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Ecco perché abbiamo bisogno della potenza dei processori Intel octa-core di prossima generazione - articolo

Le nuove console resetteranno la base di partenza e le CPU vedranno il più grande salto generazionale.

Anche se mancano le conferme ufficiali, è probabile che nei prossimi mesi vedremo nuove CPU a otto core da parte di Intel, che saranno in grado di surclassare il già potente i7 8700K, che attualmente è la nostra scelta ideale come CPU più veloce dedicata al gaming. I benefici che tali nuovi processori porteranno al gaming nell'immediato potranno essere limitati, ma una volta che avremo nuove console spinte da processori Ryzen, nell'universo PC ci sarà un maggiore bisogno di chip più veloci.

Per cominciare, andremo ad analizzare tutti i vari rumor, che partono tutti da un bel dato di fatto. Il noto produttore di schede madri Asrock ha attaccato degli adesivi sulle sue ultime schede madri H310, che citavano il supporto a CPU a otto core. Questo non solo conferma l'arrivo delle CPU a otto core, ma anche che le schede madri Coffee Lake già sul mercato ne offriranno il supporto. Da qui in poi, ci stiamo addentrando nel grigio spazio dei rumor. Il sito cinese Coolaler ha fornito specifiche trafugate per tre processori Core di nona generazione di fascia top, citando un nuovo processore octa-core, 16-thread i9 9900K, oltre a un processore octa-core e 8-thread Core i7 9700K e un nuovo six-core i5 9600K.

Le specifiche leakate sono elencate nella tabella qui sotto, e la cosa notevole (e che è forse quella che rende il leak meno credibile) è l'alta frequenza di clock dei nuovi processori octa-core. Più core implicano una superficie di silicio maggiore, cosa che solitamente è inversamente proporzionale alla frequenza operativa, e qui invece succede tutto il contrario. Il noto sito tedesco Golem.de ha comunque una spiegazione, affermando che la soluzione di dissipazione termica è saldata al die del processore, avendo permesso ad Intel di alzare i clock. Ma nonostante ciò, un possibile Core I9 che spari tutti gli otto core e 16 thread a 4.7GHz è comunque un altro paio di maniche.

L'idea che Intel produca un Core i7 a otto core senza hyperthreading ha fatto storcere il naso a molti, ma dal punto di vista della pura potenza bruta, l'attuale Core i5 8600K (six-core/8-thread) offre solo un piccolo incremento prestazionale rispetto al Core i7 7700K (quad-core/8-thread) ed in tandem con le sue strepitose frequenze di clock un chip a otto core fisici ha buone chance di battere il top di gamma 8700K. A parte l'arrivo dei nuovi i7 ed i9, la line-up di processori Core di nona generazione sembra un refresh abbastanza standardizzato rispetto alla linea Coffee Lake-S, con incrementi della frequenza di clock di 100-200MHz su tutta la linea.

Intel produce già diversi chip multi-core per la linea enthusiast, ma il chiacchierato Core i9 9900K sarà il primo octa-core per il mercato consumer, in un pacchetto simile a questo.
Specifiche Leaked (Non confermate) Core i9 9900K Core i7 9700K Core i5 9600K
Core/Thread 8/16 8/8 6/6
Single-Core Turbo 5.0GHz 4.9GHz 4.6GHz
Clock Max Turbo su tutti i Core 4.7GHz 4.6GHz 4.3GHz
Cache 16MB 12MB 9MB
TDP 95W 95W 95W

Le motivazioni che spingono Intel a innalzare la gamma è abbastanza semplice: la strategia di AMD di abbondare col numero di core e con le frequenze di clock sui chip Ryzen 2000 di recente commercializzazione rendono questi ultimi molto convenienti per qualsiasi applicazione al di fuori del gaming. E anche se le finanze di Intel non ne hanno risentito, la perdita di performance conseguenziale alle patch apportate per gli incubi Meldown e Spectre potrebbero aver avuto un ruolo importante nel convincere il produttore di chip a spingere duro sui suoi prossimi processori top di gamma.

Ma in ambito gaming, abbiamo realmente bisogno di processori octa-core con frequenze decisamente alte? Beh, prima di tutto dipende dallo scenario di utilizzo. Molti monitor adesso supportano frequenze di refresh di 75Hz, 120Hz, 144Hz, 165Hz o persino 240Hz, frequenze che richiedono che l'engine giri a velocità decisamente più alte rispetto della norma. In secondo luogo, i porting multi-platform per PC sono fondamentalmente pensati per girare su CPU mobile a basso consumo AMD Jaguar su cui sono basate PS4 e Xbox One, ma la situazione cambierà presto nell'universo console.

Molti porting console sono in grado di girare facilmente a più di 60fps su PC, anche mettendo in conto il notevole fattore di rallentamento costituito da Windows, ma con le console next-gen che verosimilmente saranno basate su processori Ryzen, e possibilmente da due moduli quad-core per un totale di otto core, i giochi saranno molto più complessi; di conseguenza, i requisiti di sistema per i porting PC si alzerebbero fino alla fascia top.

Ma anche allo stato attuale, l'importanza della CPU nei videogiochi è molto sottovalutata per due ragioni. Prima dio tutto, il fattore limitante primario nelle performance dei giochi è solitamente la GPU, il che implica che nella maggior parte dei casi è la vostra scheda grafica a definire l'esperienza di gioco. Ma di conseguenza, ciò significa anche che quando è la CPU a fare da collo di bottiglia risulta estremamente difficile riconoscere la situazione, visto che la richiesta di risorse CPU varia moltissimo da un momento all'altro, anche all'interno della stessa scena.

Crysis 3: Very High, SMAA T2x

E poi c'è quello che è un fattore che consideriamo fastidioso, ovvero la scarsezza di test ripetibili che stressano seriamente l'engine di gioco lato CPU. La maggior parte dei benchmark inclusi nei giochi si focalizza infatti sullo stress della GPU, e questo compromette in un certo senso le recensioni delle CPU, che spesso restituiscono risultati abbastanza simili nei benchmark, ma nel mondo reale dei giochi abbiamo delle scene in cui i frame-rate sono notevolmente diversi e ove la GPU è rallentata dalla CPU. Ecco perché abbiamo speso così tanto tempo a trovare dei benchmark o degli scenari di gioco che stressano realmente il processore e per dimostrare che un chip veloce può decisamente fare la differenza.

Quindi considerate il benchhmark di Crysis 3 qui sopra come un esempio di sfida e di dove occorre guardare per avere dei dati significativi. Abbiamo scelto questo gioco come un esempio visto che l'engine sfrutta il multi-core e test precedenti hanno dimostrato che ama i processori Ryzen, a differenza di molti altri titoli. Se avete dimestichezza con il widget benchmark (fruibile solo sulla versione desktop di questa pagina), potete riprodurre il video YouTube per vedere i dati dei frame-rate e dei frame-time in tempo reale mentre muovete il mouse sulle chart per ottenere i fps, o cliccare per passare ai più utili percentuali differenziali. Chi naviga da dispositivi mobile vedrà una tabella con I frame-rate medi ed i frame-rate minimi percentuali.

Prima di tutto, vale la pena sottolineare che non è un vero e proprio benchmark CPU, visto che Crysis 3, così come altri giochi, non ha un benchmark integrato. Si tratta di uno scenario che vede l'engine fare largo uso della CPU e che scala alla grande in base al numero di core, cosa che abbiamo scoperto durante le operazioni di monitoraggio. Ogni processore è testato con una Titan X Pascal overcloccata a risoluzioni 1080p e 1440p. A 1080p, l'idea è di escludere il più possibile la GPU dai fattori limitanti, mentre a 1440p l'obiettivo è di vedere come cambiano i risultati quando la GPU acquisisce peso come collo di bottiglia, così come accade in molti PC da gioco. In entrambi i casi i risultati sono interessanti.

Ashes of the Singularity Escalation: DX12 CPU Test

Recentemente abbiamo testato il Ryzen 7 2700X appena uscito, una CPU interessante che si auto-overclocca a una frequenza prossima ai suoi limiti (in questo caso 4.0GHz). AMD vi fornisce anche un dissipatore nella confezione, che vi permette di ottenere altri 100-200MHz giocando manualmente sui valori da BIOS, andare oltre richiede una soluzione di dissipazione più efficiente. Quindi, in questo scenario, le misurazioni delle performance stock sono ciò di cui necessitiamo. Confrontato con il 2700X c'è il Core i7 8700K a velocità stock ma anche lo stesso overcloccato a 4.7GHz (velocità turbo impostata su tutti i core usando una scheda madre con chipset Z370). Entrambi questi processori sono estremamente capaci e caldamente consigliati: l'i7 8700K eccelle nel gaming mentre il 2700X vince nei compiti di produttività e vi dà un prodotto nel complesso più completo.

Le statistiche a 1440p di Crysis sono abbastanza rappresentative di come un benchmark standard per CPU possa apparire in una qualsiasi recensione. In media, il Ryzen 7 2700X è solo il 5 percento più lento dell'8700K ma questa differenza è spinta verso il basso perché gran parte della sequenza comporta un collo di bottiglia dato dalla CPU. Ma guardando i valori minimi, l'8700K è più veloce del 23 percento, e addirittura più veloce del 33 percento se overcloccato a 4.7GHz. In ambito gaming i cali vertiginosi di fotogrammi sono decisamente odiati, ed ecco perché si spende di più per una buona CPU per giocare. A risoluzione 1080p il gap si amplia ancora di più nei valori medi, e in maniera più acuta nei valori minimi. In tutti I casi, i valori medi e massimo sono decisamente alti, ma per una CPU gaming sono i frame-rate minimi ed i frame-time massimi a definire maggiormente la fluidità dell'esperienza.

Abbiamo anche incluso il benchmark Ashes of the Singularity. Quest'ultimo è interessante poiché stressa pesantemente la CPU in una situazione tipica di gioco, esattamente il tipo di benchmark di cui avremmo bisogno nei giochi. Lo sviluppatore Oxide Games ci dice che si tratta di una situazione in cui quattro squadre comandate dall'IA si danno battaglia tutti contro tutti in una mappa di grandi dimensioni, con l'unica differenza in gioco che risiede nel fatto che le unità sono indistruttibili. Lo sviluppatore ci dice anche che il test potrebbe persino essere più pesante per il processore, ma che non si tratta di un sintetico e non si vuole estromettere completamente la GPU dai risultati. Neanche il potente i7 8700K a 4.7GHz riesce a mantenere i 60fps in questo test, ed anche se Ryzen 7 2700X sfrutta tutti i suoi 16 thread i risultati sono pure più scarsi. Si tratta dunque di un monito del fatto che in alcuni scenari di utilizzo le CPU high-end possono fare realmente la differenza, anche su display a soli 60Hz. Per dovere di cronaca, dobbiamo dire che anche i giochi Total War di Creative Assembly non mantengono stabilmente i 60fps, anche se la percentuale di utilizzo della CPU non è efficiente come nel gioco di Oxide.

In sostanza, dunque, comprare una CPU veloce e potente equivale a pagare di più per ottenere esperienze di gioco più fluide e prive di incertezze, assicurandosi così che la GPU sia sfruttata pienamente. Questo vale per il presente però. Quando alla fine del decennio arriveranno le console next-gen, queste CPU saranno in grado di gestire giochi più avanzati a 60fps o più. Le console definiscono le basi del gaming, e a breve riceveranno un grosso upgrade sul fronte CPU (ed i giocatori PC dovranno adeguare le proprie configurazioni hardware). Al momento, il Core i7 8700K rimane un processore assolutamente formidabile, ma abbiamo atteso con trepidazione l'arrivo degli i7 ed i9 di nona generazione, e sarà interessante scoprire quale sarà la risposta di AMD.