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Asus ROG Strix XG32VQ - recensione

Un monitor per chi ama le curve e non è caduto nella trappola del 4K.

I monitor curvi si sono creati una solida nicchia nell'attuale mercato dei display per gamer. Nel corso degli ultimi anni c'è stata una vera e propria esplosione del mercato di questa tipologia di prodotti, grazie alle ottime performance ed alla maggiore immersività sono sempre di più gli utenti che scelgono di acquistare questo tipo di monitor. Un display curvo è l'ideale per il gaming e per la fruizione di contenuti multimediali anche se forse risulta essere un po' meno adatto all'utilizzo in ambito lavorativo e professionale. Attualmente li troviamo più diffusamente nel formato 21:9 ultra-wide, anche se non viene disdegnato il classico aspect ratio 16:9.

ASUS, con la sua linea Republic of Gamers (ROG per gli amici) concentrata sulle necessità dei giocatori, ha deciso di cavalcarne l'onda aggiungendo alla serie una sua gamma di monitor curvi 16:9, tra i quali quello di cui andiamo ad occuparci in quest'articolo: il ROG Strix XG32VQ, un monitor dotato di pannello VA (Vertical Alignment) da 31,5 pollici con risoluzione QHD (2560x1400), curvatura 1800R, supporto colore DCI-P3 e refresh rate a 144 Hz con FreeSync.

Lo Strix XG32VQ è un grande monitor ed è accompagnato da una scatola di dimensioni appropriate con ampia protezione. Nella confezione troviamo i cavi HDMI, DisplayPort e USB 3.0, oltre ad un alimentatore esterno dalle dimensioni di un caricabatterie per notebook. All'interno della scatola ci sono anche un manuale ed un CD di supporto oltre a tre differenti cover per la personalizzazione del LED posto sotto la base del monitor.

I led di cui è dotato XG32VQ proiettano il logo di Asus sulla base, oltre a fornire un'eccezionale spettacolo visivo.

Il montante è collegato in modo permanente al pannello, scelta costruttiva che permette il corretto funzionamento del LED personalizzabile posto al suo interno. La base si collega con un singolo bullone, quindi bisogna agganciare la copertura d'illuminazione a uno dei tre obiettivi. Grazie alla staffa solida e ben costruita è possibile modificare a piacere altezza (0 ~ 100 mm), inclinazione (+ 20° -5°) e rotazione (+ 50° -50°) dello schermo. La cornice è molto ridotta in alto e ai lati, ma è un po' più ampia nella parte inferiore. I controlli si trovano nella parte posteriore inferiore destra, e consistono di quattro grandi tasti e un joystick. La navigazione dell'OSD è semplice e intuitiva, anche se il tasto di accensione sembra lo stesso degli altri controlli, il che rende facile spegnere il monitor per errore.

Sul retro del device sono posizionate anche le porte di connessione, nascoste sotto uno sportello in plastica removibile che permette di mantenere nascosti ed in ordine i cavi. Questi escono da un vano laterale e possono essere fatti passare attraverso un apposito foro nel montante. Le connessioni consistono di una singola HDMI 2.0, due DisplayPort 1.2 (di cui una mini), un'uscita audio analogica da 3,5 mm e due USB 3.0.

Grazie a una diagonale di 31,5" e al pannello VA 16:9 1800R, abbastanza insolito per i monitor da gioco, che di norma hanno schermi grandi e piatti oppure curvi e ampi, questo schermo non ha problemi a riempire la visione periferica di chi osserva. Il raggio della curva è 1800 mm, relativamente poco marcato rispetto agli altri schermi da gaming, tuttavia è appropriato per l'aspect ratio 16:9 in quanto restituisce un buon effetto avvolgente senza distorcere l'immagine. Sulla parte frontale è applicato uno strato antiriflesso che permette di utilizzare lo schermo senza fastidi, anche in situazioni di forte illuminazione o con lampade poste alle nostre spalle

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Una volta messo in funzione, la prima cosa che colpisce è l'effetto d'illuminazione che arriva dalla base, in perfetto stile ROG. Asus ha incluso tre lenti che proiettano due loghi differenti, o semplicemente una luce soffusa, a scelta dell'utente, con l'effetto controllabile sia dall'OSD che dal software Aura Sync. Quest'ultimo può essere usato per coordinare l'illuminazione tra il monitor e altro hardware ROG supportato come l'illuminazione del case o i moduli di memoria RAM, attraverso i profili Light In Motion, Aura Sync e Aura RGB. L'OSD appare premendo il joystick e spostandovi rapidamente potete entrare in contatto con molte funzionalità e opzioni. I tasti di controllo danno accesso alle modalità immagine e a GamePlus.

Quest'ultimo è uno dei punti di forza di Asus, con le funzionalità che aumentano all'uscita di ogni nuovo modello. La schermata iniziale offre quattro opzioni: mirino, timer, contatore FPS e allineamento display. Avete due differenti reticoli di mira, in rosso o in verde. Una volta attivati, potete spostare il mirino in giro con il joystick. Il countdown spazia da 30 a 90 minuti, permettendovi di sapere quando è tempo di tornare al lavoro. Le modalità di immagine sono 8 e viene utilizzato di default il profilo "Racing" che risulta ben bilanciato. È possibile comunque creare un profilo personalizzato ed impostare a nostra discrezione i vari settaggi.

Il menu Image contiene un overdrive su cinque livelli, opzioni di aspect ratio, contrasto dinamico e un selettore del FreeSync. Quando l'XG32VQ rileva una scheda video compatibile con FreeSync, questo si attiva automaticamente. L'overdrive è ben implementato e persino l'impostazione più alta produce solo del leggero ghosting.

Il menu Color ha i soliti slider di luminosità e contrasto, più un controllo di saturazione del colore (disattivato in alcune modalità), tre impostazioni di temperatura colore più una modalità utente e tre opzioni gammaI filtri di luce blu sono standard sulla maggior parte dei monitor presenti sul mercato. XG32VQ ha quattro livelli più un'impostazione per disattivarli del tutto. Qualora passiate diverso tempo davanti a un foglio Word o Excel, il filtro può ridurre l'affaticamento degli occhi senza richiedere cambiamenti alle altre impostazioni di calibrazione.

La cornice è molto ridotta in alto e ai lati, ma è un po' più ampia nella parte inferiore.

Le altre opzioni vi permettono di disattivare le porte USB in standby per risparmiare energia; cambiare lingua dell'OSD, timeout e trasparenza e vedere l'informazione sul segnale. Potete sempre vedere la risoluzione degli ingressi, il refresh rate e la modalità immagine nell'angolo superiore destro dell'OSD. Infine ci sono quattro slot di memoria che possono caricare e salvare un gruppo di impostazioni.

Durante i nostri test l'Asus ROG Strix XG32VQ è stato utilizzato come monitor principale su un PC fisso con Windows 10 collegato attraverso il cavo HDMI, durante le varie ore della giornata alternando l'utilizzo di Office, diverse ore di navigazione e, naturalmente, in accese sessioni di gaming di cui ci ha piacevolemente colpito l'uso del FreeSync. Il monitor mantiene sempre alto il frame rate e grazie alla Low-FrequencyCompensation, si ottengono video fluidi anche al di sotto del 30 FPS. Al di sopra tutto scorre alla perfezione ed ogni movimento viene prodotto con naturalezza. Nell'utilizzo lavorativo viene dato massimo risalto alla qualità delle immagini e dei colori. Qui, grazie alla ridotta curvatura, è possibile lavorare e navigare senza problemi e difficoltà, cosa non scontata per un monitor da gaming.

Il pannello di Strix XG32VQ è basato sulla tecnologia VA, Vertical Aligment, che permette di avere neri molto profondi ed un contrasto elevato. Il pannello ha una risoluzione WQHD 2560 x 1440 pixel ed un rapporto 16:9. La scelta di Asus per questo aspect ratio e questa risoluzione risulta intelligente e perfettamente bilanciata per il gaming. Con la risoluzione QHD è possibile ottenere immagini e video di altissima qualità, ma non essendo eccessivamente elevata è possibile mantenere sempre alto e stabile il frame rate. Con il rapporto 21:9 si aumenta lo spazio sul desktop ma si tende ad avere uno monitor decisamente allungato, questo Strix, invece, con i suoi 16:9 è perfettamente bilanciato in termini di altezza e larghezza e risulta il prodotto ideale per il gaming. Oltre a queste intelligenti scelte c'è da valorizzare l'ampio refresh rate a 144 Hz e la presenza del FreeSync fino a 48 Hz e della tecnologia LowFramerateCompensation che consentono di avere prestazioni eccellenti.

Grazie allo strato antiriflesso possiamo utilizzare lo schermo senza fastidi, anche in situazioni di forte illuminazione o con lampade poste alle nostre spalle.

Il pannello VA riesce a raggiungere una luminosità massima dichiarata di 300 cd/m2, stando a quanto dichiarato da Asus, e vanta livelli di profondità del nero fra i migliori mai visti con un rapporto di contrasto impressionante di 3000:1 (la media è di circa 1000:1 sui pannelli IPS e TN). I colori sono ottimamente riprodotti con la modalità Racing, attiva di default, che permette di avere delle colorazioni sempre brillanti e realistiche. I colori ci hanno piacevolmente stupiti per qualità e precisione: la gamma raggiunta dal display è infatti veramente ampia e si conferma essere uno dei migliori monitor del 2018 per il gaming.

Con Asus ROG Strix XG32VQ c'è stato feeling fin da subito. La qualità del pannello e delle immagini è spettacolare, sono presenti tutte le caratteristiche tecniche necessarie per giocare alla grande ed il design è semplicemente splendido. Certo, la risoluzione non arriva al 4k e manca qualche opzione ma il display funziona in maniera egregia e non possiamo che consigliarvelo senza riserve. Se state cercando un monitor da gaming con una scheda tecnica completa, un'alta qualità delle immagini e basato su ottime tecnologie potete acquistare a cuor leggero questo Asus ROG Strix XG32VQ ad un prezzo di vendita che si aggira attorno ai 600 euro. Un rapporto qualità-prezzo decisamente bilanciato per quello che questo prodotto ha da offrire.

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A proposito dell'autore

Roberto De Lucia

Contributor

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