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L'assassinio di un ragazzo è l'ennesima scusa: la stampa generalista dà la colpa ai videogiochi

L'omicidio non ha nulla a che vedere, però, con essi.

Un recente fatto di cronaca ha sconvolto la cittadina sarda di Oristano, dove un giovane di 18 anni è stato ucciso da un gruppo di coetanei per un regolamento di conti legato allo spaccio di droga.

La notizia ha fatto il giro dei principali giornali cartacei e online d'Italia, e come spesso capita quando un fatto riguarda i giovani qualche testata ha naturalmente tirato in ballo i videogiochi. Per La Stampa, infatti, la banda di "ragazzini che ogni giorno giocavano con la playstation hanno studiato il delitto come se fossero proprio nel set di un videogame. Brutali e spietati, come in un combattimento virtuale."

Tesi molto interessanti, se non fossero completamente campate in aria. L'omicidio infatti è stato compiuto per ragioni di droga, e i videogiochi non sono in alcun modo coinvolti con la vicenda. Certo, dobbiamo ammettere di non essere rimasti minimamente sorpresi dall'attacco della stampa generalista, che non perde occasione per scagliarsi contro i videogiochi quando un fatto di cronaca riguarda gli adolescenti.

Che ne pensate dell'attacco de La Stampa? Siete rimasti sorpresi da questa ennesima strumentalizzazione?

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A proposito dell'autore
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Gianluca Musso

Contributor

Si è appassionato ai videogiochi grazie al capolavoro Monkey Island, oggi massacra NPC nei GDR Bethesda. Qualcosa dev'essere andato storto!

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