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Marvel's Spider Man: Territori Contesi - recensione

Continua l'avventura dell'Arrampicamuri.

A un mese dall'uscita de La Rapina, è giunto il momento d'indossare nuovamente il costume e proseguire l'arco narrativo de "La Città che non dorme mai" col secondo DLC di Marvel's Spider-Man, Territori Contesi.

Se nella prima delle tre parti di cui si compone questo pacchetto abbiamo conosciuto in maniera più approfondita Felicia Hardy, la famigerata Gatta Nera, in questo secondo episodio è il turno di Hammerhead, uno dei più famosi boss malavitosi dell'universo Marvel. La narrazione riprende da dove si era interrotta al termine de La Rapina, con un Testa di Martello sempre più determinato nel raggiungimento del suo obiettivo.

Sin dalle prime missioni emerge il suo intento di voler eliminare gli altri capi famiglia del Maggia, per poter finalmente concentrare il potere sotto la sua guida, ed è qui che entra in gioco l'amichevole Arrampicamuri, che come suo solito vuole risparmiare più vite umane possibili, seppur di criminali, fermando infine la mente dietro tutta l'operazione.

Cover image for YouTube videoMarvel's Spider-Man | DLC Territori Contesi | PS4

Miles e MJ non saranno presenti in questa parte dell'avventura, se non per qualche sporadica quanto rapida telefonata a Peter, e di tutti i personaggi conosciuti nel corso della storia principale quello di maggior rilievo sarà il detective Yuri Watanabe, di cui non soltanto avremo la possibilità di scoprire interessanti avvenimenti sul passato, ma che giocherà un ruolo chiave nella narrazione.

E parlando proprio di quest'ultima, i toni utilizzati puntano a creare un'atmosfera leggermente più cupa, con un costante clima di tensione in stile "Il Padrino" (a cui tra l'altro s'ispira Hammerhead), e soltanto parzialmente vivacizzata dalle immancabili battutine di Spider-Man.

Il numero delle missioni principali si può letteralmente contare sulle dita di una mano, e per un completamento del 100% sono richieste dalle due alle tre ore, il che rende il contenuto tranquillamente fruibile in un solo pomeriggio. La maggior parte di questo tempo lo si passerà completando i contenuti secondari, che sfortunatamente vengono ben presto a noia, peccando di originalità.

Screwball farà il suo ritorno, proponendoci sfide e puzzle non troppo diversi da quelli già affrontati in passato.

Le basi di Hammerhead altro non sono che i covi di Fisk con nome e location differenti, utili se non altro per approfondire il passato di alcuni personaggi. Screwball fa il suo ritorno, proponendoci i suoi perversi giochini e puzzle all'insegna dell'intrattenimento sui social, anche qui differenziandosi davvero poco da quelli affrontati in passato. Immancabili infine i nuovi scontri casuali per le strade di New York contro gli uomini del Maggia, in un perimetro limitato però soltanto ai cinque distretti più a nord.

Per quanto si tratti solamente di un'aggiunta marginale, è interessante la nuova tipologia di scagnozzo che avremo la (s)fortuna di affrontare, un nemico munito sia di jetpack sia di scudo energetico, che non ci darà tregua con la sua lunga lista di possibili attacchi. Quanto meno tra questi e i colossi armati di minigun, gli scontri riescono a essere più impegnativi, costringendo a ricorrere quasi inevitabilmente anche all'uso di gadget, e dando una rinfrescata al gameplay.

Il doppiaggio, seppur sempre di qualità, si porta dietro le stesse incertezze già riscontrate nel gioco base. Insolita innanzitutto la scelta di non doppiarlo nella sua interezza: volteggiare per New York e sentire le voci in lingua originale dei passanti è sempre strano. Ciò che veramente è inspiegabile però è la scelta di non tradurre il nome del villain, Hammerhead, da sempre Testa di Martello, esattamente come anche nel gioco base toccò a Lapide, qui chiamato Tombstone. Parliamo comunque di pignolerie che potrebbero turbare i fan, ma ininfluenti in sede di valutazione.

Hammerhead, il boss del Maggia e principale antagonista di questo secondo DLC.

Territori Contesi è un "more of the same" dove di "more" c'è davvero poco. Si presenta come un capitolo intermedio, che continua il filone narrativo introdotto nel primo DLC limitandosi a spianare la strada per il (si spera) gran finale. La mancanza d'innovazione, una ripetitività accentuata e una durata risicata, fanno dubitare della scelta di Insomniac di dividere il pacchetto in tre DLC distinti, seppur strettamente legati tra loro. A salvare in corner questo secondo DLC, è il prezzo, coerente coi contenuti proposti.

6 / 10

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A proposito dell'autore
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Manuel Santangelo

Contributor

Manuel inizia in tenera età sulla prima Playstation, per poi spostarsi su PS2 e Xbox. Appassionato di sparatutto, s'affeziona a titoli quali Halo e Metal Gear Solid. Apprezza quasi ogni genere e negli ultimi anni inizia a creare contenuti su YouTube, anche per Eurogamer.it.

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