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Smartphone per giocare seriamente: l'idea non è più folle, ma il limite sono i giochi - editoriale

Asus, Razer, Xiaomi: smartphone compatti potenti anche più di un PC.

I videogiochi mobile sono tutt'altro che un mercato nascente: nel 2018 varranno 70,3 miliardi secondo le previsioni di Newzoo. Ossia il 51% dell'intero mercato videoludico, più di smartphone e PC messi insieme. Eppure sta nascendo un ulteriore sottomercato, che intende, in un certo senso, posizionarsi a metà strada tra questi due opposti: gli smartphone per i videogiocatori.

Parliamo dei vari Asus ROG Phone, Razer Phone 2, Xiaomi Black Shark Helo. Non sono soltanto potenti smartphone top di gamma, ma possiedono alcune caratteristiche tecniche specificamente pensate per i videogiocatori appassionati che, si sa, chiedono sempre il massimo dall'esperienza di gioco. Raffreddamento a vapore, schermi con frequenza d'aggiornamento a 90 o 120 Hz, persino grilletti touch personalizzabili, fino a 10 GB di RAM e processori con overclock. Insomma, macchine da gioco che, per caratteristiche tecniche, intendono strizzare l'occhio agli utenti più appassionati.

Razer Phone 2 è uno degli smartphone per giocatori più recenti: include uno schermo HDR con frequenza d'aggiornamento a 120 Hz.

Veniamo alla grande domanda: ce n'era bisogno? Indubbiamente il mercato dei videogiochi mobile ha subito un'ulteriore evoluzione quando sono arrivati PlayerUnknown's Battlegrounds e Fortnite, esperienze molto più vicine a quelle che il pubblico tradizionale considera rappresentative di console e PC. La platea dei due titoli battle royale è enorme e non è un caso che, per esempio, Razer Phone 2 venga pubblicizzato insieme ad alcune immagini di PUBG, gioco per il quale sono state realizzate ottimizzazioni dedicate. Come a voler dire: questo è lo smartphone per voi che volete giocarci in mobilità senza dover scendere a troppi compromessi.

L'utente tipo di questi smartphone, in ogni caso, non è europeo; è cinese. La Cina è infatti un mercato esplosivo quando si guarda allo scenario mobile sia a livello commerciale sia a livello competitivo. Mentre in Italia si iniziava a capire come impostare gli esport, in Cina andavano già per la maggiore i tornei di Honor of Kings (da noi noto come Arena of Valor) o Battle of the Balls. D'altronde in Cina la stragrande maggioranza delle persone (il 95%) si connette a internet tramite uno smartphone; naturale che gli esport cinesi si sarebbero evoluti da questo punto di partenza.

Gli esport su mobile, allo stesso tempo, significano anche Clash Royale (il cui team di sviluppo, Supercell, è stato acquisito proprio dal gigante cinese Tencent). Un gioco che nessuno identificherebbe come la ragione per il quale acquistare uno smartphone con schermo Quad HD e HDR. I videogiochi su mobile si sono espansi a macchia d'olio proprio in funzione dell'elevata accessibilità: basta uno smartphone da 200 euro per accedere a un catalogo di centinaia di giochi gratuiti oppure venduti a bassissimo prezzo (rispetto agli standard console e PC).

Indubbiamente l'avvento di Fortnite e PUBG ha spinto ulteriormente l'idea di smartphone per videogiocatori.

In tal senso è difficile pensare che d'improvviso Epic Games inizi a organizzare tornei di Fortnite giocati solo su smartphone, per esempio. A livello esportivo i giochi su PC resteranno su PC, mentre i titoli nati e cresciuti su mobile (come Clash Royale o Honor of Kings) resteranno su smartphone; difficilmente gli smartphone per videogiocatori altereranno qualche equilibrio nello scenario competitivo. Allo stesso tempo, però, il mondo mobile ha spesso sfidato le previsioni di mercato; per cui chissà che i vari Asus, Razer e Xiaomi possano diventare, negli anni, un riferimento sempre più solido per gli atleti esportivi mobile.

Ci sono poi altre ragioni per cui queste aziende hanno partorito smartphone tanto potenti: dimostrazione di forza. Che un produttore metta in un dispositivo compatto la potenza che tanti utenti non hanno nel loro PC o notebook in casa è esemplificativo di ciò. Spostare il focus dal PC allo smartphone come macchina da gioco dove avere tutto - da Clash Royale a Fortnite - e senza dover rinunciare a prestazioni elevatissime diventa una pratica commerciale, una strategia di mercato i cui risultati potremo commentare soltanto nei prossimi mesi.

Reputo l'idea di uno smartphone che possa diventare un centro "nevralgico" dell'esperienza da gioco fantastica. È lo stesso approccio che ha fatto la fortuna di Nintendo Switch (portatile e casalinga allo stesso tempo), console che, a livello hardware, è essenzialmente un tablet Android. In tal senso emerge probabilmente il primo ostacolo - senz'altro il più difficile da superare - che un utente console o PC avrebbe valutando uno smartphone di questo tipo: l'assenza di giochi longevi e approfonditi sulla falsa riga di un qualsiasi God of War o The Legend of Zelda.

Asus ROG Phone include anche due grilletti touch personalizzabili quando lo smartphone viene tenuto in modalità orizzontale.

D'altronde potrebbe essere sbagliato chiederli: non è per questa ricetta che il mondo mobile ha attecchito agli utenti occasionali, che vogliono partite veloci per passare brevi momenti di noia. Allo stesso tempo invogliare gli utenti hardcore con Rules of Survival e Honor of Kings non è sufficiente agli occhi dei più critici.

Il prezzo degli smartphone per giocatori, infine, è molto più elevato (attorno ai 900 euro) rispetto a qualsiasi console, ma d'altronde i videogiochi su mobile si sono estesi perché tutti hanno bisogno di uno smartphone ogni giorno, meno di una console da gioco dedicata.

Su questa leva ora le aziende stanno aggiungendo un altro livello: smartphone così potenti da far dimenticare a tanti utenti di aver bisogno di un altro dispositivo per giocare ad alte prestazioni.

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Massimiliano Di Marco

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Aspetta la pensione per recuperare la libreria di giochi di Steam. Critica qualsiasi cosa si muova, soprattutto se videoludica, e gode alla vista di Super Mario e Batman.

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