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La sfida di G2A a eBay parte dall'Italia - speciale

Non solo giochi, ma da oggi anche hardware.

In molti conosceranno G2A per il suo negozio online, grazie al quale poter comprare giochi ad un prezzo sensibilmente inferiore rispetto a quello ufficiale. Un business che ha fatto sorgere parecchi dubbi e parecchie critiche in seno all'industria, poco convinta dell'origine di questi codici. Sviluppatori come Tiny Built hanno sostenuto, infatti, che questo business serva a coprire delle truffe con le carte di credito i cui costi si riversano solo sugli sviluppatori. G2A, invece, si difende affermando di muoversi in maniera legale all'interno delle pieghe offerte dal mercato libero. Ne parliamo qua se siete interessati.

Nonostante le controversie, il servizio è utilizzato con soddisfazione da quasi venti milioni di persone ogni anno, grazie alla possibilità di acquistare software a prezzi competitivi, utilizzare svariati metodi di pagamento e ottenere nel giro di poco tempo il prodotto ordinato.

Non parliamo solo di prodotti da attivare su Steam, Origin o gli altri store digitali, ma anche di software educativi, buoni regalo e sistemi operativi. Questo perché G2A è dal giugno 2016 anche rivenditore ufficiale Microsoft, perlomeno per quanto riguarda Windows, Office e gli altri prodotti business.

Il marketplace di G2A al momento è conosciuto principalmente per la vendita di giochi, ma fornisce anche altri tipi di software e servizi.

Negli anni, l'azienda polacca (con sede ad Hong Kong) ha accumulato una serie di servizi per il cliente (non importa che sia un compratore o un rivenditore) in grado di premiare la sua fedeltà con incentivi, facilitazioni e servizi aggiuntivi. Inoltre, hanno sviluppato dei sistemi anti frode che si basano su di un'Intelligenza Artificiale capace di analizzare le tracce lasciate durante una transazione per capire se si sta provando a fregare il sistema o meno. In altre parole, G2A sembra al centro di una campagna di "brand awareness" volta a far dimenticare le polemiche passate e a sottolineare come, diversamente da quanto detto finora, i punti di forza della società siano la sicurezza dei suoi sistemi e la serietà dei loro servizi.

Un cambio di marcia fondamentale, soprattutto in vista delle mosse future. La prima è un sistema di pagamento globale e unificato, chiamato G2A Pay, che dovrebbe riunire in un unico posto 200 metodi di pagamento online differenti, dalla classica carta di credito a strani vaglia utilizzati in India, e 80 valute.

La seconda è una nuova sezione del marketplace: quella dell'elettronica. Al suo interno si potranno trovare accessori per il gaming, cuffie, mouse e molte delle altre cose che normalmente troveremmo su eBay o Amazon Marketplace. Potenzialmente potrebbe esserci lo spazio anche per i videogiochi, quelli fisici, di importazione o classici. Tutto dipenderà dai negozianti.

Al momento la pagina Electronics è piuttosto scarna, ma l'Italia è solo uno dei paesi test del servizio.

Questo perché, esattamente come succede per le chiavi dei software, G2A sarà solo il luogo dove decine di migliaia di persone diverse si troveranno per fare affari. Non venderà nulla direttamente. Un atteggiamento che da una parte consente alla società di agire in terza persona e di dribblare il rischio di venire coinvolta in qualche tipo di problema o scandalo, ma dall'altro denota una certa presa di coscienza.

"Quello dell'hardware è un mercato assolutamente nuovo per noi," ha detto Thais Rodrigues, head Of Business Development di G2A. "Per questo motivo abbiamo deciso di vendere prodotti nuovi e di affidarci solo ed esclusivamente a rivenditori con una comprovata esperienza. In questo modo siamo sicuri di poter garantire sia una corretta distribuzione delle merci, sia un rispetto dei regolamenti locali in materia di compravendita."

In altre parole, perlomeno all'inizio, si affideranno a terze parti che hanno già una comprovata esperienza in questo genere di attività in modo che siano già rodati in materia di assistenza al cliente. Il tutto per evitare che la società polacca debba imparare sulla propria pelle eventuali problemi logistici o legali. Danno per scontato che queste attività, nel loro passato, si siano già trovate ad affrontare positivamente questo genere di impasse.

Al suo interno si troveranno accessori di varia natura, ma anche merchandise ufficiale di alcuni team eSport.

Secondo l'azienda polacca il pubblico che quotidianamente affolla i server di G2A e i servizi di sicurezza offerti dalla compagnia, dovrebbero bastare a convincere un numero sempre maggiore di rivenditori ad affollare il mercato, ampliando il catalogo e spingendo i prezzi al ribasso.

La sperimentazione avverrà principalmente in Europa con alcuni paesi tra i quali l'Italia a fare da apripista. G2A non ha voluto/potuto dirci quali elementi del nostro paese sono sembrati utili ai fini della loro ricerca, ma molto probabilmente la nostra nazione è vista come una sorta di benchmark per capire come potrebbero reagire altre nazioni mediterranee a questa novità. In altre parole, se non ci sono problemi col marketplace in Italia, perché dovrebbero averne in Grecia, Portogallo o Spagna?

Nel giro di pochi mesi, comunque, la sezione elettronica dovrebbe essere attivata in ogni paese raggiunto da G2A, introducendo in questo modo un nuovo e aggressivo concorrente all'interno del mercato.

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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