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Carnival Games - recensione

Alla fiera dell'Est, per due soldi...

È assai probabile che almeno una volta abbiate già sentito parlare di Carnival Games. È una serie nata su Wii in quel convulso periodo in cui tutti si lanciavano sull'innovativa console di Nintendo, ma aveva una sua dignità. A dirla tutta era un gioco abbastanza divertente e un po' diverso dal solito. Il successo fu discreto, al punto da generare alcuni spin-off e addirittura un capitolo VR non esattamente convincente. L'arrivo su Switch era praticamente inevitabile, e infatti eccolo qui.

Carnival Games è un party game composto da 20 mini-giochi che hanno come filo conduttore quelle "fiere di paese" tanto care agli americani. Avete presente quelle che di tanto in tanto ancora si vedono nei film vintage, in cui i visitatori possono cimentarsi con il tiro al barattolo, la pesca del pesce, la prova di forza e via dicendo? Ecco, prendete una di quelle, togliete la puzza di fritto, i bambini che urlano e aggiungete una spruzzata di circo che non guasta mai.

Non tutte le prove sono inizialmente disponibili e qui avremmo già qualcosa di cui lamentarci. In titoli come Super Mario Party questa scoperta progressiva dei giochi disponibili è la regola, ma quando a disposizione si hanno giusto un paio di decine di giochi l'impressione iniziale è piuttosto negativa.

Cover image for YouTube videoCarnival Games - Launch Trailer - Nintendo Switch

Solo otto possono essere provati da subito, in modalità Gioco Libero o Torneo, gli altri vanno acquistati con i biglietti che si guadagnano in singolo e multiplayer. Tale procedura risulta tediosa a causa dei costi eccessivi di ogni bonus aggiuntivo. Buona parte delle sfide è stata portata direttamente dal gioco originale, come nel caso dei tiri liberi di basket (Swish) e il Tiro al Clown, ma non manca qualche novità tra le quali spicca una divertente corsa con i droni e l'immancabile bowling, che da solo supera di slancio quasi tutti gli altri.

La quantità insomma non è uno dei pregi di Carnival Games per Nintendo Switch, ma con il discorso qualità come se la cava questa versione? Purtroppo anche da questo punto di vista i risultati non sono particolarmente convincenti. Chi vi scrive a suo tempo aveva giocato la versione Switch e di conseguenza era ben disposto nei confronti di questa trasposizione. Purtroppo il porting non è andato nel verso sperato e i problemi non sono pochi.

Su Switch è possibile giocare fino in quattro sulla stessa console, a patto di avere un sufficiente numero di JoyCon. Non esiste gioco online quindi l'unica alternativa è cimentarsi nelle varie prove da soli contro l'Intelligenza Artificiale... o come si diceva una volta, "contro il computer". La qualità delle esperienze varia dall'accettabile al noioso e ripetitivo, con l'aggravante di controlli non esattamente impeccabili.

Il tiro al bersaglio è un classico da luna park. Purtroppo la precisione della mira, specie sul mini schermo della Switch, non è il massimo.

In questo genere di titoli di solito l'inizio di una prova è preceduto da una sorta di tutorial o da una schermata che spieghi chiaramente cosa bisogna fare. In Carnival Games tali spiegazioni sono confusionarie e il risultato è che spesso è meglio procedere per tentativi. Ammettiamo che giocando con qualche amico questi difetti vengono in parte coperti dalle risate dei maldestri tentativi dei giocatori, ma questo non basta di certo per farli sparire da una valutazione oggettiva.

La cosa più irritante però è rappresentata dalla scriteriata scelta dei programmatori di inserire sistemi di controllo "alternativi" come bonus da sbloccare. Una console provvista di sensori di movimento dovrebbe consentire al giocatore di usarli fin da subito per rendere l'esperienza più coinvolgente e comoda possibile. In un paio di mini-giochi invece Carnival Games utilizza controlli classici (stick + pulsanti) come opzione di default e solo successivamente, in base ai risultati ottenuti, rende disponibile l'opzione successiva.

Anche dal punto di vista grafico si sarebbe potuto fare molto, molto, MOLTO di più. Chiaro che non è questo il gioco al quale si chiede di farci cadere la mascella per terra, ma almeno il minimo sindacale è obbligatorio. Carnival Games non solo non sfrutta le potenzialità di Switch, ma sembra appartenere ad un hardware di due generazioni fa. I modelli degli avatar tra cui scegliere sembrano gli stessi visti su Wii e anche le animazioni non sono cambiate poi tanto. Tutto il resto è trascurabile, dal livello di dettaglio delle arene agli "effetti speciali".

Con i biglietti è possibile acquistare i mini-giochi bloccati, ma anche bonus per personalizzare il vostro personaggio e la colonna sonora.

Carnival Games poteva essere un buon prodotto per il pubblico più giovane di Nintendo Switch. Purtroppo fin dall'inizio si ha la sensazione che tutto sia stato messo insieme senza troppa convinzione e in maniera frettolosa. Con un Super Mario Party in circolazione è davvero difficile che una compilation del genere riesca a trovare un pubblico disposto ad accettarne i (tanti) difetti.

4 / 10

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Carnival Games

Nintendo Wii, Nintendo DS, Nintendo Switch

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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