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Bluepoint Games: i maestri del remake preferiscono un "approccio nativo" rispetto al checkerboarding

4K e una qualità dell'immagine migliore.

Considerando il curriculum e i risultati eccelsi raggiunti con il remake per PS4 di Shadow of the Colossus i ragazzi di Bluepoint Games possono meritarsi l'appellativo di maestri del remake e di veri e propri esperti in ambito prettamente grafico e tecnico.

Proprio per questo motivo i dettagli condivisi con il Digital Foundry dal presidente e co-proprietario dello studio, Marco Thrush, non possono che incuriosire. Si parla di 4K, di qualità dell'immagine e di checkerboarding, una tecnica che con PS4 Pro e Xbox One X è diventata sempre più centrale nel linguaggio tecnico del nostro medium preferito. Bluepoint Games, tuttavia, pensa che la tecnica utilizzata nei propri giochi sia a conti fatti più efficace del checkerboarding.

"Facciamo esattamente ciò che fa Ratchet and Clank su PS4, ovvero renderizzare 1440p nativi e poi usare la tecnica del temporal injection per inserirli in un buffer a 4K. In questo modo l'output finale che inviamo all'hardware con l'UI e tutto il resto è a 4K. Etichettarlo semplicemente come 1440p sarebbe in realtà una sorta di bugia perché nel corso del tempo il temporal jittering del rendering darà una qualità più alta rispetto ai classici 1440p.

"In aggiunta al temporal jittering abbiamo anche il temporal anti-aliasing standard. Questo è ciò che usiamo per i nostri e non facciamo nulla come il checkerboarding, utilizziamo solo l'approccio nativo che semplifica di molto le cose".

Mentre il checkerboarding è la strada imboccata da molti sviluppatori, Bluepoint sfrutta questo metodo alternativo e i risultati si sono rivelati indubbiamente ottimi.