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Diablo III: Eternal Collection - recensione

Discesa all'Inferno su Nintendo Switch.

Confrontare la prima versione di Diablo 3 con la Eternal Collection uscita su PS4 e Xbox One, è come paragonare giochi separati da almeno un paio di generazioni hardware. Tanto acerbo, incompleto e parzialmente deludente la prima edizione quanto matura, opulenta e soddisfacente la seconda. Blizzard ci ha ormai abituati al costante e generoso supporto dei suoi titoli, continuamente aggiornati con nuovi contenuti e migliorati sotto tutti i punti di vista. L'arrivo del gioco su Switch rappresenta un ulteriore passo avanti e l'opportunità per allargare ancora di più il bacino d'utenza.

Diciamoci la verità, fino ad un anno fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sull'arrivo di Diablo 3 sulla console ibrida di Nintendo. Il sogno di poter giocare la Eternal Collection ovunque e in qualsiasi momento invece è ora diventato realtà, ma sono ancora in molti quelli che dietro questo porting vedono solo un'operazione commerciale con poche possibilità di successo. Fortunatamente il lavoro svolto è di ottima qualità e il pericolo di una conversione pigra è scongiurato da un prodotto che precipiterà i fan in un nuovo gorgo fatto di infinite ore passate davanti allo schermo. Tanto per fare un esempio: chi vi scrive ha già passato oltre 300 ore su due versioni di Diablo 3 (Xbox 360 + PlayStation 4) e si è approcciato a questa edizione Switch con l'unico intento di testarne le qualità tecniche e la completezza di modalità. Risultato: altre 40 ore polverizzate in meno di una settimana!

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Avendo in precedenza approfondito il gameplay del Crociato e successivamente del Cacciatore di Demoni, per questa ennesima run abbiamo voluto provare una vecchia conoscenza, il Negromante. Rispetto alle altre classi impiega molto meno ad ingranare e quasi subito si rivela sensibilmente "over-powered" rispetto ai colleghi, al punto che ben prima di arrivare a Livello 10 ci siamo visti costretti a salire di ben tre gradini nella schermata dei livelli di difficoltà. Il Negromante è perfetto per chi ama combattere dalla distanza e possiede incantesimi oscuri in grado di tenere a bada anche un nutrito numero di nemici. La sola Lancia Cadaverica può infliggere, nella sua forma primaria, un danno del 1750%, a patto che ci sia almeno un cadavere nei dintorni... materia prima che non manca di certo nel mondo di Diablo. Pur essendo estremamente scenografico, il Negromante risulta però un po' meno divertente delle classi più fisiche ed forse un po' troppo potente anche rispetto a Maghi, Sciamani e Demon Hunter.

Il bello di avere un pacchetto così abbondante come la Eternal Collection è però anche questo. Si può provare un po' di tutto e poi optare per la soluzione che maggiormente si addice al nostro stile di gioco. Una volta scelta la classe preferita entrano poi in gioco milioni di combinazioni possibili per armi, armature ed accessori.. oltre 800.000! Le migliori e più rare ovviamente non saranno chiuse nel primo scrigno che troverete, per procurarvele dovrete fare molto di più. Ma maggiore sarà lo sforzo, migliore la sarà ricompensa e dal punto di vista del loot la Diablo 3 Eternal Collection non si fa certo pregare.

Il set che vi trasformerà in un clone di Ganondorf è suggestivo, ma un pezzo così raro non è certo a buon mercato.

La quantità di contenuti di questa raccolta è inverosimile. All'avventura di base, che ormai rappresenta poco più di un prologo lungo una quindicina di ore, si aggiunge una tale quantità di modalità e opzioni alternative da far girare la testa. L'espansione "Reaper of Souls" e il DLC "Ascesa del Negromante" hanno portato il numero di classi a sette, mentre la modalità Avventura e le Stagioni alzano vertiginosamente la longevità totale. La prima si sblocca una volta sconfitto Diablo per la prima volta, include gli atti della storia principale e tutti i bivi sbloccati ma mette a disposizione una serie di obiettivi inediti, gli Incarichi, e i famigerati Varchi. Questi ultimi altro non sono che mondi alternativi abitati da combinazioni sempre più potenti e bizzarre di nemici. Molti degli equipaggiamenti più appetitosi si nascondono proprio al loro interno quindi vale sempre la pena farci un salto... occhio però a non fare troppo gli sbruffoni perché i Guardiani sono pronti a farvi a pezzi in pochi secondi. Uccidendoli guadagnerete le preziose chiavi che vi daranno accesso ai Varchi Maggiori, versioni ancora più pericolose con mostri leggendari e ricompense inimmaginabili.

Breve discorso riepilogativo anche per le Stagioni, un'altra delle modalità aggiunte da Blizzard in uno dei numerosi step di maturazione della sua creatura demoniaca. Consistono in una serie di imprese che possono essere portate a termine solo entro un certo limite di tempo, avendo in premio ricompense estetiche assolutamente uniche. Tra queste sono presenti anche set diversi a seconda della classe di personaggio utilizzata, che cambiano con il passare delle Stagioni. Per affrontarle dovrete creare uno o più personaggi che userete solo ed esclusivamente in questa modalità. Questi condivideranno i progressi maturati e una volta terminata la Stagione diventeranno eroi "non-stagionali", mantenendo tutte le ricompense conquistate.

Non tutti gli angoli di Sanctuarium sono accessibili da subito. Per visitare alcune location dovrete soddisfare alcune regole o portare a termine determinate missioni.

A tutto questo si aggiunge la possibilità di giocare condividendo lo schermo Switch con altri tre avventurieri armati di JoyCon, Link-ando (perdonate il gioco di parole) fino a quattro console o scegliendo una più tradizionale modalità online. L'utilizzo di un singolo mini-controller obbliga il giocatore ad abituarsi ad un sistema di controllo leggermente diverso, dovuto alla mancanza di alcuni tasti, ma a parte alcune azioni secondarie tutto è perfettamente gestibile con un minimo di pratica. I vostri amici o dei perfetti sconosciuti possono entrare ed uscire dalla vostra avventura in qualsiasi momento, darvi una mano con un boss e poi scomparire o spalleggiarvi fino alla fine. Per gli eroi solitari c'è poi il plus della modalità portatile, che fa di Diablo 3 Eternal Collection uno dei migliori compagni di viaggio possibili.

La più classica delle ciliegine sulla torta è contaminazione "zeldiana". L'universo di Link e soci entra per la prima volta in Diablo con alcuni oggetti provenienti direttamente da Hyrule. Il più buffo è un simpatico "polletto da compagnia" che vi accompagnerà nelle vostre avventure. È disponibile fin dall'inizio, vi basterà selezionarlo nel menù dell'equipaggiamento. Gratuita è anche una cornice ispirata alla Triforza, con la quale potrete adornare il ritratto del vostro personaggio. Completa il trittico un set di trasmogrificazione che vi permetterà di indossare la potente Armatura Spettrale di Ganondorf con tanto di ali evanescenti... stavolta però dovrete sborsare un bel po' d'oro visto che ogni parte costa la bellezza di 500.000 monete.

Il negromante può evocare varie creature che lo affiancheranno. Armate di non-morti, maghi scheletrici e golem forniranno diversi tipi di aiuto in battaglia.

Dal punto di vista tecnico il passaggio su Switch è avvenuto con dei piccoli e forse inevitabili compromessi tecnici. I modelli poligonali sono stati semplificati mentre quasi nessuna rinuncia è stata fatta in termini di effetti speciali rispetto alle precedenti versioni console. In ogni caso vi assicuriamo che solo nei momenti di pausa riuscirete a notare la differenza giocando in versione portatile, mentre la cosa si farà un po' più evidente in modalità docked a causa della differente risoluzione (960p contro i 1080p di PS4 e Xbox One standard). Il frame rate è solido ma non fisso a 60 fps come speravamo e soffre di sporadici cali di fluidità. Nulla di critico, comunque: non si scende mai sotto i 30 e l'esperienza di gioco non è in alcun modo compromessa anche nelle fasi più frenetiche.

Forse Diablo 3 Eternal Collection non è il gioco per cui vale la pena acquistare un Nintendo Switch (anche se l'edizione speciale della console con livrea e custodia personalizzate fa decisamente gola), ma va a rimpolpare la sua line-up con l'ARPG per eccellenza, che abbina un'infinita quantità di contenuti ad una qualità media decisamente alta. Se avete già giocato fino alla nausea una precedente versione i plus rappresentati dalla portabilità e dai contenuti dedicati a Zelda non sono forse sufficienti a giustificare l'esborso, ma in caso contrario l'apertura del portafogli è praticamente obbligatoria.

8 / 10

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Daniele Cucchiarelli

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Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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