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Castlevania Anniversary Collection - recensione

Konami impartisce la seconda lezione di storia.

Seconda lezione di storia da parte di Konami, che ci porta in Transilvania per la Castlevania Anniversary Collection.

Konami sale di nuovo in cattedra e, dopo averci fatto ripassare i suoi primi anni in ambito arcade, esplora una delle sue saghe più famose: Castlevania. Dopo averci deliziati con la doppietta Rondo of Blood + Symphony of the Night inclusa nella mini-raccolta Requiem, la 'grande K' fa qualche passo indietro con la Castlevania Anniversary Collection, esplorando le origini della saga e riportando sotto i riflettori alcuni capitoli "paralleli" che molti di noi avevano quasi dimenticato.

È il caso ad esempio dei due pseudo-prequel usciti su Game Boy e GBA. Il primo, Castlevania Adventure, è francamente dimenticabile e rappresenta forse il capitolo più debole incluso in questa raccolta. Di ben altro spessore Belmont's Revenge, che per chi vi scrive ha rappresentato nell'ormai lontano 1992 il battesimo personale in questa epopea vampiresca.

Ambientata circa 15 anni dopo il titolo precedente, questa avventura vede il ritorno di alcuni degli elementi chiave della saga, sciaguratamente e inspiegabilmente eliminati dal capitolo GB. Un game design ricco di spunti interessanti e una discreta dose di segreti da scovare ne aumentano la longevità iniziale piuttosto povera.

Cover image for YouTube videoCastlevania - Anniversary Collection

Ovviamente in un "libro" di storia del genere non potevano mancare i tre giochi NES che hanno dato il via al mito. Usciti tra il 1986 e il 1989, Castlevania, Simon's Quest e Dracula's Curse risultano un po' legnosi se paragonati ai titoli più recenti, ma ancora oggi sono estremamente godibili, a patto che riusciate a digerire il loro livello di difficoltà piuttosto alto.

Già nel passaggio dal primo al terzo titolo è però possibile apprezzare una discreta evoluzione del gameplay e i primi segni di quello che la serie sarebbe diventata nel futuro... pardon, nel passato. Castlevania III ad esempio si distinse per la presenza di alleati sbloccabili e bivi che lo distaccavano notevolmente dalla linearità delle avventure che lo avevano preceduto.

Ulteriori passi avanti vennero fatti con Super Castlevania IV, risalente all'era SNES, che pur essendo una sorta di remake del capostipite introdusse non poche novità. La più rilevante riguarda sistema di controllo del protagonista, reso molto più dinamico. Simon Belmont poteva usare la frusta per attaccare in otto direzioni diverse, parare i colpi nemici usandola come uno scudo roteante, o anche trasformandola in una sorta di liana per esplorare più agevolmente i livelli.

Nella schermata di opzioni di tutti i giochi è possibile modificare varie modalità di visualizzazione e salvare in qualsiasi momento.

Anche visivamente le possibilità offerte dalla seconda console casalinga Nintendo si apprezzavano in ambientazioni molto più ricche e in effetti speciali mai visti fino a quel momento. Dai livelli di parallasse che davano profondità alle stanze alle rotazioni che donavano una dinamicità ripresa e ampliata poi dai titoli curati dal buon Koji Igarashi, tutto ha contribuito a fare di Super Castlevania IV uno dei giochi più amati dai fan della serie.

Altrettanto amato, seppur poco diffuso, fu Bloodlines anch'esso incluso in questa compilation. Noto anche come Castlevania: The New Generation e Vampire Killer in Giappone, fu l'unico ad uscire su Sega Mega Drive e portò con sé la stessa struttura dei primi episodi: livelli lineari con un mini-boss a metà strada e un boss a chiudere la sezione. Pur non modificando radicalmente il gameplay, la scelta del personaggio giocabile fatta all'inizio tende ad influenzare un po' l'approccio al resto del gioco.

Ogni protagonista ha una diversa arma, frusta o lancia, che gli dona un'abilità specifica e può essere potenziata nel corso dell'avventura. Tornano (ovviamente) le armi secondarie, dall'ascia gigante alle ampolle di acqua santa, che donano un minimo sapore strategico ai combattimenti.

In Super Castlevania IV venne introdotta la possibilità di cambiare direzione durante il salto. Può sembrare cosa da poco ma era dannatamente utile.

Chiude la raccolta il titolo più curioso di tutti, Kid Dracula. È un platform con personaggi super deformed che ci vede controllare un signore della notte in formato tascabile, che grazie all'aiuto di Sorella Morte dovrà sconfiggere uno dei suoi nemici più acerrimi: Garamoth. Trattasi di un inedito in occidente e giocandoci possiamo anche non rammaricarci troppo di non averlo visto prima, sono passati parecchi anni dalla sua uscita ma anche allora non doveva essere uno dei migliori platform in circolazione. Merita uno sguardo, ma non particolarmente lungo.

In termini di contenuti extra, la Castlevania Anniversary non si allontana da quanto visto nella precedente collection. La sezione museale offre uno sguardo panoramico sui primi anni della saga, con schizzi preparatori, locandine, curiosità e anche un po' di materiale audio-video inedito. Interessante, ma si sarebbe potuto fare MOLTO di più.

La Castlevania Anniversary Collection è una raccolta ricca di luci ed ombre, che in termini di quantità non si discosta molto da quanto visto nella precedente collezione. La qualità di alcuni titoli inclusi e ancora oggi innegabile, ma l'offerta è dedicata quasi esclusivamente ai fan della saga che vogliono recuperare un paio di pezzi rari. Saranno però proprio i supporter più duri e puri i primi a scatenare le proprie ire sulle scelte fatte da Konami per festeggiare questo suo importante anniversario.

7 / 10

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In this article

Castlevania Anniversary Collection

PS4, Xbox One, PC, Nintendo Switch

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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