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Laser League - recensione

Lo sport del domani è un divertentissimo esport di oggi.

Laser League è l'unica competizione che vale la pena seguire nel 2150 immaginato e raffigurato da Roll7, piccolo ma volenteroso team inglese che si è giustamente guadagnato notorietà con il bellissimo OlliOlli e relativo seguito. Un po' come nel mondo virtuale di Tron, a cui il gioco sembra aver preso in prestito più di un tratto dell'art design, lo sport del futuro, a quanto pare, recupererà la caratteristica saliente di discipline largamente abbandonate da tempo, quantomeno nella loro forma originale, come il calcio fiorentino o il gioco della palla degli Aztechi: un certo grado di violenza intrinseca.

Sì, perché in questo avveniristico campionato non ci si limita a battere l'avversario, lo si distrugge fisicamente, lanciandogli addosso veri e propri muri di un determinato colore, capaci di polverizzarlo all'istante. Non c'è sangue, beninteso, né il riversamento sul campo di battaglia di budella e viscere. La creatura di Roll7 non vuole proporre spettacoli adatti solo ad un pubblico maturo, tanto più che, come vedremo a breve, i giocatori eliminati possono essere opportunamente richiamati nell'arena.

In Laser League si affrontano team di due, massimo tre partecipanti alla volta, con l'unico scopo di restare la sola squadra presente nell'arena di turno. Per escludere gli avversari dalla partita si devono attivare dei nodi che generano fasci di laser che assumeranno il colore della squadra d'appartenenza.

Cover image for YouTube videoLaser League - Launch Trailer | PS4

La difficoltà consiste proprio nello schivare gli ostacoli del colore opposto al proprio, visto che spesso e volentieri i muri si muoveranno nell'arena, seguendo specifiche traiettorie, si disattiveranno dopo una manciata di secondi, cambieranno schieramento a seconda dei power-up raccolti da entrambe le compagini. Nel caso di eliminazione, non c'è da disperarsi eccessivamente: è sufficiente che un compagno di squadra raggiunga l'ologramma dell'alleato caduto per rimetterlo in gioco, eventualità che, tuttavia, può essere sfruttata dagli avversari per tendere velenosissime trappole.

Si tratta di un gioco semplicissimo da spiegare, ancor più semplice da comprendere una volta iniziato il match, che si affida ad un control scheme ridotto ai minimi termini. Con l'analogico si muove il proprio personaggio, con un trigger, a patto di rispettare i tempi di cooldown, si attiva l'abilità speciale di cui è dotato, a seconda della classe preselezionata in fase di matchmaking.

C'è chi può rubare i nodi attivati agli avversari, generando un piccolo campo di forza; chi utilizza un poderoso scudo per spingere gli altri concorrenti; chi può avvalersi un campo elettrico per stordire chiunque entri nel raggio d'azione. La varietà offerta al videogiocatore, che può imbastire tattiche e strategie apposite a seconda dell'avatar selezionato, è indiscutibile, ma viene meno un pizzico di bilanciamento, con alcuni poteri speciali chiaramente e spiccatamente più vantaggiosi rispetto ad altri.

Graficamente il titolo non impressiona di certo, ma l'art design, per quanto enormemente debitore nei confronti di Tron Legacy, ha il suo indiscutibile fascino.

A garantire ulteriore profondità al gameplay ci pensano tutta una serie di bonus che si genereranno casualmente sul campo di gioco, power-up che possono alterare la velocità con cui si spostano gli sbarramenti laser, invertirne il senso di marcia, cambiarne il colore. Imparare ad usarli a dovere, può instradare l'andamento di un match.

Come se non bastasse, anche la conformazione delle arene avrà il suo peso. Conoscerne la planimetria è un imperativo secondo solo all'imparare a memoria la sequenza di comparsa dei nodi, combinazione che resterà tale ad ogni partita e che finirà, giocoforza, per premiare i più navigati, avvantaggiati dalla possibilità di muoversi in anticipo verso i dispositivi che azionano i muri di laser più pericolosi ed insidiosi.

Se ancora non si fosse capito, stiamo parlando di un gioco principalmente e quasi esclusivamente incentrato al multiplayer online. Esiste un breve tutorial da affrontare in solitaria e la CPU si presta più che volentieri a sostituire, degnamente, eventuali defezioni umane, ma l'essenza dell'esperienza la si carpisce appieno solo insieme ad altri tre, sei utenti.

Al termine di ogni battaglia, una serie di statistiche evidenzieranno meriti e demeriti di ogni partecipante.

Soprattutto in locale, ogni scontro diventa una furiosa e divertentissima battaglia, spesso in bilico sino all'ultimo secondo, decisa da un attimo distrazione, dalla perentoria attivazione di un noto, dall'utilizzo di un'abilità speciale nel momento più indicato. Volano, spesso e volentieri, imprecazioni, maledizioni, improperi, ma, complice il ritmo piuttosto sostenuto con cui si concludono i match, è facile cadere nel vortice "dell'ultima partita e poi basta".

Sorprendente, per la semplicità del gameplay su cui si basa, ed incredibilmente assuefacente, Laser League è un titolo imperdibile per gli amanti del multiplayer competitivo. Naturalmente, vista la natura del concept, si tratta di un prodotto indicato ad una fascia di utenti ben specifica. Se le battaglie online non sono il vostro forte, se non potete contare spesso su una compagnia di smanettoni come voi, troverete ben poco attraente l'offerta di Roll7.

8 / 10

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Laser League

PS4, Xbox One, PC

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Lorenzo Fazio

Contributor

Lorenzo Fazio non ha mai smesso di giocare sin dai tempi del Master System. Ha così cercato di unire l’utile al dilettevole, inventandosi giornalista videoludico. Qualcuno ci è cascato: scrive per importanti testate del settore da quasi una decina di anni.

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