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Burnout Paradise Remastered è più di un semplice porting da PC - articolo

Il Digital Foundry ha trovato un sacco di aggiornamenti.

Viene presentato in un 4K cristallino e nativo su Xbox One X, eppure nonostante l'imponente aumento della risoluzione rispetto alla versione originale pubblicata sulle console della scorsa generazione, Burnout Paradise è ancora divertente e bello come lo ricordate. Perché è una rimasterizzazione fatta per bene. Ci sono vari miglioramenti - a dire il vero sono molti, come presto vedrete - finalizzati ad adattare l'esperienza originale al nuovo medium, più realistico. E in un mondo in cui le versioni dei giochi per 360 migliorate per Xbox One X vengono offerte gratuitamente e l'edizione per PC è disponibile su Origin per 5,90 euro, questa è una buona cosa. Il punto, in tal caso, è che Burnout Paradise Remastered è più di un semplice porting.

Per metterlo alla prova, abbiamo confrontato l'ultima iterazione contro la migliore versione del gioco originale, ossia l'edizione per PC. Aveva requisiti bassi già a suo tempo e ciò continua a essere vero al giorno d'oggi: l'abbordabile GTX 1050 di Nvidia può far girare comodamente il gioco a configurazione massima e molto vicino a 1440p, ma con qualche difetto. Per prima cosa, l'implementazione dell'occlusione ambientale non funziona introducendo alcuni terribili artefatti di aliasing, particolarmente visibili attorno alle linee elettriche. La rimasterizzazione non sistema solo questo problema, ma migliora sensibilmente l'effetto SSAO.

Infatti la qualità generale dell'immagine ne trae giovamento: la risoluzione nativa è confermata a 3840x2160 su Xbox One X, mentre su Xbox One arriva a 1920x1080, e sebbene la grafica non sia perfetta, l'MSAA della versione originale per PC è sostituita dal EQAA di AMD, gestito a livello hardware, impostato a 4x. Oltre a questo, sebbene le geometrie del gioco (e la maggior parte dei dettagli in generale) fossero già ottimali nell'esperienza originale, lo sviluppatore Stellar Entertainment ha introdotto una serie di sottili ma efficaci aggiornamenti. In particolare sono evidenti i miglioramenti all'artwork: gli asset principali hanno ora una risoluzione significativamente più alta e le texture degli edifici e della strada sono i due aspetti che più ne beneficiano. Anche le luci del traffico sembrano essere state ritoccate.

Anche altre aree sono state sistemate per essere all'altezza della risoluzione dei tempi d'oggi. La risoluzione dello shadow mapping è stata alzata e anche il filtering è enormemente migliorato, permettendo di avere molti più dettagli sulla distanza ed evitando di avere degli orizzonti poco nitidi come nella versione originale per PC. Anche le collisioni ad alta velocità di Burnout Paradise sono state coinvolte da un piccolo ma piacevole miglioramento: le scintille dell'attrito, una delle caratteristiche del gioco, sono chiaramente molto più numerose di quanto lo fossero nell'edizione originale. Persino gli effetti di fumo (specialmente quando si esegue un donut sull'asfalto) hanno ricevuto un importante miglioramento rispetto alla scarsa implementazione dell'originale.

Cover image for YouTube video[4K] Burnout Paradise Remastered: Xbox One X/Xbox One vs Original PC - Not Just A Port!
L'esperienza di Burnout Paradise renderizzata a 4K nativo su Xbox One X, confrontata con la versione standard e l'originale per PC.

Esistono molte possibilità che ci siano altre piccole correzioni sparse per il gioco. In ogni caso il verdetto è che il lavoro di rimasterizzazione di Stellar Entertainment è esattamente questo: un attestato di stima nei confronti dello spirito e dello stile del gioco originale. Aggiorna il contenuto per i sistemi di attuale generazione e per gli schermi a cui sono collegati. Non c'è niente che sia stato inserito a forza e tutto è fedele alla visione originale; infatti, lo sviluppatore ha realizzato l'esperienza di Burnout Paradise che avete sempre pensato di aver avuto, anche se i confronti diretti non confermano niente del genere.

Ci sono comunque alcune limitazioni e qualche piccolo problema. Il motion blur è stato rimosso (avrebbe smussato le nuove texture, anche se un'opzione in gioco per riattivare l'effetto sarebbe stata gradita) mentre le sequenze originali in full-motion sembrano non essere state modificate. Sono asset sotto-ottimali che sono semplicemente stati ripresi senza ritocchi dall'edizione originale e non c'entrano nulla con i 1080p, figuriamoci con il 4K. Ancora più strano, i video mostrano segni di screen-tear, il che è ancora più deludente. Gli FMV vengono sbrigati velocemente ma è un peccato che siano presenti in questa forma quando delle versioni a risoluzione più alta avrebbero introdotto il gioco in modo molto più efficace. Altri difetti sono da pignoli: il sobbalzo e l'oscillamento della telecamera al termine della corsa non sono granché (situazione che viene evidenziata nel video sopra).

Sono però problemi minori perché tutto il resto del pacchetto è ottimo. La stabilità dei 60 FPS è più ferrea rispetto alla versione originale, anche con tutti i miglioramenti aggiunti: c'è soltanto un piccolo calo delle prestazioni nell'angolo superiore sinistro della mappa e anche quello è comunque limitato a Xbox One X. È una situazione curiosa poiché non c'è una spiegazione apparente del perché questa scena cali fino a 50 FPS quando tutto il resto, anche sezioni più complesse, viene eseguito senza alcun problema; può essere che Stellar Entertainment sistemi tutto con un aggiornamento. Per come stanno le cose a oggi, non siamo riusciti a replicare lo stesso difetto sulla Xbox One standard.

Xbox One X
PC
Burnout Paradise Remastered ha ricevuto un miglioramento fino alla risoluzione di 3840x2160 su Xbox One X, con l'aggiunta di un EQAA a 4x. Il risultato finale è cristallino e regge molto bene il confronto con l'edizione originale per PC, che gira con un MSAA a 8x. L'unico lato negativo è che il pixel crawl e il rumore visivo sono ancora un problema, a causa dell'assenza di tecniche di post-processing. In ogni caso, resta uno spettacolo in 4K.
Xbox One X
PC
Per pareggiare l'aumento di risoluzione sono state aggiornate anche le texture. Gli asset sono stati corretti o rimpiazzati (notate l'asfalto) in varie misure; anche nel caso peggiore, la rimasterizzazione batte la miglior configurazione delle texture dell'edizione PC originale. Potete notare anche i miglioramenti dovuti all'addio all'occlusione ambientale screen-space (SSAO), che causava la presenza di artefatti sulle linee elettriche. Xbox One X usa invece un metodo diverso con risultati superiori.
Xbox One X
PC
Il livello di dettagli fra Xbox One X e il PC a impostazione massima è identico e anche gli edifici appaiono alla stessa distanza. Le ombre sulla distanza, però, sono migliori sul sistema aggiornato di Microsoft.
Xbox One X
PC
Lo shadow mapping sull'asfalto ha una risoluzione più alta nella rimasterizzazione, supportato da un filtering più rifinito. Anche a impostazioni massime, l'edizione originale per PC soffriva di qualche problema di filtering sull'asfalto, problema che sembra essere stato risolto su Xbox One X.
Xbox One X
PC
Anche gli effetti particellari sono stati coinvolti da un miglioramento nella rimasterizzazione, sia in termini di qualità sia di quantità.
Xbox One X
PC
Discorso simile per gli effetti di fumo quando ci si muove in cerchio da fermi anche se la rimasterizzazione può offrire un effetto più ricco.
Xbox One X
PC
Un caso di downgrade? Il motion blur è stato rimosso dall'edizione rimasterizzata. Sebbene permetta alla versione Xbox One X di avere uno stile più pulito, l'opzione per riattivarlo sarebbe stata un gradito extra.
Xbox One X
Xbox One
La Xbox One base non può essere dimenticata. Gira a una risoluzione nativa di 1920x1080, con molti degli stessi benefici e aggiornamenti visti su Xbox One X, inclusi il livello di dettagli, i miglioramenti agli effetti particellari e alle ombre . La sua risoluzione sarà un terzo del 4K di Xbox One X, ma il risultato è comunque eccezionale.

Ed è parlando proprio della console standard che le buone notizie continuano. Non soltanto è difficile scalfire i 60 fotogrammi al secondo sulla Xbox base, ma gli effetti visivi sembrano identici alla versione per Xbox One X; l'unica differenza è la risoluzione nativa di 1080p anziché 4K. Gli stessi aggiornamenti alle texture, filtering, ombre ed effetti sono stati implementati ed è graficamente eccellente: un evidente miglioramento rispetto all'originale versione per Xbox 360 eseguita tramite retrocompatibilità (e sì, quest'ultima rimane un'ottima modalità per giocare a Paradise, soltanto non altrettanto impressionante dal punto di vista grafico).

Quest'ottima notizia per la Xbox standard ci aiuta a rispondere a una delle domande che ci attanagliano riguardo alla rimasterizzazione: la versione PS4. Al momento in cui scriviamo, abbiamo soltanto l'edizione Xbox tramite EA Access, quindi possiamo soltanto speculare sulle edizioni PlayStation. In ogni caso la logica ci suggerisce che se la Xbox standard riesce a gestire tutte le caratteristiche grafiche della versione Xbox One X a 1080p, perlomeno l'equivalente per PS4 dovrebbe essere altrettanto valida.

Le cose diventeranno interessanti quando ci sarà da valutare l'edizione PS4 Pro: c'è chiaramente un deficit dal punto di vista della GPU rispetto a Xbox One X, quindi sarà affascinante capire che tipo di supporto al 4K abbia impiegato Stellar Entertainment per la console potenziata di Sony. Curiosamente, a impostazioni massime con il MSAA a 4x selezionato, la versione PC non riusciva a sostenere il 4K a 60 FPS con una Radeon RX 580 (sicuramente ci saranno stati problemi con i driver) mentre la GTX 1060 si è avvicinata molto con qualche calo soltanto durante gli scontri (e con l'MSAA a 8x tanto per cominciare). L'edizione originale per PC può essere configurata per raggiungere risultati superiori, il che rende molto impressionante l'edizione migliorata per Xbox One X in 4K e ci rende ancora più curiosi rispetto alle prestazioni del gioco su Pro.

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Burnout Paradise Remastered

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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Thomas Morgan

Senior Staff Writer, Digital Foundry

32-bit era nostalgic and gadget enthusiast Tom has been writing for Eurogamer and Digital Foundry since 2011. His favourite games include Gitaroo Man, F-Zero GX and StarCraft 2.

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