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Gli eSports in Italia corrono più velocemente che nel resto d'Europa - articolo

Il rapporto di AESVI: 1,2 milioni di appassionati dei videogiochi competitivi, di cui 350mila fedelissimi.

In Italia gli esport sono ancora degli adolescenti: crescono velocemente, hanno potenzialità, ma sono ancora piccoli. La situazione fotografata dall'annuale rapporto sugli sport elettronici in Italia dall'Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani, infatti, evidenzia due dati in particolare.

Il primo parla dei fedelissimi: 350mila, in crescita del 35% rispetto all'anno precedente. Seguono tutti i giorni gli esport e nell'indagine di mercato, svolta in collaborazione con Nielsen, vengono definiti "avid fan". Il secondo è più grande e ci racconta di un movimento totale di appassionati, cioè che hanno fame di esports più volte alla settimana, di 1,2 milioni di "esport fan" (+20%).

Confrontando tali numeri con quelli che la stessa AESVI aveva fornito poche settimane fa sui videogiochi in Italia (delineando una platea di 16,3 milioni di persone), allora il dato è spietato: gli esport vengono seguiti ogni giorno da appena il 2% dei videogiocatori; la percentuale sale al 7% per chi si tiene aggiornato più volte ogni settimana.

Percentuali molto basse, che però corrono veloci. Più veloci che nel resto d'Europa e non solo. Le persone che hanno iniziato a seguire i videogiochi competitivi nell'ultimo anno, infatti, sono salite del 25% in Italia. Più di Stati Uniti (23%), Regno Unito (21%), Francia (23%) e Germania (17%). Un pubblico in forte crescita, consolidato dalle tante squadre italiane (o anche dai singoli atleti) che si fanno notare nel mondo, e dall'attrattiva che questo pubblico (ultra-digitale e poco avvezzo alla TV) ha per le aziende, che lo cercano attivamente.

FIFA è il gioco più seguito dai “fedelissimi” degli eSports in Italia. Halo chiude invece la lista.

Qualche altro dato pratico lo ha fornito Albero Coco, marketing director di Ubisoft Italia. "Nel 2018 i tornei di Rainbow Six Siege hanno registrato 3,5 milioni di visualizzazioni", ha riferito parlando delle varie piattaforme video che trasmettono anche in diretta gli eventi. "Il Six Invitational di febbraio ha portato 350mila visualizzazioni dall'Italia". Sarà proprio Rainbow Six Siege il protagonista di un momento topico per gli eSports in Italia, quando sabato 18 e domenica 19 il Palazzo del Ghiaccio milanese ospiterà la finale della nona stagione della Pro League.

In Italia comunque restiamo un popolo di calciatori. Anche sui campi virtuali. Non sorprende, quindi, che tra gli "avid fan" di sport elettronici sia FIFA il gioco più seguito: il 47% degli affezionati segue il simulatore di Electronic Arts. Subito dietro c'è Call of Duty (44%), seguito da League of Legends (34%). Guardando alle leghe, invece, gli equilibri cambiano: la Call of Duty World League è l'evento che richiama di più l'attenzione, seguito dall'Italian Esports Open di Gran Turismo e, poi, le FIFA Global Series.

Affinché la crescita degli eSports in Italia sia costante deve muoversi l'intero ecosistema attorno a essi. Motivo per cui AESVI stessa ha annunciato una modifica rilevante al suo statuto, proprio per integrare gli sport elettronici nel suo futuro assetto organizzativo. "Ne faranno parte anche organizzatori di eventi e professionisti che contribuiscono al fenomeno degli esport", ha preannunciato durante la presentazione Marco Saletta, presidente di AESVI. "La nostra visione è positiva", ha aggiunto Saletta, "e non abbiamo nessuna perplessità su cosa dobbiamo fare in futuro".

Il fondatore di ESL Jens Hilgers ha dato alcune previsioni sul futuro dei videogiochi competitivi. In primis, le franchigie legate alle singole città.

Un futuro che, a livello più internazionale, seguirà specifiche tendenze: franchigie legate alle singole città (formula adottata, per esempio, dalla Overwatch League) e sempre più eventi offline, a dimostrazione dello spirito d'aggregazione che muove gli sport elettronici, come qualsiasi altra disciplina. Ne è certo Jens Hilgers, fondatore di ESL e di Bitkraft, fondo di investimento dedicato agli esport. Le franchigie locali, secondo Hilgers, "legano gli esports alla vita reale e formano una comunità di appassionati più solida". Ci sarà poi spazio per il 5G, il cui impatto sarà però sentito soprattutto nei mercati emergenti, come America Latina e Sud Est Asiatico.