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SNK 40th Anniversary Collection - recensione

Un inno alla storia di SNK .

Solitamente guardiamo con diffidenza alle vaste collezioni che ripropongono su console i grandi classici del passato, specialmente quelle ricamate attorno alla classica rivalità Capcom - SNK, nata all'interno delle sale giochi coin-operated e maturata nei primi ecosistemi dedicati al gaming da salotto. Capita spesso di trovarsi al cospetto della solita raccolta vista e rivista, del tradizionale inno alla nostalgia creato allo scopo di monetizzare sui ricordi dell'utente di vecchia data, tralasciando l'effettiva qualità del pacchetto e lesinando sull'integrazione di chicche e contenuti esclusivi.

Non è il caso di SNK 40th Anniversary Collection, titolo che, come tutte le opere di Digital Eclipse, si dimostra volenteroso di celebrare la sua line-up nel maggior numero di forme possibili; da quella del gameplay, ovviamente dominante e presente nella doppia forma della release originale e di quella per console, fino alle voci del museo, capaci di trascinare il giocatore in un viaggio di scoperta che, per una volta, riesce ad esulare dalla semplice esplorazione delle soundtrack originali.

Bisogna necessariamente partire dalla selezione di opere incluse nel pacchetto, finalmente distante dalla tradizionale mole di fighting game e orfana della serie Metal Slug, le prime produzioni che potrebbero saltare alla mente pensando alla gloriosa epoca arcade. Certo, non tutti gli elementi presenti in SNK 40th Anniversary Collection si presentano a testa alta sull'hardware PS4, non perché la conversione sia di cattiva fattura, anzi, i ragazzi di Digital Eclipse hanno svolto un lavoro egregio, ma perché il tempo non è stato generoso in egual misura nei confronti di tutti i titoli inclusi.

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Al momento della release per Switch si trattava di una line-up piuttosto compressa, composta da solamente 14 IP; tuttavia, a dicembre 2018, sono stati inseriti 11 titoli in formato DLC, pronti ad esordire fin dal momento del lancio sulla versione PS4. Se da un lato ci siamo lasciati andare al vortice dei ricordi completando esperienze come Crystalis, noto anche come God Slayer e maturato egregiamente sotto l'ala protettrice delle prime avventure action, non abbiamo vissuto le stesse emozioni mettendo mano alle botte da orbi di P.O.W., invecchiate precocemente all'ombra del successo dei titoli rivali.

Del resto, si tratta del naturale scorrere del tempo, clemente con i bullet hell a scorrimento come Alpha Missione e Ikari Warriors, ma impietoso verso l'embrione del genere beat'em up presente nella forma di Street Smart, il progenitore di King of Fighters. In ogni caso, lo scatolone mette insieme un'offerta adatta a qualsiasi palato, accostando con successo le platformiche rotondità di Athena agli aerei ad elica di Prehistoric Isle. Facendo uno strappo alla regola, per questa volta vale la pena enunciare l'intera lista delle 25 IP incluse nel pacchetto, perché il fattore nostalgia gioca un ruolo fondamentale:

Alpha Mission, Athena, Beast Busters, Bermuda Triangle, Chopper, Crystalis, Fantasy, Guerrilla War, Ikari Warriors, Ikari Warriors 2: Victory Road, Ikari III: The Rescue, Iron Tank: The Invasion of Normandy, Munch Mobile, Ozma Wars, P.O.W., Paddle Mania, Prehistoric Isle, Psycho Soldier, SAR: Search and Rescue, Sasuke vs. Commander, Street Smart, T.N.K. III, Time Soldiers, Vanguard e World Wars.

Ecco Crystalis, una delle opere più attuali del pacchetto, in tutto lo splendore della modalità 'televisore'. Notate il filtro nostalgico?

Insomma, a passare il casting del quarantesimo anniversario sono state tanto opere già celebri quanto velleità dimenticate, capaci di raccontare efficacemente i primi anni '80 attraverso titoli come Sasuke vs Commander, Ozma Wars e Fantasy, senza dimenticare la rivoluzione portata dal passaggio su console, ormai ricordato come il canto del cigno di SNK.

Oltre ad averci sorpreso con giochi di cui non conoscevamo l'esistenza, la Collection è stata in grado di stupirci per la mole di feature che vanno ad affiancare la semplice opera di porting. Probabilmente, SNK 40th Anniversary Collection è da questo punto di vista il miglior revival ad aver fatto capolino su console, mettendo sul piatto una mole di funzioni e novità capaci di alleviare la frustrazione tipica del coin-op, di lasciare la maggior parte delle opzioni nelle mani del giocatore e, soprattutto, di raccontare nel dettaglio l'età dell'oro di SNK.

Spicca tra tutte le feature, infatti, la modalità museo, una galleria accessibile direttamente dal menù principale che, assieme all'interezza della storia di SNK, racconta molto più di quel che ci si potrebbe aspettare. Oltre all'ovvia presenza delle soundtrack e degli artwork originali, possiamo trovare i manuali ufficiali dei giochi arcade, i retroscena delle IP perdute, le pubblicità dell'epoca e addirittura tutti i dettagli tecnici dei cabinati.

La serie Ikari non è invecchiata al meglio, ma continua a proporre un livello di sfida pericolosamente vicino al limite dell'impossibile.

Selezionando Skin Complete Works, invece, si ha accesso a vere e proprie presentazioni realizzate su misura per ogni titolo pubblicato tra il 1978 e il 1990, piccole 'wiki' che raccontano vita morte e miracoli dei grandi classici. L'offerta 'di contorno' non si esaurisce nella funzione enciclopedica, ma arriva a toccare direttamente il gameplay dei singoli titoli: oltre ad aver introdotto un utilissimo comando di rewind, fondamentale per non perdere crediti e salvare la pelle nei livelli più tosti, Digital Eclipse ha inserito una lunga serie di impostazioni che vanno a influire pesantemente sulla fruizione dei titoli, svecchiando al tempo stesso i controlli in modo eccellente.

Ad esempio, si può aggiungere l'effetto visivo dei vecchi televisori RGB, si possono impostare i margini tipici delle macchine arcade o adattare la finestra alle dimensioni dello schermo e si possono perfino sfruttare i 'save state' nati nei programmi di emulazione, per non perdere nemmeno un istante delle partite in corso.

Nella maggior parte dei casi è possibile ricorrere ai cosiddetti DIP Switches, i primissimi hacking tool, per modificare liberamente il livello di difficoltà e aumentare la frequenza con cui si ottengono munizioni e vite extra. Nel caso di alcuni titoli in particolare, come ad esempio Chopper e Ikari Warriors, è consentito addirittura mettere mano a veri e propri cheat, che spaziano dall'invulnerabilità alla disattivazione del fuoco amico.

La presenza di Street Smart è una testimonianza dell'impegno storico della collection, ma l'opera non può competere con i beat'em up più moderni di SNK.

Ancor più interessante è l'opzione che permette di assistere a una partita cosiddetta 'Tool Assisted': selezionando 'Guarda', ha inizio un video gameplay che parte dalla schermata dei titoli e arriva fino al Game Over, mostrando i metodi migliori per portare a termine l'avventura e sfruttando a fondo tutte le meccaniche di gioco (impressionante la run dedicata a Time Soldiers).

Digital Eclipse è nota per i suoi sforzi nella programmazione destinata all'emulazione, ma sta svolgendo al tempo stesso un impressionante lavoro di preservazione dell'opera videoludica. Diversi storici del videogame hanno riconosciuto l'importanza di simili iniziative di restauro: i ragazzi dello studio sono spesso riusciti a mettere le mani su schede madre che si pensavano scomparse da tempo, scavando nel passato dell'industria e portando alla luce i segreti dei primi cicli di sviluppo.

SNK 40th Anniversary Collection è la summa dell'opera di Digital Eclipse: è un eccellente raccolta di videogiochi di interesse storico, anche se, a tratti, è proprio quest'ultima funzione a prevalere sulla godibilità del gameplay. La collezione, tuttavia, non si limita a portare sui nostri schermi di ultima generazione l'atmosfera tipica della sala giochi arcade, ma si presenta come un vero e proprio museo delle produzioni SNK, mettendo al centro del palcoscenico tutte le sfaccettature di quell'indimenticabile e glorioso ventennio.

8 / 10

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Lorenzo Mancosu

Editor-in-Chief

Cresciuto a pane, cultura nerd e videogiochi, i suoi primi ricordi d'infanzia sono tutti legati al Super Nintendo. Dopo aver lavorato dentro e fuori dall'industry, è finalmente riuscito ad allontanarsi dalle scartoffie legali e mettere la sua penna al servizio di Eurogamer.it.
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