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Xenon Racer - recensione

Il futuro delle gare automobilistiche su ruote è agli sgoccioli… o no?

Sebbene il nome 3DCloud Games possa non suonare familiare ad alcuni, più di qualche appassionato del settore ricorderà quello di Soedesco.

L'azienda indipendente olandese che ha pubblicato, per citarne uno, l'italianissimo N.E.R.O. (Nothing Ever Remains Obscure), torna nuovamente ad investire su un progetto italiano, Xenon Racer. Il titolo è in arrivo il 26 Marzo su PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. Noi, naturalmente, ci siamo lanciati nel futuro delle corse automobilistiche e siamo pronti a raccontarvi l'ultimo progetto del team indie italiano.

Siamo nel 2030 e la tecnologia ingegneristica ha portato ad un'evoluzione nella competizione sportiva automobilistica, che nell'anno successivo dovrebbe vedere l'approdo di veicoli a levitazione magnetica darsi battaglia nei campionati ufficiali. I maggiori costruttori mondiali hanno deciso, tuttavia, di sfruttare l'annata di transizione per effettuare dei test nell'ottica dei nuovi cambiamenti. Ecco quindi che viene indetta una competizione non ufficiale, denominata Xenon Racer Championship, che ci porta nell'abitacolo di bolidi alimentati a gas Xeno.

Cover image for YouTube videoXenon Racer - Gameplay Trailer | PS4

L'espediente narrativo di Xenon Racer è verosimile e contestualizzato, aspetto che ci è parso degno di menzione, specie per la coerenza stilistica e (un po' meno) strutturale dell'esperienza.

Xenon Racer è un racing game arcade dalla struttura e dalle meccaniche piuttosto basilari. Anche a livello di varietà e mole contenutistica, i risultati sono piuttosto scarni. Tuttavia, dobbiamo ammetterlo, non sono mancati momenti di divertimento e di pura adrenalina. L'esperienza diretta su pista si basa su due principali fattori: la velocità estrema ed il drifting.

La natura profondamente arcade del sistema di guida sacrifica, chiaramente, una buona dose di realismo in favore di un'accessibilità e di un'immediatezza estreme. La resa del senso di velocità è buona e rappresenta uno dei punti cardine del gameplay, anche grazie all'introduzione (del tutto convenzionale) di tre barre che si ricaricano effettuando drift durante le curve o centrando appositi segnalini sul tracciato. Ciascuna di queste tre barre consente, tramite la semplice pressione di un tasto, di usufruire di uno sprint temporaneo, la cui intensità e durata possono persino essere modificate tramite le personalizzazioni dei veicoli.

Il drifting rappresenta il vero fulcro della guida di Xenon Racer, a tal punto da rendere quello della frenata una comando quasi accessorio. Rilasciando il tasto dell'acceleratore e premendolo subito nuovamente, il bolide curva orizzontalmente con una facilità incredibile, contravvenendo a qualsivoglia legge della fisica e rendendo ogni svolta del tracciato una pura questione di controllo e controsterzo. Per la natura dell'esperienza, questa è una scelta funzionale e sensata, che contribuisce a rendere accessibile e frizzante l'esperienza di guida.

I bolidi raggiungono velocità impressionanti, e il drift è il vero punto cardine dell'intero sistema di guida.

I limiti tuttavia sono evidenti, a partire dalla fisica quasi inesistente e da un sistema di collisioni non pervenuto; tutti aspetti che, del resto, non sono mai stati centrali in esperienze puramente arcade ma che è comunque doveroso segnalare.

Non sono stati introdotti né danni estetici né strutturali ai veicoli. La penalità per una guida sporca e all'insegna delle collisioni viene affidata ad un contatore che da 100 scenderà fino allo 0 a seconda dell'intensità e della frequenza degli impatti. Una volta terminata questa sorta di "energia" il veicolo sarà riportato al centro della pista e qualche metro addietro da un'animazione che ci farà perdere secondi preziosi in gara.

Anche a livello di I.A. i risultati non sono del tutto soddisfacenti, con avversari nel complesso piatti e poco aggressivi. Con le dovute customizzazioni ed un pizzico di attenzione non abbiamo pressoché mai faticato ad ottenere la vittoria.

Venendo all'aspetto contenutistico, Xenon Racer presenta un discreto numero di modalità, purtroppo tutte piuttosto convenzionali e nel complesso abbastanza scarne. La principale modalità single player che il titolo offre è una sorta di campagna denominata Xenon Racing Championship. In essa si alternano 4 fasi in cui si diramano serie di gare a difficoltà crescente, riconducibili principalmente a due tipologie: corse a tempo e gare su circuito classiche. Il senso di progressione in tale modalità è scandito solo ed esclusivamente dallo sblocco di nuovi bolidi (che sono 18) e di modifiche per questi ultimi.

Le location sbloccabili sono 7, tra cui Tokyo, Boston e Miami. Ciascuna di esse presenta una manciata di varianti di tracciati diversi.

La personalizzazione dei vari veicoli concerne principalmente componenti estetiche che a seconda della loro forma e qualità permettono di modellare a piacimento le prestazioni del veicolo. Potremo realizzarne uno maggiormente efficace nel drifting per poter sfruttare più di frequente i boost, oppure affidarci ad un bolide dal controllo perfetto o a mostruose prestazioni in velocità. Anche qui, comunque, non aspettatevi un ventaglio di scelte troppo ampio.

Si passa poi alle altre voci del menu che richiedono ben poche esplicazioni, quali gara veloce, online e split screen. A proposito dell'online, non ci è stato purtroppo possibile testarne il funzionamento, a causa di un non meglio definito problema che ci ha continuamente mandato in crash il gioco da Steam ad ogni tentativo di connessione con una lobby. Peccato, sebbene siamo certi che una patch correttiva risolverà la questione molto presto. L'ultima voce del menu relativa alle modalità di gioco è la modalità Edge, dove potremo guidare liberamente con i veicoli sui circuiti sbloccati, affrontare gare a tempo sul giro, a checkpoint, ad eliminazione ed accedere al tutorial.

Tecnicamente il lavoro svolto è nel complesso apprezzabile, specie se raffrontato alle dimensioni ed alle risorse del piccolo team. La cura maggiore nella resa e nella risoluzione di texture ed elementi è stata riposta nei veicoli, che restituiscono un buon feedback visivo con scocche lucenti e dettagli meccanici nitidi. Anche i tracciati sono resi discretamente, nonostante siano evidenti gli elementi di contorno dello scenario quali vegetazioni ed edifici in minor risoluzione.

Oltre alle modalità in singolo, Xenon Racer prevede anche un multiplayer online per sfidare altri giocatori e una modalità split screen per divertirsi con un amico.

Spiace aver riscontrato cali di framerate assolutamente inaspettati, ad onor del vero occasionali ma che comunque denotano un'ottimizzazione non eccelsa. In esperienze di questo tipo i 60 fps stabili sono un must, e su di un PC di fascia medio-alta (Ryzen 5 1600, GTX 1070, 24 GB DDR4 300MHz) con una configurazione ben al di sopra dei requisiti consigliati, non ci aspettavamo di vedere il titolo soffrire sui tracciati notturni ed in situazioni di maggior sforzo grafico dovuto, soprattutto, agli effetti di luce e particellari.

Xenon Racer è un'esperienza di guida arcade semplicistica che vede di fronte a sé una copiosa schiera di titoli di ben altro spessore, anche contenutistico. Manca quel guizzo di originalità, quell'estro creativo che avrebbe dovuto portare all'introduzione di una meccanica o di un aspetto peculiare in grado di indirizzare il giocatore avido di corse al cardiopalma verso la creazione di 3DClouds e non verso altro.

Non possono bastare un contesto futuristico e un sistema di guida che nel complesso diverte, ma che rimane ancorato ad una convenzionalità davvero marcata. I margini di miglioramento ci sono, e siamo certi che in futuro ne vedremo i frutti.

6 / 10

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Xenon Racer

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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Luca Del Pizzo

Contributor

Sedotto dalle avanguardie tecnologiche e da tutto ciò che porti emozione, Luca non può restare indifferente al fascino prorompente dei videogiochi. Ha la fortuna di coniugare questo amore con quello incondizionato per la scrittura. La vita, a volte, riserva cose meravigliose. Sino ad un nuovo Silent Hill degno di questo nome, tuttavia, non è ancora abbastanza.

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