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Google Stadia "spaventa" diversi sviluppatori indie

Un servizio che sarà un rischio per gli sviluppatori più piccoli?

Google Stadia potrebbe rappresentare una piccola grande rivoluzione per l'universo videoludico ma per quanto sviluppatori AAA come Ubisoft e id Software abbiano già confermato il proprio supporto al servizio di Google, non tutti sembrano aver assoluta fiducia in questa piattaforma, soprattutto in ambito indie.

Destructoid ha pubblicato un interessante articolo in cui interpella proprio degli sviluppatori indipendenti cercando di capire la loro opinione su Stadia. Tra gli intervistati troviamo: i cofondatori di Red Hook Studios (Darkest Dungeon) Tyler Sigman e Chris Bourassa, Ingvi Snædel di ThroughLine Games (Forgotton Anne) e Greg Lobanov, il creatore di Wandersong. Tutti sembrano quanto meno avere delle opinioni contrastanti.

Partiamo da Sigman e Bourassa: "Non ne capisco gli aspetti economici. Se paghi $10 (per esempio) al mese per ottenere qualsiasi gioco desideri e chi gestisce il servizio prende una propria fetta, allora alla fine questo lascia una manciata di dollari al mese da distribuire agli sviluppatori. Posso intravedere una sorta di scenario distopico in cui il focus sui modelli di abbonamento finisce per tagliare dei giochi. Perché dovrei acquistare qui piccoli titoli indie a $10 se sto già spendendo $10 al mese su un servizio?

"È interessante il fatto che cose come Netflix abbiano portato alla creazione di alcuni contenuti nuovi e fantastici quindi chi lo sa? Il modello di pagamento però ci preoccupa. Se il pagamento dovesse basarsi sul tempo speso in un gioco allora sarebbe fantastico per un titolo come il nostro (Darkest Dungeon) che può essere giocato per centinaia di ore ma poi ci sono giochi come Firewatch che hanno una campagna di quattro ore. Questo non sarebbe equo per loro. Sono preoccupato dal fatto che i modelli di business possano portare a una omogenizzazione dei giochi che vengono realizzati. Ora ci troviamo in un tempo meraviglioso da questo punto di vista perché abbiamo sia titoli come Wandersong che giochi come Stardew Valley".

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Proprio il creatore di Wandersong, Greg Lobanov, si definisce: "in ansia a essere onesto". In un mondo in cui sono gli streamer a contare e in cui diventa sempre più importante creare un gioco adatto a essere mostrato in diretta, un gioco come Wandersong non esisterebbe. La paura è che i giochi meno commerciali e magari più autoriali o particolare siano a tutti gli effetti svantaggiati.

Poi ci sono i dubbi a livello tecnico, dubbi evidenziati da Ingvi Snædel di ThroughLine Games, i creatori di Forgotton Anne. Snædel è preoccupato più per i giocatori che per i creatori, gli sviluppatori. Lui stesso proviene da un'area rurale e crede che se il futuro sarà completamente streaming allora c'è il rischio che delle persone come lui vengano "abbandonate", lasciate indietro, soprattutto in ambiti come il multiplayer.

Stadia si è presentato incuriosendo ed entusiasmando ma anche lasciando aperti diversi quesiti senza risposta. Cosa pensate delle preoccupazioni evidenziate da questi sviluppatori indie?