche soddisfazione, si può sopravvivere anche grazie a una doppietta a canne mozze. Non manca una Magnum moderna ma nemmeno alcune sputafuoco della versione originale, anche se abbiamo la certezza che tutto ciò subirà ancora modifiche e aggiunte prima del rilascio finale del gioco.

I nuovi ammortizzatori funzionano benissimo!

Il territorio, dicevamo, può essere brutale non solo per la sua natura intrinseca di zona arida, ma anche perché tende ad essere totalmente aperto e piatto, con un'estensione di parecchi chilometri, che facilita la vita ai cecchini. Per chi fosse più schivo è comunque interessante sottolineare che la presenza di più isole può offrire delle utili roccaforti naturali.

A questo punto non resta che pensare ai prossimi rumor di una nuova zona innevata, di cui nessuno conosce l'identità o i dettagli, ma di cui tutti già parlano. Noi, come sempre, saremo pronti a gettarci col paracadute dall'aereo con altri 99 pazzi per contenderci la vittoria ed essere gli ultimi sopravvissuti.

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Playerunknown's Battlegrounds

PS4, Xbox One, PC

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Simone Marcocchi

Contributor

Con la testa rimasta al mondo a 16-bit, è un amante degli RPG tattici e grandissimo divoratore di ogni souls-like di qualunque origine e provenienza. Sogna il ritorno in grande stile dei picchiaduro a scorrimento.

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