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Fallout 76: tutto quello che sappiamo - articolo

Bethesda apre in grande stile il primo Vault.

Il momento in cui Todd Howard sale sul palcoscenico di E3 è storicamente uno tra i più attesi dell'intera kermesse: milioni di videogiocatori restano con il fiato sospeso, sperando di udire qualche nota dell'immortale tema di The Elder Scrolls o scorgere l'inconfondibile stile visivo di Fallout. Nonostante entrambe le saghe si siano presentate sulla scena di Los Angeles, il 2018 sarà ricordato come l'anno del debutto di Fallout nell'universo multigiocatore.

Un passo importante ma non del tutto inaspettato: le mod che tentano di introdurre il multiplayer nelle opere di Bethesda sono da anni le più richieste, e i sostenitori di una modalità cooperativa crescono giorno dopo giorno a discapito dei fervidi aficionados che vedono di cattivo occhio l'allontanamento dalla formula tradizionale. Dopo aver raccolto tutte le informazioni riguardo l'imminente apertura del Vault 76, siamo certi che ogni categoria di fan avrà di che meravigliarsi.

Bethesda ha cominciato ad avvicinarsi alle opportunità offerte da una formula online fin dalla prima fase di sviluppo di Fallout 4, impegnando parte del suo team nell'inseguimento del tanto agognato apparato multigiocatore. Un progetto che, seppur accantonato, gettò le fondamenta di Fallout 76: grazie all'esperienza del personale dell'ex Battlecry, ora Bethesda Austin, il team si è messo al lavoro sul codice di gioco tagliandolo e cucendolo attorno alle regole base dell'universo multiplayer. Se siete fan dei classici, non avete dunque nulla da temere: l'intera struttura di Fallout 76 è la stessa che abbiamo imparato a conoscere fin dai tempi di Morrowind, e le modifiche rispondono esclusivamente alla necessità di supportare più giocatori nello stesso server. Un'impresa divenuta possibile grazie a Chris Mayer, noto nell'industria sin dagli albori di Ultima Online e Star Wars Galaxies, un nome che dovrebbe fugare ogni dubbio riguardo la qualità dell'apparato online.

Cover image for YouTube videoFallout 76 – Trailer di presentazione ufficiale

West Virginia

Scavalcato lo scoglio del coding, gli artisti di Bethesda si sono messi all'opera nel dipingere una zona contaminata molto diversa da quelle esplorate in passato; il Vault 76 è infatti il primo ad affacciarsi su un'America distrutta ma al tempo stesso incontaminata, priva di insediamenti improvvisati e comunità radicate nel territorio. La porta in acciaio della Vault-Tec si spalanca per la prima volta su uno stato invece che su di una zona interurbana, e l'intera West Virginia si mostra in tutto il suo splendore attraverso tonalità di verde che raramente hanno trovato spazio nella serie, con manti erbosi e foreste che si inerpicano su alte catene montuose.

Dimenticate le anguste strade cittadine e le storiche linee della metropolitana, la Tenpenny Tower e il rifugio sicuro offerto da Diamond City: gli abitanti del Vault 76 scopriranno una versione inedita e selvaggia del mondo post-apocalittico. Non lasciatevi ingannare dagli elementi survival: il feeling della zona contaminata rimane sostanzialmente invariato e si arricchisce di una nuova verticalità. La mappa è attraversata da zone collinari con la funzione di punti di riferimento visivi, disseminate di torri di osservazione da cui scegliere in tutta tranquillità la prossima regione da esplorare in cerca di aree profondamente caratterizzate e oggetti unici.

Nella cittadina di Helvetia, ad esempio, si svolge un festival in cui vengono realizzate maschere di carta artigianali, maschere che possiamo effettivamente trovare nel titolo in una varietà di modelli; Charleston, invece, ospita la caserma dei vigili del fuoco, mettendo a nostra disposizione equipaggiamenti e cosmetici del pronto intervento. E questo non è niente, perché la West Virginia è sede di location che si sposano perfettamente con l'atmosfera tipica di Fallout, come il bunker presidenziale e la Radio Quiet Zone, regione in cui si svolgono misteriosi esperimenti militari.

Bethesda non manca di innovare dal punto di vista tecnico. Fallout 76 porta con sé una rinnovata gestione dinamica dell'illuminazione, un meteo variabile a seconda della regione e un nuovo sistema di propagazione delle foreste.

Nemici

A pochi anni di distanza dalla detonazione degli ordigni nucleari, le mutazioni genetiche della fauna locale sono impressionanti. Prendendo ispirazione dal folclore di questo stato, gli sviluppatori hanno inserito una serie di creature spaventose tra le quali spicca Mothman, il misterioso uomo falena protagonista di diverse leggende metropolitane, affiancato da più di sessanta forme di vita tra numerose vecchie conoscenze e tanti nuovi candidati al titolo di abominio più temuto della zona contaminata.

Non sono presenti, invece, i predoni; secondo la lore di Fallout il Vault 76 è il primo ad aprirsi al mondo, pertanto gli unici umani a percorrere le strade rurali sono gli altri giocatori. Allo scopo di riempire questo vuoto sono stati creati gli Scorched, ovvero Ghoul ferali dotati di quel tanto di intelletto che basta per utilizzare armi da fuoco e assolvere il ruolo di spietati saccheggiatori.

Quest e Endgame

Insieme alla conferma della presenza dei robot, è arrivata una notizia che tranquillizzerà gran parte dei fan: Fallout 76 mantiene la stessa formula di questing che ha caratterizzato l'intera saga; ma chi assegnerà le missioni in un mondo privo di vita senziente? Pete Hines non ha usato mezzi termini: olonastri, terminali, note e droidi diventano la principale fonte narrativa, garantendo ai giocatori ore di intrattenimento tradizionale.

Nell'opera è presente una sorta di sistema di eventi pubblici che spinge a soccorrere alcuni insediamenti e riporta inevitabilmente alla memoria l'odioso Preston Garvey, ma fortunatamente i Minutemen non sono altro che uno spettro lontano. I giganteschi pipistrelli intravisti nei trailer si chiamano invece Scorch Beasts, e hanno un ruolo fondamentale nell'apparato endgame: bisogna liberare la zona contaminata da questa letale minaccia, sigillando le tane una volta per tutte. Come? Nuclearizzandole, ovviamente.

Il livello di personalizzazione estetica offerto dal titolo punta ad innalzare di molto lo standard della serie, e i designer hanno modellato centinaia di equipaggiamenti. Alcuni influiranno sulle statistiche, altri sono stati realizzati esclusivamente per aumentare la caratterizzazione visiva.

Ognuna delle sei sezioni in cui è divisa la mappa ospita silos armati di missili, e i giocatori possono unire le forze per localizzare i codici di lancio e decifrare un enigma che, infine, permette di 'ristrutturare' parte della West Virginia sotto il peso di svariati megatoni. Ma non finisce qui: una volta sganciato l'ordigno, l'area che abbiamo scelto di annientare cambia completamente per forma e contenuti: tempeste radioattive si abbattono sul cratere popolato da temibili creature, e chi avrà il coraggio di addentrarsi nel cuore del fallout vero e proprio sarà ricompensato con drop leggendari e materiali particolarmente utili.

Sistema di Sviluppo

Ebbene sì: drop e materiali, perché gran parte dell'esperienza poggia le basi sul crafting e sul continuo inseguimento di risorse e armamenti di rarità crescente. In alcune sequenze abbiamo intravisto i personaggi guadagnare punti Exp eliminando i nemici, e sembra lecito presumere che il sistema di leveling sia rimasto invariato rispetto al passato. La novità risiede nei perk, perché gli attributi S.P.E.C.I.A.L. aprono le porte ad un sistema di carte: ogni carta richiama un perk simile a quelli presenti in Fallout 3, con la differenza che se ne può equipaggiare solamente un numero limitato; inoltre, è possibile "prestare" le proprie carte ai membri del party in modo da ottimizzare la distribuzione delle abilità prima di dedicarsi all'esplorazione.

Gran parte del gameplay è ricamato attorno al concetto di libertà: il crafting permette, col supporto delle skill, di realizzare praticamente ogni elemento, dal cibo alle munizioni fino a medicinali e pezzi di armatura atomica. In un mondo privo di NPC umani bisogna fare affidamento sulla collaborazione tra giocatori per determinare l'economia: un cuoco provetto sa realizzare spiedini che aumentano vertiginosamente i punti vita del personaggio, ma probabilmente non è in grado di craftare Rad-Away e Stimpak; è poi necessario localizzare progetti e ricette, fattore che aumenta ulteriormente la necessità di una costante interazione tra sopravvissuti. Ovviamente l'intera esperienza è fruibile in solo play, ma in questo caso bisogna costantemente ottimizzarsi prima di svolgere ogni attività e guardarsi le spalle da eventuali aggressori, mentre un gruppo con ruoli predeterminati ha un vantaggio considerevole nella conquista delle wastelands.

Cover image for YouTube videoFallout 76 – Trailer E3 ufficiale

Fallout 76 riporta in vita meccaniche che sembravano spazzate via dalla nuova accessibilità della saga: tornano le malattie in numerose forme, mentre la fame e la sete incidono sul gameplay in modo relativamente marginale. Ciò che sembra veramente interessante è il sistema delle radiazioni: all'aumentare del livello sul contatore Geiger, anziché un abbassamento dei punti vita, si ottengono delle mutazioni; simili ai classici "traits" dei primi due Fallout, assegnano un bonus e un malus al protagonista e sta a noi scegliere se curarlo o se rendere la mutazione permanente, tendendo a mente che alcune possono perfino intaccare l'aspetto del personaggio.

Multiplayer

Ogni server può ospitare fino a 24 giocatori, e unirsi alla partita di un amico è semplice come premere un pulsante. Gli sviluppatori hanno discusso a lungo delle possibili implicazioni di una totale libertà interattiva, e infine hanno deciso di rischiare: aprendo la mappa è possibile conoscere la posizione dei Pip-Boy degli altri superstiti, e sta a noi decidere se aiutarli, commerciare o tentare di annientarli. Questo non significa che non siano state prese misure cautelari nei confronti del griefing, e ad esempio non è possibile piazzare il workshop portatile, ovvero il luogo dove costruire la propria base operativa, nelle vicinanze dello spawn point all'interno del Vault. In ogni caso, Todd Howard si è detto curioso di vedere come i giocatori sfrutteranno la totale libertà di interazione, per poi intervenire in seguito piuttosto che privare fin da subito l'esperienza survival di un'incognita tanto importante.

Supporto e Informazioni

Il team di sviluppo ha confermato che sfrutterà appieno l'opportunità offerta dalla formula del Live Game, arricchendo l'esperienza con tanti piccoli aggiornamenti scanditi da grandi iniezioni di contenuti, ampliando gli elementi che si dimostreranno i più amati e limando di volta in volta quelli passati in sordina. Insomma, lo scopo finale di Fallout 76 è quello di mantenere sostanzialmente invariato il feeling offerto dal mondo post-apocalittico, arricchendo l'esperienza per offerta e dimensioni e strizzando l'occhio al tempo stesso all'utenza dei survival-online e a quella degli sparatutto loot-based.

Ecco la mappa della West Virginia: il design vivo e colorato si contrappone al classico minimalismo della saga. Una catena montuosa seziona verticalmente il territorio, separando le zone industriali dagli immensi parchi naturali.

Fallout 76 sarà disponibile su PC, PS4 e Xbox One a partire dal 14 novembre 2018 al prezzo di 74,98 euro per la versione console e 60,98 per l'edizione PC. È già disponibile per il pre-order l'edizione speciale T-51b Power Armor, che include un casco indossabile dell'armatura T-51 con tanto di led, modulatore vocale e suoni dello spav, oltre a 24 action figures dall'universo di Fallout, un immancabile mappa fluorescente della West Virginia e alcuni bonus di personalizzazione da riscattare in gioco.

Una deriva interessante quella imboccata da Bethesda, che attraverso le parole di Todd Howard tranquillizza anche i fan della formula RPG tradizionale: Starfield e The Elder Scrolls: VI saranno infatti opere interamente offline e saldamente ancorate all'infallibile standard ventennale della software house.

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Fallout 76

PS4, Xbox One, PC

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Lorenzo Mancosu

Editor-in-Chief

Cresciuto a pane, cultura nerd e videogiochi, i suoi primi ricordi d'infanzia sono tutti legati al Super Nintendo. Dopo aver lavorato dentro e fuori dall'industry, è finalmente riuscito ad allontanarsi dalle scartoffie legali e mettere la sua penna al servizio di Eurogamer.it.

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