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La Digital, Culture, Media and Sport Committee chiede all'industria videoludica di condividere i dati relativi alle loot box al fine di trovare una soluzione comune

Occorrerebbero inoltre studi più accurati.

La settimana scorsa la Digital, Culture, Media and Sport Committee ha tenuto una conferenza riguardo quelle meccaniche all'interno dei videogiochi che possono creare dipendenza in alcuni soggetti.

Come riportano i colleghi di Eurogamer.net, durante la sessione è emerso che non esistono abbastanza studi accurati sulla dipendenza da videogiochi, questo anche per colpa della mancanza di dati a riguardo. Effettivamente solo 7 studi sono stati condotti usando dati empirici. Secondo gli esperti la situazione cambierebbe drasticamente se i ricercatori potessero contare sui dati forniti direttamente dall'industria videoludica:

"Io non ho accesso ai dati su cui possono invece contare le compagnie di videogiochi, se si avesse accesso a tali dati o se almeno le compagnie lavorassero con scienziati ed accademici, saremmo in grado di venire a capo di molti dei problemi legati alle loot box." - ha affermato il Dr. David Zendle (York St. John University).

Zendle si rivolge poi direttamente agli addetti ai lavori:

"Il miglior modo di proteggere i consumatori ed anche i vostri profitti è quello di parlare con i ricercatori per mettere su un tavolo di discussione, al fine di stabilire quale sia la cosa migliore da fare. Venite a parlare con noi."

Cosa ne pensate delle parole del Dr. David Zendle?

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Andrea Di Carlo

Contributor

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